Chiamati e guidati alla santità
Carissimi,
“La santità è il volto più bello della Chiesa” ci insegna Papa Francesco nell’esortazione apostolica Gaudete et exultate di quest’anno.
Il Santo Padre ci ricorda che siamo chiamati ad essere santi, vivendo con amore e offrendo ciascuno la nostra testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno: “Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali”.
In occasione delle celebrazioni de “La Grande Festa Estiva” in onore della Madonna dell’Elemosina, nella ricorrenza dei 70 anni dell’Incoronazione (3 ottobre 1948), abbiamo scelto di far riecheggiare nella nostra comunità questo richiamo alla santità che il Papa definisce come, la perfezione dell’amore, l’unione della nostra vita con Cristo. E chi, meglio di Maria, ha amato più perfettamente ed è stato più unito a Gesù?
“La santità è vivere in unione con Lui i misteri della sua vita. Consiste nell’unirsi alla morte e risurrezione del Signore in modo unico e personale, nel morire e risorgere continuamente con Lui. In definitiva, è Cristo che ama in noi, perché «la santità non è altro che la carità pienamente vissuta». Pertanto, «la misura della santità è data dalla statura che Cristo raggiunge in noi, da quanto, con la forza dello Spirito Santo, modelliamo tutta la nostra vita sulla sua».
Nella Chiesa, santa e composta da peccatori, è possibile trovare tutto ciò di cui abbiamo bisogno per crescere verso la santità: i Sacramenti, e in particolare l’Eucaristia e la Riconciliazione, la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio, l’esercizio della carità fraterna. Questi strumenti sono anche gli ingredienti principali del tradizionale Novenario che caratterizza le celebrazioni agostane.
Per sottolineare il tema di quest’anno, avremo anche in mezzo a noi le Reliquie del Beato Don Pino Puglisi, il sacerdote che 25 anni fa venne ucciso dalla mafia a Palermo, perché contrastava l’azione della criminalità operando presso i giovani l’educazione alla legalità e ai valori del Vangelo. Il suo esempio e la testimonianza dell’offerta coraggiosa della sua vita possono costituire per tutti noi una grande occasione di crescita e di maturazione umana e spirituale. Come dice il Papa: “ciascun santo è un messaggio che lo Spirito Santo trae dalla ricchezza di Gesù Cristo e dona al suo popolo”.
Accostiamoci ai giorni di preghiera che ci attendono chiedendo al Signore che cosa si attende da noi in ogni momento della nostra esistenza e in ogni scelta che dobbiamo fare, per far risplendere in noi l’azione e la presenza di Gesù Cristo nel mondo di oggi. La santità non è una scelta facoltativa, ma è essenziale per la nostra vita, poiché “non c’è che una tristezza, quella di non essere santi”.
Maria, “la santa tra i santi, la più benedetta” ci mostri la via della santità e ci accompagni, aiutandoci a rialzarci, quando cadiamo, ci sollevi in braccio e ci accosti alla sua guancia, per infondere in noi la consolazione e la speranza di una vita riuscita, secondo il disegno di Dio.
Come dice il Papa, lei “non ha bisogno di tante parole, non le serve che ci sforziamo troppo per spiegarle quello che ci succede. Basta sussurrare ancora e ancora: «Ave o Maria…»”.
Auguri di santità e buona festa a tutti!
Don Agrippino Salerno, prevosto