Esposizione della “Riza” restaurata
Nei giorni di sabato 23 e domenica 24 agosto sarà possibile ammirare da vicino la preziosa “manta” della Madonna dell’Elemosina che ricopre nei giorni di festa la Sacra e venerata Icona. Si tratta dello splendido manufatto di oreficeria realizzato nel 1979 dopo il furto della storica “Riza” settecentesca ed impreziosito con nuovi gioielli ex voto donate nel corso del tempo da autorità, devoti e fedeli. Sarà anche l’occasione per raccogliere eventuali altri preziosi che d’ora in poi saranno opportunamente posti sul fercolo processionale.
La “Corazza” della Madonna dell’Elemosina, negli anni scorsi 2012-2013 è stata sottoposta ad intervento di pulitura e di restauro presso una bottega orafa palermitana, realizzata una nuova cornice dello stesso stile della manta, aggiunti e sistemati definitivamente diversi pregiati monili. L’intero oggetto in argento, lavorato a sbalzo dall’argentiere veneziano Franco Mazzucco è di eminente gusto barocco e comprende oltre al manto (che ricalca le vesti dipinte dell’Icona), due corone in oro per la Vergine e per il Bambino; una raggiera d’argento, terminante con 12 stelle tremolanti al movimento (che racchiude i volti delle due figure sacre), ed infine una lamina d’oro leggermente sbalzata ed incisa che fa da fondo e supporto per le lettere “greche” e sorregge la nuova cornice decorata con fiori e fregi a mò di festone rinascimentale. Le corone sono riccamente tempestate da perle e pietre preziose di vario genere ricavate da anelli, orecchini e spilli. Su tutte emerge l’anello episcopale del vescovo biancavillese Mons. Francesco Ricceri (1903-1980) con vistoso smeraldo e diamantini. Dalla corona della Madre pende un diadema in oro bianco e diamante. Sui decori della manta sono incastonati tondi rubini per il Bambino ed altrettante pietre di zaffiro per la Madre. Notevole il nuovo “fanone” dorato del Bambin Gesù arricchito da diversi granati di varie dimensioni e da un grosso diamante centrale; a questo pende una croce in argento con cristalli d’acqua marina.
Alla manta, inoltre, sono applicati alcuni ex voto-emblemi di autorità ecclesiastiche, ordini cavallereschi ed aggregazioni ecclesiali: fra tutti spiccano: la Croce pettorale del vescovo Ricceri in oro, ametiste e zirconi, la croce pettorale in argento, smalti e zaffiri dell’Archimandrita ortodosso Neilos Vatopedinos (donata nel 2006), la “Croce di Malta” della Reale Arciconfraternita dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem in argento e cammeo e la “Croce potenziata gerosolimitana” dei Cavalieri del S. Sepolcro di Gerusalemme (donate nel 2007); poi ancora: la “Croce Mariana” dell’Ordine di S. Maria di Betlem e la “Coccarda radiale” delle Guardie d’onore ai Santuari Mariani (donate nel 2008); infine, la “Rosa Mystica” in oro, argento e pietre nere, dono dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, nel 10° anniversario della sua fondazione (2012). Sul dito della Madonna presente un vistoso “anello sponsale” in oro e topazio. Corrono su tutta la cornice della Riza, ad intervallo di dieci cm circa l’una dall’altra, 16 pietre d’acqua marina. Un cartiglio al basamento della cornice reca l’abbreviazione “S. Mra Elenae”.
Nei preziosi ex voto, l’opera, oltre al notevole valore artistico e per i materiali impiegati, conserva l’incommensurabile valore affettivo di un Popolo che con tali donazione ha voluto esprimere nel tempo l’affetto e l’attaccamento per la sua Madre e Regina.