A Biancavilla la santità e la fede di Santa Gianna

Una straordinaria testimonianza di santità e di fede vissuta… nell’Anno della Fede!

Con grande gioia la nostra Redazione ha il piacere di annunciare l’esclusiva testimonianza di GIANNA EMANUELA MOLLA, figlia di SANTA GIANNA BERETTA MOLLA, che VENERDI’ 23 AGOSTO 2013 sarà a Biancavilla per far conoscere la storia della sua Santa Mamma.

Santa Gianna Beretta Molla è stata canonizzata nel 2004 da Giovanni Paolo II. L’eroicità della sua storia è legata innanzitutto all’ultima sua gravidanza.  Mentre era incinta, infatti, le venne diagnosticato un tumore all’utero. Gianna preferì morire anziché sottoporsi a delle cure che avrebbero arrecato danno alla vita che portava in grembo.

Proprio dall’ultimo suo respiro nacque la figlia Gianna Emanuela, che verrà a Biancavilla – per la prima volta dopo la canonizzazione della mamma – per testimoniare la vita, la fede e la santità “ordinaria e straordinaria” di Santa Gianna, da Giovanni Paolo II indicata quale modello di santità familiare e quotidiana. Santa Gianna, infatti, fu donna, sposa, madre e professionista appassionata, piena di gioia e di voglia di vivere. Gianna Emanuela parlerà anche della figura di suo padre, che ha accudito fino alla morte e che gli fece molte confidenze sulla sua storia d’amore con Santa Gianna.

Un Evento SME che si colloca nel contesto dell’Anno della Fede, in continuità con il Convegno sulla Famiglia “E’ possibile una famiglia felice?”, che si è celebrato a Biancavilla nel mese di gennaio, e che impreziosisce la Grande Festa Estiva dell’Agosto 2013.

Nell’occasione, Gianna Emanuela, accogliendo l’invito dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, donerà alla Basilica Santuario di Biancavilla una Reliquia della sua Santa Mamma.

Locandina S. Gianna a Biancavilla

Ai presenti sarà distribuita un’immagine ricordo di Santa Gianna; sarà disponibile materiale informativo e di approfondimento sulla figura di Santa Gianna.

 

Note biografiche su SANTA GIANNA BERETTA MOLLA

Gianna Beretta Molla è nata a Magenta (Milano) il 4 ottobre 1922, decima di tredici figli.

Nell’anno della maturità classica ha perso entrambi i genitori.

Il 30 novembre 1949 ha conseguito la laurea in Medicina, specializzandosi in Pediatria.

ha tradotto la sua fede in un impegno generoso di apostolato tra le Giovani e le Giovanissime dell’Azione Cattolica ed è sempre stata animata da spirito missionario.

Nel 1954 incontra Pietro Molla, appartenente anch’egli all’Azione Cattolica. Gianna e Pietro si uniscono in matrimonio il 24 settembre 1955.

In pochi anni ha dato alla luce tre figli: Pierluigi, Maria Zita (Mariolina) e Laura.

In occasione della quarta gravidanza le viene diagnosticato  un tumore all’utero: “se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete – e lo esigo – il bimbo. Salvate lui”. Questa è stata la sua unica preoccupazione durante la malattia.

Il mattino del 21 aprile 1962 dà alla luce Gianna Emanuela. Si spegne pochi giorni dopo, il 28 aprile 1961 a soli 39 anni.

Diversi i miracoli e le guarigioni prodigiose che sono state ricondotte alla sua intercessione.

Il 24 aprile 1994 è stata beatificata; il 16 maggio 2004 Giovanni Paolo II l’ha proclamata Santa.

 

Verso la Grande Festa Estiva 2013. La Lettera ai Soci SME

Presidenza SME

a tutti i Soci

Cari amici,

il tempo dell’estate ci introduce alla Grande Festa Estiva che tutta la nostra città celebra in onore della nostra Santissima Madre dell’Elemosina.
per bloogAnche quest’anno saremo chiamati, come membri dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, a rinnovare la nostra adesione e la nostra consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Il rinnovo delle nostre personali adesioni ci dà l’occasione per riflettere sul valore e sul significato della nostra appartenenza. Possiamo dire che tutti i biancavillesi nutrono un amore naturale per la Madonna dell’Elemosina. Che cosa, dunque, ci differenzia dai molti altri fedeli? È il desiderio di vivere la nostra fede in comunione con altri fratelli e sorelle accomunati sotto il manto dell’unica Madre e di dare testimonianza pubblica della nostra fede.

L’occasione del rinnovo annuale della nostra adesione all’Associazione stemma granderichiami alla mente quelle motivazioni personali che ci hanno spinto ad indossare lo scapolare per ritrovare nuovo slancio e nuovo entusiasmo. Non permettiamo mai che l’abitudine affievolisca il nostro amore, ma rinnoviamo e rinvigoriamo la nostra appartenenza proprio a partire dal sostegno di una comunità che da 11 anni è in cammino. “Nessuno può credere da solo” l’abbiamo ripetuto tante volte, in questi anni. Riscopriamo, quindi, la bellezza del nostro essere chiamati a stare insieme, nonostante le nostre differenze, per gustare la gioia della condivisione spirituale.

Copia di Copia di Madonna-ElemosinaIl contributo di ciascuno è importante perché l’Associazione diventi occasione di crescita nella fede e nell’amore. E, per quanto possibile, cerchiamo di estendere ad altri amici l’invito a far parte della nostra famiglia associativa.
Il Santo Padre Francesco, che abbiamo imparato ad amare in questi primi mesi di Pontificato, in una delle sue omelie ha commentato proprio la bellezza dello stare uniti sotto il manto della Madre della Misericordia: “In questo tempo di odio, in tempo di persecuzione, in tempo di turbolenza spirituale – ha detto Sua Santità Francesco – il posto più sicuro è sotto il manto della Madonna”. Non è un caso che il Papa richiami l’immagine della “Madonna della Misericordia”, perché proprio la misericordia è uno dei temi su cui continua a tornare.
Logo_Anno_Fede_21giugno2012“La misericordia – ha detto il Pontefice nel suo primo Angelus – cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di fare esperienza di questa misericordia, di capire bene questa misericordia di Dio…”

Rimettiamo “sotto la protezione” della nostra Misericordiosissima Madre la nostra Associazione e ognuno di noi, per fare esperienza dell’amore gratuito di Dio che ci precede e ci avvolge in un abbraccio di speranza.

Cari amici, oltre gli appuntamenti legati alla festa della Madonnaapertura%20anno%20giudiziario%20-%2026%20gennaio%202008%20013 dell’Elemosina che di seguito riportiamo, prossimamente vivremo altre occasioni di fede e di comunione ecclesiale. Il 22 settembre p.v. il nostro Arcivescovo, Mons. Gristina ha espresso il desiderio di incontrarci come specifica realtà aggregativa nel contesto della Visita Pastorale a Biancavilla. Che bello essere visitati dal Pastore della diocesi, tra l’altro nostro Ecc.mo Socio Onorario! Per questo continueremo a pregare perché la visita del successore degli Apostoli porti abbondanti frutti di grazia. Più in là comunicheremo i dettagli dell’incontro.

20130316_12696_papa_francesco_9bDall’11 al 13 ottobre, poi, dopo le consuete festività patronali, prenderemo attivamente parte alle giornate romane organizzate nell’anno della fede dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che vedranno riunite attorno al Santo Padre Francesco, tutte le associazioni di spiritualità mariana della Chiesa Cattolica. Sarà anche questo momento, dopo l’entusiasmante incontro con S. S. Benedetto XVI (1 agosto 2012), una ulteriore occasione per essere confermati nella fede dal successore dell’apostolo Pietro.

Nell’attesa di incontraci in queste prossime celebrazioni agostane, porgo cari e fraterni saluti.

Biancavilla, 13 luglio 2013

Per il Consiglio Direttivo
GIUSEPPE SANTANGELO
Presidente

AVVISI

Dal 16 al 24 agosto 2013 si svolgerà il Novenario di preparazione alla Grande Festa Estiva che si celebrerà domenica 25 agosto. Un Tempo di Grazia che vivremo nella preghiera e in sintonia con l’Anno della Fede, nel contesto della Visita Pastorale dell’Arcivescovo alla Comunità biancavillese e nel segno della Carità fraterna.

Alcune date del programma vedranno coinvolta la nostra Associazione in modo più intenso; per questo le sottoelenchiamo e vi invitiamo a non mancare:

GIOVEDÌ 22 AGOSTO – Giornata Eucaristica
ore 19,30 Celebrazione dei Vespri. A seguire, processione del SS.mo Sacramento per le piazze Roma e Collegiata. Adorazione Eucaristica.

 VENERDÌ 23 AGOSTO – Testimonianza di Fede
ore 18,45 Rosario, Coroncina e S. Messa.
ore 20,15 Testimonianza nell’Anno della Fede “Solo l’amore è credibile”. Gianna Emanuela Molla ci parlerà della vita e della santità della sua mamma, Santa Gianna Beretta Molla. L’incontro si svolgerà in Santuario.

 SABATO 24 AGOSTO – Giornata Associativa
ore 19,30 Celebrazione Eucaristica nella XI Giornata Associativa. Rinnovo dell’Atto di Consacrazione alla Madonna e Tesseramento. Preghiera per i Soci defunti. Accoglienza dei nuovi Soci, tra i quali il Sindaco di Biancavilla Giuseppe Glorioso.
Nel corso della S. Messa raccoglieremo generi alimentari per le famiglie bisognose. Ciascuno è invitato a contribuire liberamente, secondo le proprie possibilità.
(divisa e scapolare)
ore 20,00 Incontro-festa per tutti i Soci e le loro famiglie.

 DOMENICA 25 AGOSTO – Grande Festa Estiva
ore 19,00 MESSA PONTIFICALE in piazza Collegiata, presieduta dal nostro Arcivescovo, S. E. Mons. Salvatore Gristina.
ore 20,30 PROCESSIONE DELLA SACRA ICONA della Madonna dell’Elemosina.
(divisa e scapolare).

Si comunica inolre che è già iniziata la raccolta della quota associativa per il rinnovo delle adesioni (tesseramento 24 agosto) per l’anno associativo 2013-14. Rivolgersi al tesoriere Pippo Benina.

Benedetto e Francesco: Lumen Fidei!

Nella prima Enciclica sulla Fede del Santo Padre Francesco, ereditata dal suo predecessore Benedetto XVI, un particolare tributo alla Beata Vergine Maria, donna di fede.

Beata colei che ha creduto (Lc 1,45)

1000695_10201391443018650_1937746489_nNella parabola del seminatore, san Luca riporta queste parole con cui Gesù spiega il significato del “terreno buono”: « Sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza » (Lc 8,15). Nel contesto del Vangelo di Luca, la menzione del cuore integro e buono, in riferimento alla Parola ascoltata e custodita, costituisce un ritratto implicito della fede della Vergine Maria. Lo stesso evangelista ci parla della memoria di Maria, di come conservava nel cuore tutto ciò che ascoltava e vedeva, in modo che la Parola portasse frutto nella sua vita. La Madre del Signore è icona perfetta della fede, come dirà santa Elisabetta: « Beata colei che ha creduto » (Lc 1,45).

In Maria, Figlia di Sion, si compie la lunga storia di fede dell’Antico Testamento, con il racconto di tante donne fedeli, a cominciare da Sara, donne che, accanto ai Patriarchi, erano il luogo in cui la promessa di Dio si compiva, e la vita nuova sbocciava. Nella pienezza dei tempi, la Parola di Dio si è rivolta a Maria, ed ella l’ha accolta con tutto il suo essere, nel suo cuore, perché in lei prendesse carne e nascesse come luce per gli uomini. San Giustino Martire, nel suo Dialogo con Trifone, ha una bella espressione in cui dice che Maria, nell’accettare il messaggio dell’Angelo, ha concepito “fede e gioia”.[49] Nella Madre di Gesù, infatti, la fede si è mostrata piena di frutto, e quando la nostra vita spirituale dà frutto, ci riem-piamo di gioia, che è il segno più chiaro della grandezza della fede. Nella sua vita, Maria ha compiuto il pellegrinaggio della fede, alla sequela di suo Figlio.[50] Così, in Maria, il cammino di fede dell’Antico Testamento è assunto nella sequela di Gesù e si lascia trasformare da Lui, entrando nello sguardo proprio del Figlio di Dio incarnato.

copy_raphael_7_madonna_of_the_rose_madonna_della_rosaPossiamo dire che nella Beata Vergine Maria si avvera ciò su cui ho in precedenza insistito, vale a dire che il credente è coinvolto totalmente nella sua confessione di fede. Maria è strettamente associata, per il suo legame con Gesù, a ciò che crediamo. Nel concepimento verginale di Maria abbiamo un segno chiaro della filiazione divina di Cristo. L’origine eterna di Cristo è nel Padre, Egli è il Figlio in senso totale e unico; e per questo nasce nel tempo senza intervento di uomo. Essendo Figlio, Gesù può portare al mondo un nuovo inizio e una nuova luce, la pienezza dell’amore fedele di Dio che si consegna agli uomini. D’altra parte, la vera maternità di Maria ha assicurato per il Figlio di Dio una vera storia umana, una vera carne nella quale morirà sulla croce e risorgerà dai morti. Maria lo accompagnerà fino alla croce (cfr Gv 19,25), da dove la sua maternità si estenderà ad ogni discepolo del suo Figlio (cfr Gv 19,26-27). Sarà presente anche nel cenacolo, dopo la Risurrezione e l’Ascensione di Gesù, per implorare con gli Apostoli il dono dello Spirito Santo (cfr At 1,14). Il movimento di amore tra il Padre e il Figlio nello Spirito ha percorso la nostra storia; Cristo ci attira a Sé per poterci salvare (cfr Gv 12,32). Al centro della fede si trova la confessione di Gesù, Figlio di Dio, nato da donna, che ci introduce, per il dono dello Spirito Santo, nella figliolanza adottiva (cfr Gal 4,4-6).

Copia di Copia di Madonna-ElemosinaA Maria, madre della Chiesa e madre della nostra fede, ci rivolgiamo in preghiera.

Aiuta, o Madre, la nostra fede!
Apri il nostro ascolto alla Parola, perché riconosciamo la voce di Dio e la sua chiamata.
Sveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi, uscendo dalla nostra terra e accogliendo la sua promessa.
Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore, perché possiamo toccarlo con la fede.
Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui, a credere nel suo amore, soprattutto nei momenti di tribolazione e di croce, quando la nostra fede è chiamata a maturare.
Semina nella nostra fede la gioia del Risorto.
Ricordaci che chi crede non è mai solo.
Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cammino. E che questa luce della fede cresca sempre in noi, finché arrivi quel giorno senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo, nostro Signore!

Nel nome di Cristo Buon Pastore

In attesa della Visita Pastorale dell’Arcivescovo Gristina alla Parrocchia matrice e all’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina di Biancavilla.

Domenica 22 settembre prossimo, l’apertura in Basilica Santuario. Al mattino, S. Messa per tutta la Comunità parrocchiale e subito dopo, incontro con i membri dell’aggregazione mariana.

Redazione SME

Il banner ufficiale della Visita in Basilica-Santuario

Il banner ufficiale della Visita in Basilica-Santuario

In che modo il Vescovo viene?
Il Concilio Vaticano II ha ricordato come «Gesù Cristo, Pastore eterno, ha edificato la santa Chiesa e ha mandato gli Apostoli come egli stesso era stato mandato dal Padre (cfr. Gv 20, 21), e ha voluto che i loro successori, cioè i Vescovi, fossero fino alla fine dei tempi pastori della sua Chiesa» (Lumen gentium, 18).
Questa dottrina dell’istituzione e della perpetuità dei Vescovi ci aiuta a riconoscere meglio il modo in cui il Vescovo intende venire a noi nella Visita Pastorale. Egli viene, infatti, come successore degli Apostoli e Pastore delle anime che desidera incontrare il suo gregge, porzione di Popolo di Dio individuata in un territorio, ossia la diocesi e in perfetta comunione con il Papa, vescovo di Roma e successore di Pietro, che presiede la Chiesa nella carità. Il Vescovo in Visita Pastorale deve essere quindi riconosciuto da tutti i fedeli come l’evangelizzatore, il maestro, il pastore e il grande sacerdote della Chiesa particolare (Cærimoniale Episcoporum, 1177). Come principio visibile e fondamento di unità della Chiesa diocesana (cfr. Lumen gentium, 23), il Vescovo compie la sua visita con i sentimenti di Cristo e con il cuore di padre che incontra i figli per illuminarli e incoraggiarli, confermandoli nella fede. Durante la Visita Pastorale e tramite essa, il Vescovo compie quindi il suo ufficio di insegnare, santificare e governare (munus docendi, santificandi, regendi).

Con quali atti il Vescovo compie il suo ufficio durante la Visita Pastorale?
La Visita Pastorale offre al Vescovo l’occasione di «perpetuare l’opera diarcivescovo%20con%20gli%20studenti%20cuochi%20dell%27oda%20-%20comu%20feb%202010%20(800x627) Cristo, Pastore eterno» (Christus Dominus, 2). E’ questo infatti uno dei momenti privilegiati in cui «egli esercita più da vicino per il suo popolo il ministero della parola, della santificazione e della guida pastorale, entrando a più diretto contatto con le ansie e le preoccupazioni, le gioie e le attese della gente e potendo rivolgere a tutti un invito alla speranza» (Pastores gregis, 46).
Nel concreto il Vescovo predicherà la Parola di Dio e come maestro autentico, rivestito dell’autorità di Cristo, esorterà tutti a cercare e a custodire la verità nelle cose che riguardano Dio e la Chiesa, sapendo che il vero annuncio esige anche l’ascolto, il dialogo e la riflessione per essere fedeli a Dio e agli uomini del nostro tempo (cfr. Gaudium et spes, 40-45); egli celebrerà i Sacramenti e presiederà la preghiera comunitaria, consapevole che la Chiesa non ci appartiene, ma ci è donata dallo Spirito e da lui riceve sempre vita e alimento per condurre tutti i credenti alla santificazione personale; in fine il Vescovo eserciterà il suo ufficio di governo nella carità pastorale verso tutti i fedeli senza distinzione, facendosi prossimo soprattutto a chi è debole o scoraggiato, favorendo e sollecitando le diverse forme e opere di apostolato, nonché difendendo l’unità della Chiesa attraverso la vigilanza sulla disciplina comune e sull’osservanza delle leggi ecclesiastiche per prevenire e correggere eventuali abusi.

Come attendere il Vescovo?
Copia di kFpDA2MV1w6ZaZDERL7NerD4V7vBMDKK3Kexmi2F6Uw,SC2s6lK7wtHQni3FdtuWTYv0ICbGMtlKGx9kuU6uolYLo sguardo dei fedeli sul Vescovo e sulla sua visita deve essere quello della fede. Come successore degli Apostoli ed immagine di Gesù Buon Pastore, il Vescovo viene per rendere presente il Cristo vivente in mezzo al suo popolo. Per le comunità ed istituzioni che ricevono la visita del Vescovo, essa «è un evento di grazia che riflette in qualche misura quella specialissima visita con la quale il “supremo pastore” (1 Pt 5,4) e “guardiano delle nostre anime” (cfr. 1 Pt 2,25), Gesù Cristo, ha visitato e redento il suo popolo (cfr. Lc 1, 68)» (Apostolorum successores, 221).

Preghiamo, dunque, la Vergine SS. dell’Elemosina, titolare della Parrocchia – Santuario e dell’Associazione mariana, affinchè la Visita Pastorale di S. E. Mons. Gristina, porti abbondanti frutti spirituali.

San Giuseppe entra in tutte le preghiere eucaristiche romane: un messaggio del Papa sulla famiglia?

Oggi il decreto ufficiale della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. D’ora in poi, i sacerdoti devono ricordare di menzionare S. Giuseppe in tutte le SS. Messe.

Redazione SME

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Ecco qui sotto il testo in italiano del Decreto con cui il Santo Padre Francesco vuole far menzionare insieme alla Beata Vergine Maria anche S. Giuseppe, suo Sposo, ad ogni Messa celebrata nel Rito Romano. In questo modo, qualunque preghiera eucaristica il celebrante scelga di usare, verrà ricordata la coppia dei genitori a cui fu affidato Gesù dall’Eterno Padre.

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Ci sembra che questa nuova disposizione può essere vista come la risposta del Papa a quanti gli dicono di non farsi sentire abbastanza sulle forme alternative di famiglia, che oggi inondano i discorsi e i dibattiti. S. S. Francesco sceglie la preghiera, anzi il vertice della preghiera, per mostrare la sacra Famiglia come modello: Maria, Giuseppe e Gesù, mamma, papà e figlio. S. Giuseppe è qualificato “sposo”: un uomo per una donna, non ci sono altri sposalizi.

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Dobbiamo anche notare che nonostante l’anno scorso sia stato ricordato il cinquantenario dell’inserimento di S. Giuseppe nel Canone Romano, Papa Ratzinger non ha proceduto ad uniformare le altre preghiere eucaristiche postconciliari per un motivo – credo – piuttosto evidente. Il suo nome di battesimo è Ioseph: chiaramente Benedetto XVI, vista la cattiva stampa di cui godeva, non avrebbe passato indenne un tale gesto (conflitto di interessi?). Francesco, con questa delicatezza, rende anche omaggio al suo predecessore (menzionato esplicitamente nel decreto), oltre a rinnovare la devozione della Chiesa universale al suo celeste Patrono e custode.

DECRETO
della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti
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Mediante la cura paterna di Gesù, S. Giuseppe di Nazareth, posto a capo della Famiglia del Signore, adempì copiosamente la missione ricevuta dalla grazia nell’economia della salvezza e, aderendo pienamente agli inizi dei misteri dell’umana salvezza, è divenuto modello esemplare di quella generosa umiltà che il cristianesimo solleva a grandi destini e testimone di quelle virtù comuni, umane e semplici, necessarie perché gli uomini siano onesti e autentici seguaci di Cristo. Per mezzo di esse quel Giusto, che si è preso amorevole cura della Madre di Dio e si è dedicato con gioioso impegno all’educazione di Gesù Cristo, è divenuto il custode dei più preziosi tesori di Dio Padre ed è stato incessantemente venerato nei secoli dal popolo di Dio quale sostegno di quel corpo mistico che è la Chiesa.




Nella Chiesa cattolica i fedeli hanno sempre manifestato ininterrotta devozione per S. Giuseppe e ne hanno onorato solennemente e costantemente la memoria di Sposo castissimo della Madre di Dio e Patrono celeste di tutta la Chiesa, al punto che già il Beato Giovanni XXIII, durante il Sacrosanto Concilio Ecumenico Vaticano II, decretò che ne fosse aggiunto il nome nell’antichissimo Canone Romano. Il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha voluto accogliere e benevolmente approvare i devotissimi auspici giunti per iscritto da molteplici luoghi, che ora il Sommo Pontefice Francesco ha confermato, considerando la pienezza della comunione dei Santi che, un tempo pellegrini insieme a noi nel mondo, ci conducono a Cristo e a lui ci uniscono.
Pertanto, tenuto conto di ciò, questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in virtù delle facoltà concesse dal Sommo Pontefice Francesco, di buon grado decreta che il nome di S. Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria, sia d’ora in avanti aggiunto nelle Preghiere eucaristiche II, III e IV della terza edizione tipica del Messale Romano, apposto dopo il nome della Beata Vergine Maria come segue: nella Preghiera eucaristica II: « ut cum beáta Dei Genetríce Vírgine María, beáto Ioseph, eius Sponso, beátis Apóstolis »; nella Preghiera eucaristica III: « cum beatíssima Vírgine, Dei Genetríce, María, cum beáto Ioseph, eius Sponso, cum beátis Apóstolis »; nella Preghiera eucaristica IV: « cum beáta Vírgine, Dei Genetríce, María, cum beáto Ioseph, eius Sponso, cum Apóstolis ».
Quanto ai testi redatti in lingua latina, si utilizzino le formule che da ora sono dichiarate tipiche. La Congregazione stessa si occuperà in seguito di provvedere alle traduzioni nelle lingue occidentali di maggior diffusione; quelle da redigere nelle altre lingue dovranno essere preparate, a norma del diritto, dalla relativa Conferenza dei Vescovi e confermate dalla Sede Apostolica tramite questo Dicastero.
Nonostante qualsiasi cosa in contrario.




Dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 1 maggio 2013, S. Giuseppe artigiano.

Antonio Card. Cañizares Llovera
Prefetto
+ Arthur Roche
Arcivescovo Segretario

FORMULE CHE SPETTANO A SAN GIUSEPPE IN LINGUA ITALIANA

Nella Preghiera eucaristica II:
«insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli…»;
Nella Preghiera eucaristica III:
«con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con i tuoi santi apostoli….»;
Nella Preghiera eucaristica IV:
«con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, con gli apostoli…».

Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria

“Affinché la devozione all’augustissimo Cuore di Gesù produca i più copiosi frutti nella famiglia cristiana e perfino nell’intera umanità – ha insegnato il Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958) nell’enciclica «Haurietis Aquas» -, i fedeli abbiano cura di unirvi strettamente la devozione al Cuore Immacolato della Madre di Dio” (§ 84).

Redazione SME

Sacro%20cuore%20di%20Maria%20templareNella Sacra Scrittura, il vocabolo “cuore” è alla base del rapporto religioso-morale dell’uomo con Dio. Il cuore è al centro di tutta la vita spirituale dell’uomo; è principio di vita, memoria, pensiero, volontà, interiorità: il cuore è inteso come sede dell’incontro con Dio.
L’espressione “Cuore Immacolato”, applicato a Maria, è divenuta di uso corrente in seguito alla definizione del dogma dell’Immacolata Concezione (Beato Pio IX – Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878), 8 dicembre 1854, bolla “Ineffabilis Deus”, e raggiunse la massima diffusione negli anni 1942-1952, a motivo degli avvenimenti di Fatima che determinarono la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato.
L’origine storica della festa è abbastanza recente, come è ricordato nell’Esortazione apostolica “Marialis Cultus” (2 febbraio 1974) del Servo di Dio Paolo VI (Giovanni Battista Montini, 1963-1978 ) che annovera la memoria del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria tra le “memorie o feste che esprimono orientamenti emersi nella pietà contemporanea” (MC 8).
S. Giovanni Eudes (1601-1680) che fu padre, dottore e primo apostolo di questa devozione, come risulta dalle dichiarazioni (1903) di Pp Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci, 1878-1903) e, nel 1909, di S. Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto, 1903-1914), non separava mai i due Cuori nei suoi progetti liturgici.
Con alcuni suoi discepoli, nel 1648, il santo cominciò a celebrare la festaholy_card3b del Cuore di Maria, componendo i testi liturgici per la Messa; ma solo nel 1805 Pp Pio VII (Barnaba Chiaramonti, 1800-1823) decise di permetterne la celebrazione a tutti quelli che ne avrebbero fatto esplicita richiesta.
Nel 1864 alcuni vescovi chiesero al Papa (Beato Pio IX) la consacrazione del mondo al Cuore di Maria. La prima nazione che si consacrò fu l’Italia, in occasione del Congresso Mariano di Torino del 1897.
Nel secolo XX nuovi avvenimenti prepararono il grande trionfo liturgico della devozione al Cuore di Maria e in particolare le apparizioni di Fatima e le rivelazioni fatte alla mistica portoghese Alessandrina de Balazar.
Il 31 ottobre 1942, nel venticinquesimo anniversario delle apparizioni di Fatima, il Venerabile Pio XII consacrava la Chiesa e il genere umano al Cuore immacolato di Maria e, con il decreto del 1944, istituiva la festa universale del Cuore di Maria, fissando la celebrazione al giorno 22 agosto, ottava dell’Assunta, per invocare la pace.
Successivamente, la celebrazione venne fissata, come memoria, il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù.