Nel 2002 nasce la “GFE”, che vuole dare nuovo slancio alle tradizionali celebrazioni, rinnovandole in ossequio alle indicazioni pastorali della Chiesa universale, nazionale e particolare al fine di rispondere alle rinnovate esigenze dell’evangelizzazione.

Già nel 1975 il venerabile papa Paolo VI, nell’Esortazione apostolica Evangelii Nuntiandi, parlando della “pietà popolare” invitava i Pastori della Chiesa e gli operatori pastorali laici a “ben orientare” questa religiosità perché“possa essere sempre più, per le nostre masse popolari, un vero incontro con Dio in Gesù Cristo”. Ancora, la Conferenza Episcopale Italiana nel Direttorio su “Pietà popolare e liturgia” al n. 186 scrive: “I pii esercizi mariani devono esprimere la nota trinitaria che mette in luce l’unica e necessaria mediazione di Cristo”, ed infine il magistero dell’Arcivescovo di Catania che nel 1996 spronava così: “Urge la capacità di aggiornare motivazioni e contenuti… non possiamo più accontentarci di formule metodologiche ripetitive e ormai inadeguate alle esigenze dell’uomo contemporaneo… servono nuovi metodi, nuovo ardore, nuovi linguaggi” (L. Bommarito, piano pastorale diocesano).

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Nel “ri-progettare” l’evento mariano di fine agosto nel segno della “riforma nella continuità”, la Parrocchia matrice e l’Associazione “SME” hanno potuto in questi anni fare affidamento sulla fattiva collaborazione della civica amministrazione.

L’evento ha visto i fedeli biancavillesi riappropriarsi della propria identità cristiana, riscoprendo nella Madonna dell’Elemosina quell’elemento fondante ed identificativo della comunità tutta.

Ecco perché il Novenario di preparazione ben curato è caratterizzato da vari momenti di preghiera, e da occasioni di evangelizzazione e riconciliazione;  la celebrazione della S. Messa come momento centrale, l’animazione della preghiera con la filodiffusione sonora in occasione della processione esterna, la cura della liturgia, la predicazione, i gesti tangibili di carità e di solidarietà, e poi ancora, l’adorazione eucaristica, l’attenzione alle famiglie e alle vocazioni, alla vita nascente, ai poveri e agli ammalati, alla promozione della cultura cristiana; il tutto anche con una cornice di buon gusto e decoro per la maggiore gloria di Dio per fare della festa d’agosto un incontro “grande”,  “amorevole” e “filiale” col la celeste Patrona e Protettrice.