8 Ago 2012
Redazione SME
Inizia venerdì prossimo, 17 agosto, la Novena di preghiera in preparazione alla GRANDE FESTA ESTIVA in onore della Madonna dell’Elemosina che si celebrerà quest’anno domenica 26 (ultima domenica di agosto).
Il Novenario sarà caratterizzato dalla celebrazione delle Sante Messe, alle 8,30 e alle 19,30. Prima di ciascuna Messa sarà pregato il Santo Rosario e la tradizionale Coroncina della Madonna dell’Elemosina, composta dal Can Vincenzo Motta nel XIX secolo.
Ogni giorno, alle ore 12,00, in Santuario si reciterà la preghiera dell’Angelus.
Tra i momenti più significativi della Novena, segnaliamo i seguenti:
– Presentazione della Corazza, restaurata e impreziosita, che verrà apposta sull’Icona bizantina della Madonna dell’Elemosina.
Giovedì 23 – GIORNATA EUCARISTICA – In serata Vespri solenni in onore del SS. Sacramento e processione eucaristica nelle piazze Roma e Collegiata.
Venerdì 24 – CONFERENZA SULLA FEDE – Alle ore 20.15 presso il Giardino Botanico di Palazzo Portale, Conferenza sul tema: “CREDERE OGGI: Vivere e testimoniare la fede nel nostro tempo”, promossa dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” in collaborazione con Alleanza Cattolica. Con la strordinaria presenza del Prof. Massimo INTROVIGNE, Sociologo e Storico delle relligioni di fama internazionale. Alla conferenza prenderà parte anche il Rev. Prof. Don Antonio UCCIARDO, Docente di Teologia Dogmatica presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Catania. Nel corso della serata sarà offerto un aperitivo e ai presanti verrà donata una stampa commemorativa.
Sabato 25 – GIORNATA ASSOCIATIVA – 10° Anniversario di fondazione dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” – Alle 19.30 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rev. Mons. Benedetto CURRAO, Canonico del Venerabile Capitolo Vaticano.
Nel corso della Santa Messa i Soci doneranno alla Madonna il gioiello realizzato per l’occasione con le libere offerte dei sodali: la “ROSA MYSTICA”. Il gioiello verrà benedetto e incastonato stabilmente sulla riza, in corrispondenza del braccio destro della Madonna. Nel corso della Sacro Rito verranno ammessi a far parte dell’Associazione i nuovi membri, e tutti i Soci rinnoveranno l’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
I canti dell’Ordinario della Messa saranno tratti dalla Missa VIII “De Angelis”, accompagnati da organo e tromba. Animazione liturgica a cura dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”.
I fedeli che partecipano alla Celebrazione possono lucrare l’indulgenza plenaria.
Al termine della Santa Messa, il Sindaco di Biancavilla, Dott. Pippo Glorioso, a nome dell’Amministrazione Comunale, donerà all’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” una targa in riconoscimento delle molte attività culturali, caritative e di promozione sociale che nel corso di questi dieci anni hanno illustrato il nome della città di Biancavilla anche a livello nazionale.
DOMENICA 26 AGOSTO
SOLENNITA’ ESTIVA DI MARIA SS. DELL’ELEMOSINA
PATRONA PRINCIPALE E PROTETTRICE DI BIANCAVILLA
In Basilica Santuario SS. Messe alle ore 8,30 e 11,00.
Alle ore 19,00 SANTA MESSA in Piazza Collegiata. Al termine ATTO DI AFFIDAMENTO della Città di Biancavilla a Maria SS. dell’Elemosina, pronunciato dal Sindaco di Biancavilla.
Alle ore 20,30, SOLENNE PROCESSIONE con l’Icona bizantina della Madonna dell’Elemosina per le vie del centro storico, con la partecipazione dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, delle Confraternite e Associazioni cittadine, del Clero e delle Autorità civili e militari.
Al rientro in Basilica, fuochi pirotecnici e reposizione dell’Icona nella sua Cappella-Custodia.
6 Ago 2012
di Alessandro Scaccianoce
All’Udienza Generale del Santo Padre Benedetto XVI di mercoledì 1° agosto a Castel Gandolfo, tra gli oltre 1500 pellegrini, era presente la delegazione biancavillese composta dai membri dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” in pellegrinagghio “Ad Petri Sedem” in occasione del decimo anniversario della nascita del sodalizio. Per l’occasione, i fedeli hanno indossato lo scapolare con la medaglia argentea raffigurante la Madonna dell’Elemosina.
Ad accompagnare i fedeli biancavillesi c’erano il Prevosto Parroco e Assistente Spirituale, Don Pino Salerno, il Vicario foraneo, Don Giovanni Zappalà, e il Socio Don Ambrogio Monforte. All’Udienza sono intervenuti anche il Sindaco di Biancavilla, Pippo Glorioso, e l’Assessore al Bilancio, Gaetano Sant’Elena.
Alla delegazione si è unito anche S. E. Mons. Alberto Tricarico, Arcivescovo Titolare di Sistroniana, Nunzio Apostolico in Russia (nella foto in alto, al centro).
Ad accrescere la gioia dei fedeli anche la presenza di Angela Galizia (nella foto in alto, a destra), la giovane biancavillese, già membro dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, che si trovava a Roma in preparazione alla professione religiosa presso le Figlie di Maria Ausiliatrice, che ha avuto luogo stamane.
Al Papa sono stati offerti in dono una riproduzione dell’Icona bizantina della Madonna dell’Elemosina, un servizio di lini per la Messa, elegantemente ricamato e confezionato dalla Socia Sig.ra Piera Furnari Marcellino. L’Amministrazione Comunale ha offerto al Santo Padre una raffigurazione su pietra lavica ceramizzata dello stemma comunale di Biancavilla e la pubblicazione della tesi di baccellierato di Don Ambrogio Monforte sulla storia e la devozione dei biancavillesi per la Madonna dell’Elemosina.
La delegazione è stata salutata all’inizio dell’Udienza e ha fatto sentire la propria presenza e il proprio calore al Santo Padre intonando il “Christus Vincit” non appena è apparso sul portone del Palazzo Apostolico, anche grazie ad una fortunata vicinanza fisica con la sede del Papa, essendo tra le primissime file. Il canto sacro è stato riproposto nel momento in cui il Pontefice si è rivolto ai pellegrini di lingua italiana. All’omaggio canoro il Papa ha risposto con un illuminante sorriso, fermandosi ad ascoltare il canto dei fedeli biancavillesi.
Un grande striscione, inoltre, campeggiava sulla piazza di Castel Gandolfo, recante la scritta: “Tu, Pietro, confermaci nella Fede – Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” – BIANCAVILLA (CT)”.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa ha presentato la figura di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa, nel giorno in cui la Chiesa ne fa memoria liturgica, soffermandosi in particolare sugli insegnamenti del santo riguardo alla preghiera.
Quindi ha rivolto un saluto in varie lingue ai gruppi di pellegrini presenti. L’Udienza si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Di seguito, la catechesi del Santo Padre in lingua italiana:
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Cari fratelli e sorelle!
Ricorre oggi la memoria liturgica di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Vescovo e Dottore della Chiesa, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, Redentoristi, patrono degli studiosi di teologia morale e dei confessori. Sant’Alfonso è uno dei santi più popolari del XVIII secolo, per il suo stile semplice e immediato e per la sua dottrina sul sacramento della Penitenza: in un periodo di grande rigorismo, frutto dell’influsso giansenista, egli raccomandava ai confessori di amministrare questo Sacramento manifestando l’abbraccio gioioso di Dio Padre, che nella sua misericordia infinita non si stanca di accogliere il figlio pentito.
L’odierna ricorrenza ci offre l’occasione di soffermarci sugli insegnamenti di sant’Alfonso riguardo alla preghiera, quanto mai preziosi e pieni di afflato spirituale. Risale all’anno 1759 il suo trattato Del gran mezzo della Preghiera, che egli considerava il più utile tra tutti i suoi scritti. Infatti, descrive la preghiera come «il mezzo necessario e sicuro per ottenere la salvezza e tutte le grazie di cui abbiamo bisogno per conseguirla» (Introduzione). In questa frase è sintetizzato il modo alfonsiano di intendere la preghiera.
Innanzitutto, dicendo che è un mezzo, ci richiama al fine da raggiungere: Dio ha creato per amore, per poterci donare la vita in pienezza; ma questa meta, questa vita in pienezza, a causa del peccato si è, per così dire, allontanata – lo sappiamo tutti – e solo la grazia di Dio la può rendere accessibile. Per spiegare questa verità basilare e far capire con immediatezza come sia reale per l’uomo il rischio di «perdersi», sant’Alfonso aveva coniato una famosa massima, molto elementare, che dice: «Chi prega si salva, chi non prega si danna!».
A commento di tale frase lapidaria, aggiungeva: «Il salvarsi insomma senza pregare è difficilissimo, anzi impossibile … ma pregando il salvarsi è cosa sicura e facilissima» (II, Conclusione). E ancora egli dice: «Se non preghiamo, per noi non v’è scusa, perché la grazia di pregare è data ad ognuno … se non ci salveremo, tutta la colpa sarà nostra, perché non avremo pregato» (ibid.).
Dicendo quindi che la preghiera è un mezzo necessario, sant’Alfonso voleva far comprendere che in ogni situazione della vita non si può fare a meno di pregare, specie nel momento della prova e nelle difficoltà. Sempre dobbiamo bussare con fiducia alla porta del Signore, sapendo che in tutto Egli si prende cura dei suoi figli, di noi. Per questo, siamo invitati a non temere di ricorrere a Lui e di presentargli con fiducia le nostre richieste, nella certezza di ottenere ciò di cui abbiamo bisogno.
Cari amici, questa è la questione centrale: che cosa è davvero necessario nella mia vita? Rispondo con sant’Alfonso: «La salute e tutte le grazie che per quella ci bisognano» (ibid.); naturalmente, egli intende non solo la salute del corpo, ma anzitutto anche quella dell’anima, che Gesù ci dona. Più che di ogni altra cosa abbiamo bisogno della sua presenza liberatrice che rende davvero pienamente umano, e perciò ricolmo di gioia, il nostro esistere.
E solo attraverso la preghiera possiamo accogliere Lui, la sua Grazia, che, illuminandoci in ogni situazione, ci fa discernere il vero bene e, fortificandoci, rende efficace anche la nostra volontà, cioè la rende capace di attuare il bene conosciuto. Spesso riconosciamo il bene, ma non siamo capaci di farlo. Con la preghiera arriviamo a compierlo. Il discepolo del Signore sa di essere sempre esposto alla tentazione e non manca di chiedere aiuto a Dio nella preghiera, per vincerla.
Sant’Alfonso riporta l’esempio di san Filippo Neri – molto interessante –, il quale «dal primo momento in cui si svegliava la mattina, diceva a Dio: “Signore, tenete oggi le mani sopra Filippo, perché se no, Filippo vi tradisce”» (III, 3) Grande realista! Egli chiede a Dio di tenere la sua mano su di lui. Anche noi, consapevoli della nostra debolezza, dobbiamo chiedere l’aiuto di Dio con umiltà, confidando sulla ricchezza della sua misericordia. In un altro passo, dice sant’Alfonso che: «Noi siamo poveri di tutto, ma se domandiamo non siamo più poveri. Se noi siamo poveri, Dio è ricco» (II, 4).
E, sulla scia di sant’Agostino, invita ogni cristiano a non aver timore di procurarsi da Dio, con le preghiere, quella forza che non ha, e che gli è necessaria per fare il bene, nella certezza che il Signore non nega il suo aiuto a chi lo prega con umiltà (cfr III, 3). Cari amici, sant’Alfonso ci ricorda che il rapporto con Dio è essenziale nella nostra vita.
Senza il rapporto con Dio manca la relazione fondamentale e la relazione con Dio si realizza nel parlare con Dio, nella preghiera personale quotidiana e con la partecipazione ai Sacramenti, e così questa relazione può crescere in noi, può crescere in noi la presenza divina che indirizza il nostro cammino, lo illumina e lo rende sicuro e sereno, anche in mezzo a difficoltà e pericoli. Grazie.
[Dopo la catechesi, il Papa ha salutato i pellegrini nelle diverse lingue. Rivolgendosi ai fedeli italiani presenti ha detto:]
Saluto i pellegrini di lingua italiana (a questo putno il Papa si è fermato ad ascoltare il canto del Christus Vincit eseguito dai pellegrini biancavillesi).
Tutti esorto a rendere ovunque una gioiosa testimonianza evangelica.
2 Ago 2012
Conferenza e dibattito sulla Fede, sulla pratica religiosa, sulle motivazioni dei credenti. Venerdì 24 agosto prossimo a Biancavilla, nel 10° Anniversario dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, in preparazione all’Anno della Fede.
di Alessandro Scaccianoce
“CREDERE OGGI: vivere e testimoniare la Fede nel nostro tempo”. È questo il tema della conferenza in programma a Biancavilla (Ct) venerdì 24 agosto nell’ambito della “Grande Festa Estiva” in onore della Madre di Dio dell’Elemosina, promossa dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, che quest’anno celebra i suoi primi dieci anni di vita, in collaborazione con la sezione regionale siciliana di Alleanza Cattolica. Relatore principale sarà il Prof. Massimo Introvigne, sociologo e storico delle religioni di fama internazionale, prestigioso ed autorevolissimo autore di libri e saggi sui temi della fede e del Magistero pontificio.
L’iniziativa si colloca alla vigilia dello straordinario Anno della Fede voluto dal Santo Padre Benedetto XVI che avrà inizio il prossimo 11 ottobre e proseguirà fino al 24 novembre 2013. Tra i relatori anche il Rev. Prof. Antonio Ucciardo, Docente di Teologia Dogmatica presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Luca” di Catania. Ai saluti del Presidente dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, Giuseppe Santangelo, e di Alberto Maira, esponente regionale di Alleanza Cattolica, seguiranno le conclusioni del Prevosto Parroco della Basilica Santuario dell’Elemosina, Don Agrippino Salerno. A moderare l’incontro e il dibattito seguente sarà Alessandro Scaccianoce, Responsabile della attività culturali dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”.
La conferenza, che si svolgerà nell’elegante cornice del Giardino Botanico di Palazzo Portale, prende le mosse da un recentissimo studio del CESNUR, il Centro Studi sulle nuove religioni diretto da Massimo Introvigne, sulla “Pratica cattolica e le minoranze religiose” condotto nella Sicilia Centrale. Le rilevazioni statistiche hanno evidenziato che vi sarebbe un 70,8% della popolazione lontano dalla fede della Chiesa Cattolica, distinto in un 5 % che si colloca nel cosiddetto “ateismo debole” (di chi non ha tempo per pensare alle “cose di Dio”) mentre il 2,4 % è rappresentato dagli “atei cinici e convinti”. Vi è poi un corposo 63,4% del campione che si dichiara “spirituale ma non religioso”, ovvero che non partecipa attivamente alla vita religiosa.
Dati impressionanti, che non possono non interrogare innanzitutto i credenti, perché riscopriamo le ragioni della nostra fede. Non è più tempo di cristiani “per abitudine”: piuttosto, oggi più che mai, è necessario “rendere ragione della nostra fede”.
Sui numeri pesa certamente anche la propaganda mediatica contro la religione (33,0%) e, in generale, le suggestioni sulle «ricchezze» della Chiesa (23,0%), sul fenomeno dei preti pedofili (21,6%) e il rifiuto degli insegnamenti della Chiesa cattolica in tema di morale (18,2%).
Ci chiediamo: la Fede è un retaggio del passato o è possibile credere anche oggi? Quel 63,4% di persone che si dichiara “spirituale ma non religioso” esprime una grande domanda di senso religioso, che però fa fatica a identificarsi appieno con la vita di fede della Chiesa Cattolica. Occorre ripartire da quelle domande mai sopite nel cuore dell’uomo per un nuovo annuncio missionario del Vangelo del Signore Gesù.
Il primo rimedio all’ateismo, come suggerisce il Concilio Vaticano II, «[…] lo si deve attendere sia dall’esposizione adeguata della dottrina della Chiesa, sia dalla purezza della vita di essa e dei suoi membri […] con la testimonianza di una fede viva e adulta, vale a dire opportunamente formata a riconoscere in maniera lucida le difficoltà e capace di superarle» (Gaudium et Spes, n. 21). Anche se, ovviamente, non tutto può ridursi alla incoerenza o alle manchevolezze degli uomini di fede.
Nonostante i continui tentativi di costruire un mondo senza fede religiosa e i limiti dei credenti, occorre ribadire che anche oggi è possibile ed è sommamente utile per ogni uomo e ogni donna aderire a Dio, a Lui affidarsi, accogliendoLo come l’unica ragione di vita, nella consapevolezza che da Lui veniamo e a Lui ritorneremo.
Anche oggi, e più che mai, occorre chiarire che rinnovare l’Atto di Fede non significa abbandonarsi ad un cieco destino ineluttabile. Credere, infatti, non significa censurare la propria ragione, ma al contrario, valorizzarla fino al suo grado massimo: fino, cioè, a concepire l’Assoluto, l’Incommensurabile, l’Infinito che ci precede, ci chiama dal nulla all’esistenza e ci “ricrea” ogni istante. Questa realtà, che chiamiamo “Dio”, non è estranea o indifferente alla nostra vita, confinata in un “iperuranio” inaccessibile. Per rivelazione noi sappiamo che Dio è entrato nella nostra storia, ha scelto di farsi compagno della nostra vita e sarà con noi “fino alla fine del mondo”. Lo sappiamo e lo sperimentiamo nei Sacramenti e nella vita concreta di tanti uomini e donne che sono stati plasmati dalla sua Presenza.
Per questo motivo “nessuno può credere da solo”, perché i credenti, come attesta sant’Agostino, “si fortificano credendo”. È quanto attesta da dieci anni l’esperienza Associativa Mariana di Biancavilla, che conta 150 membri, fatta di condivisione e di sostegno reciproco. L’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, infatti, nasce per tenere desta e attualizzare quella Fede che ha mosso e guidato i Padri fondatori di Biancavilla nel loro esilio dalla terra greca, verso un luogo dove poter vivere in libertà il loro Credo.
La conferenza in programma a Biancavilla per il prossimo 24 agosto vuole essere un’occasione per ribadire che tra le fatiche e le difficoltà del nostro tempo è ancora possibile sperare proprio a partire dalla Fede “vissuta come esperienza di amore ricevuto e (…) comunicata come esperienza di grazia e di gioia” (Benedetto XVI, Porta Fidei, n. 7).