La giornata di domenica 20 agosto è stata caratterizzata dalla presenza di due novelli sacerdoti, don Francesco Abate, dell’Arcidiocesi di Catania, ordinato il 4 gennaio 2017, che ha celebrato la Messa delle 11, e don Gianluca Belfiore, dell’Arcidiocesi di Siracusa, ordinato il 26 maggio 2017, che ha celebrato la Messa delle 19.
I novelli presbiteri hanno voluto affidare alla Madonna dell’Elemosina il loro ministero sacerdotale appena iniziato e, commentando le Letture della Domenica, hanno offerto ai fedeli il dono della loro parola, carica di entusiasmo e di fede.
Don Francesco ha sottolineato l’importanza di fare della Chiesa una “casa di preghiera per tutti i popoli”, una casa che accoglie, consola e dona speranza, fondata su Cristo e il suo Vangelo.
“Maria – ha detto don Francesco – è il modello migliore da seguire per imparare lo stile dell’accoglienza e la strada sicura per arrivare a Gesù”.
Don Gianluca ha sottolineato la supplica che la donna cananea rivolge a Gesù nel Vangelo: “Signore, abbi pietà di me!” che in greco suona “Kyrie eleison”.
“Questa – ha detto don Gianluca – è la preghiera fondamentale in cui innanzitutto riconosciamo Gesù come Signore, e in cui chiediamo ciò che è essenziale: la misericordia, l’amore, la tenerezza e la pietà di Dio per noi. La Madonna dell’Elemosina, che viene venerata solennemente in questa Basilica, sostenga la nostra preghiera”.
Alla celebrazione eucaristica vespertina hanno preso parte alcuni seminaristi di Catania e Siracusa. Una speciale intenzione di preghiera è stata formulata per le vocazioni sacerdotali.
“La freschezza di questi giovani sacerdoti – ha commentato il Prevosto Salerno, salutandoli – è la più bella conferma che il Signore non abbandona la sua Chiesa. Anche nei momenti in cui sembra forte la tempesta, il Signore è sulla barca accanto a noi e non ci fa mancare la sua guida e il suo sostegno. Abbiamo il dovere di pregare insistentemente per le vocazioni. Il Signore continua a chiamare, ma è la risposta che spesso manca”.