Il messaggio del Prevosto Parroco
Carissimi Fratelli e Sorelle,
con grande gioia mi presento a Voi con un pensiero introduttivo che possa aiutarci ad entrare nello spirito delle prossime festività in onore della nostra amata Madre dell’Elemosina. Le celebrazioni che vivremo si presentano a noi tutti con una duplice valenza pastorale: concludiamo le attività pastorali dell’anno e lanciamo gli obiettivi per il nuovo anno pastorale in piena comunione con il cammino della Diocesi e della Chiesa Universale nell’osservanza del Magistero.
Mi piace richiamare due obiettivi a cuore del nostro Arcivescovo e inseriti pienamente nel piano pastorale diocesano:
- Lo studio della Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco,
- Lo studio e l’applicazione del Direttorio Liturgico Pastorale per l’Arcidiocesi di Catania.
Certamente questi due documenti rappresentano un dono per la nostra Chiesa e ci permettono di respirare a pieno la freschezza dello Spirito Santo datore di ogni grazia e dono.
Mi permetto richiamare brevemente alcuni passaggi fondamentali dei due documenti in oggetto che ci guideranno nella preparazione alla Grande Festa Estiva in onore della Madonna dell’Elemosina.
Papa Francesco nella “Evangelii Gaudium” afferma:
“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia” (EG 1).
“Sulla croce, quando Cristo soffriva nella sua carne il drammatico incontro tra il peccato del mondo e la misericordia divina, poté vedere ai suoi piedi la presenza consolante della Madre e dell’amico. In quel momento cruciale, prima di dichiarare compiuta l’opera che il Padre gli aveva affidato, Gesù disse a Maria: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse all’amico amato: «Ecco tua madre!» (Gv19,26-27). Queste parole di Gesù sulla soglia della morte non esprimono in primo luogo una preoccupazione compassionevole verso sua madre, ma sono piuttosto una formula di rivelazione che manifesta il mistero di una speciale missione salvifica. Gesù ci lasciava sua madre come madre nostra. Solo dopo aver fatto questo Gesù ha potuto sentire che «tutto era compiuto» (Gv 19,28). Ai piedi della croce, nell’ora suprema della nuova creazione, Cristo ci conduce a Maria. Ci conduce a Lei perché non vuole che camminiamo senza una madre, e il popolo legge in quell’immagine materna tutti i misteri del Vangelo. Al Signore non piace che manchi alla sua Chiesa l’icona femminile. Ella, che lo generò con tanta fede, accompagna pure «il resto della sua discendenza, […] quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù» (Ap 12,17). L’intima connessione tra Maria, la Chiesa e ciascun fedele, in quanto, in modi diversi, generano Cristo, è stata magnificamente espressa dal Beato Isacco della Stella: «Nelle Scritture divinamente ispirate, quello che si intende in generale della Chiesa, vergine e madre, si intende in particolare della Vergine Maria […] Si può parimenti dire che ciascuna anima fedele è sposa del Verbo di Dio, madre di Cristo, figlia e sorella, vergine e madre feconda […]. Cristo rimase nove mesi nel seno di Maria, rimarrà nel tabernacolo della fede della Chiesa fino alla consumazione dei secoli; e, nella conoscenza e nell’amore dell’anima fedele, per i secoli dei secoli»” (EG 285).
Il Direttorio liturgico pastorale al n. 102 afferma: “Il culto a Maria ha ampia diffusione nelle nostre comunità. Perciò, si raccomanda che la figura della Vergine sia presentata nella catechesi e nella predicazione, come appare dal Vangelo e come è illuminata dal Magistero della Chiesa”.
“Una rinnovata pietà mariana prevede diverse attenzioni: Si valorizzi il cammino dell’anno liturgico preparando e celebrando le feste in onore di Maria… nei quali la Madonna si presenta tutta protesa verso il Figlio che attende, fedele serva del Mistero affidato alla sua obbedienza di fede, disposta a donarlo e impegnata ad additarlo come il Signore ai veri discepoli” (n.103).
Possano queste affermazioni guidarci nella preparazione spirituale e stimolare la nostra fede alla comprensione delle tante altre sollecitudini ivi contenuti per poter essere con l’aiuto della Vergine Madre dell’Elemosina gioiosi annunciatori del Vangelo.
Biancavilla, 16 Luglio 2014
Prev. Agrippino Salerno