22 Set 2014
In questa espressione del beato martire don Pino Puglisi è racchiusa l’esperienza estiva di Giuseppe Sant’Elena, giovane biancavillese della Comunità parrocchiale della Chiesa Madre di Biancavilla, membro dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” e impegnato nell’educazione dei ragazzi all’Oratorio salesiano della città.
di Giuseppe Sant’Elena
Raccontare l’esperienza a Palermo dopo più di un mese, beh, fa uno strano effetto: credi di fare un tuffo nel passato, ma subito ti rendi conto che questo passato è più presente che mai dentro di te e sta incominciando ad amalgamarsi e ad avere senso nel tuo quotidiano, nella tua vita.
Palermo, quartiere Ballarò, casa Salesiana “Santa Chiara” 1-11/08/2014
Cosa ho fatto in questa meravigliosa esperienza è più semplice di quanto si possa pensare: la mattina scuola di prima alfabetizzazione per gli immigrati (che aumentavano giorno dopo giorno), il pomeriggio si preparava il “Grest Giovani” per i ragazzi dell’oratorio (dagli 11 ai 20 anni). Le attività non sono l’esperienza; sono il modo in cui ci siamo messi a servizio. Nel quartiere di Ballarò io ho conosciuto il” Mondo”; si, perché vi è una multietnicità molto elevata; però un Mondo strano, diverso da quello reale di cui sentiamo ogni giorno parlare: la convivenza tra uomini e donne di cultura, religione, nazionalità diverse risulta assai pacifica, serena e bella. Il grande cortile di quell’oratorio è un mix di colori, di accenti diversi, preghiere diverse. Testimonianza di ciò è, per esempio, il rispetto per la celebrazione eucaristica anche da parte dei bambini musulmani che frequentano l’oratorio. Ricordo con emozione e simpatia la visita del quartiere, il dover correre dietro questi ragazzi difficili verso i luoghi nei quali sono cresciuti, come se fossero le nostre guide turistiche. Passare per quei luoghi, anche se per pochi minuti, è stato il modo più bello e autentico per partecipare e condividere la loro vita, una vita difficile alimentata dalla violenza, dalla droga, dalla mafia, da tutti quegli aspetti negativi che quel quartiere gli offre quotidianamente. Che bello pensare che tutto l’anno ci sono delle persone, come i salesiani e i loro collaboratori, che aiutano le famiglie più povere, aiutano gli immigrati che continuamente arrivano in massa, ma soprattutto che offrono una prospettiva diversa della vita a questi ragazzi, affinché possano in futuro possano avere un attimo per fermarsi, pensare e dire “ cosa devo fare della mia vita? Seguire il bene o il male? Andare in contro ad una vita lacerante e inutile o essere felici?”. Il Portone di questa casa salesiana è sempre aperto, la familiarità e l’affetto sono di prim’ordine, continuamente si vedono persone che entrano ed escono, voci che si alternano, il direttore della casa, Don Enzo Volpe, che dice: “Benvenuti, siete a casa Santa Chiara, fate ciò che vi sentite”. Sotto il cielo di Palermo in questi primi giorni di Agosto è successo un qualcosa di straordinario, ognuno stava regalando a chi ha bisogno la parte più intima di se stesso, condividendo le proprie paure, i propri sogni, le proprie aspettative… tutto; quello che esce dal cuore, i pensieri che spontaneamente escono fuori. Una ricchezza inestimabile che custodirò per sempre, perché mi è cambiata la vita.
L’11 Agosto termina questa esperienza, e tra molte lacrime e tra gli abbracci dei ragazzi dell’oratorio, dei salesiani, del biancavillese Don Francesco Furnari e dei migranti ,come se appartenessero alla mia famiglia, lascio Palermo. Adesso, tornato alla vita comune di tutti i giorni e tra i vari insegnamenti che mi sono portato con me, una cosa è certa: i problemi di “Santa Chiara” non sono solo a Ballarò, Santa Chiara è nella mia comunità parrocchiale, nell’istituto delle FMA che frequento, ovunque, alle volte anche dentro di me! Dappertutto c’è bisogno del nostro aiuto, della nostra testimonianza, del nostro contributo, anche se il più piccolo che possiamo dare. C’è un detto che dice “ Chi vuole fare qualcosa trova una strada, gli altri trovano una scusa”; io a casa Santa Chiara penso di aver trovato, o meglio ho confermato di aver trovato una strada che si Chiama Gesù Cristo, e con l’aiuto di Don Bosco che mi insegna molto giorno dopo giorno e che mi aiuta a camminare per questa strada cerco sempre di dare una mano a chi ne ha bisogno, a chi sta peggio di me, cerco di aiutare un mio simile senza guardare il colore della sua pelle o la sua identità religiosa. SE OGNUNO FA QUALCOSA, ALLORA SI PUO’ FARE MOLTO… e il Mondo cambierà, ma tocca a ciascuno di noi fare ciò.
15 Set 2014
Domenica sera scorsa, nella Basilica di Biancavilla, celebrati i 25 anni di sacerdozio del Prevosto, don Agrippino Salerno.
Redazione SME
In un clima di grande gioia e festa, come anche di preghiera e di raccoglimento, si è conclusa ieri sera la “Settimana Vocazionale” che ha avuto il suo culmine con la celebrazione eucaristica in ringraziamento a Dio Padre, datore di ogni dono e grazia per i 25 anni di ministero sacerdotale di don Pino Salerno. Una comunità parrocchiale orante, variegata nelle sue componenti aggregative laicali, raccolta nel maggior tempio della città di Biancavilla, ha accolto alle ore 19, 30 il proprio parroco nella festa liturgica dell’Esaltazione della S. Croce per celebrare insieme, nel giorno del Signore i Divini Misteri della salvezza. Ed è in questo contesto rituale che nella sua omelia, don Pino, ha esaltato il vessillo della Croce di Cristo come “amore che disarma la violenza” e “segno di pace ed unità”. Ricordando il 25mo di ordinazione, conferitagli dall’Arcivescovo Mons. Luigi Bommarito, il Sacerdote festeggiato ha voluto esprimere la sua immensa gratitudine al Signore che ha reso “bella e gioiosa” la sua vita come anche ai tanti sacerdoti e laici delle comunità cristiane che in questi anni ha servito con paternità spirituale. “Festa della fedeltà al Signore”, ha ancora indicato la fausta ricorrenza celebrata perché ha “reso la disponibilità a Dio a plasmare la sua vita secondo i disegni dell’Onnipotente”. Prima della conclusione della celebrazione, la Comunità parrocchiale unitamente alle aggregazioni ecclesiali, l’Opera Cenacolo “Cristo Re” e all’Amministrazione Comunale, hanno voluto omaggiare il Prevosto Salerno con diversi indirizzi di saluto ed augurio seguiti poi dalla consegna di alcuni doni (Incensiere, navetta, cucchiaino) ad uso liturgico che rimarranno in Basilica a perenne memoria del fausto giubileo sacerdotale. Dal canto suo, don Pino ha voluto offrire alla Basilica una Casula sacerdotale preziosa, da subito indossata per la celebrazione. (Di seguito la descrizione degli oggetti). Dopo la benedizione impartita ai molti fedeli intervenuti, l’Icona della Vergine SS. dell’Elemosina, esposta per la lieta occasione all’altar maggiore, ha fatto la sua “discesa” sul piano presbiterale per essere devotamente omaggiata con 25 rose bianche. “Maria mi è stata sempre vicina – ha detto ancora don Pino – mi ha accompagnato nelle diverse tappe della mia vita… dal nome di mia madre, Maria, alla chiesa del Seminario maggiore di Catania che mi ha accolto per la formazione al presbiterato fino al ritrovarla in questa Basilica come Madre della Misericordia, dove oggi servo questa comunità”.
CASULA SACERDOTALE
“Rivèstiti di Cristo”
Cfr Gal 3,27
Dono del Prevosto Don Agrippino Salerno
alla Comunità Parrocchiale
nel 25° della sua ordinazione sacerdotale
1989 – 2014
Un lavoro di alto pregio, opera di maestranze locali che sottolinea in modo eccellente il valore della dignità sacerdotale ma anche la grande responsabilità di cui è rivestito colui che è chiamato ad agire in “persona Christi”. La casula presenta una ricca simbologia teologica e liturgica. Interamente ricamata in oro, è il segno visibile della regalità divina di Cristo che si riflette nella gloria eterna.
Parte anteriore: “Cristologica”
Calice con ostia radiosa
contornato da spighe e uva
“Davanti a me tu prepari una mensa… il mio calice trabocca” (Sal 23,5).
Il calice della Passione del Signore è divenuto calice eucaristico.
L’ostia radiosa è il corpo di Cristo,
offerto in sacrificio per la redenzione dell’umanità.
Agnello immolato e vittorioso
adagiato sul libro con i “sette sigilli”
“Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione” (Cfr Ap 4, 11.)
Il cartiglio indica le parole della Scrittura: “Ecce Agnus Dei”
Ramoscello di Rose con spine
Richiamo alla Passione redentiva di Cristo
Stemma Pontificio
Emblema concesso dalla Sede Apostolica alla Basilica di Biancavilla;
luogo dove la Casula verrà utilizzata e custodita a perenne memoria.
Parte posteriore: “Mariana”
Spirito Santo
manifestato sottoforma di Colomba
Mette in luce il Mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio.
“Maria, Sposa dello Spirito Santo” (secondo la tradizione bizantina).
Il cartiglio riporta le parole dell’angelo all’Annunciazione (Lc 1, 28).
Icona della Gran Madre di Dio dell’Elemosina
rivestita della preziosa riza
Icona della Patrona di Biancavilla e titolare della Basilica Collegiata Santuario.
Maria è la prescelta del Padre per dare al mondo “l’Autore della Vita”. La Madonna riproduce l’icona bizantina ricoperta dalla tradizionale riza impreziosita dagli ex-voto.
Ramoscello di gigli
Segno di purezza, candore e della maternità verginale della Madre del Signore
Monogramma mariano
sormontato da corona regale
La “M” indica il monogramma di “Maria”, titolare del maggior tempio sacro biancavillese.
Maria (dell’Elemosina – incoronata nel 1948) è inoltre Regina di grazia e di Misericordia.
Progetto grafico e iconografico:
Giuseppe Santangelo
Confezionamento:
Salvatore Papotto, Sarto
e assistenti: Giuseppina e Maria Dell’Erba
Ricami in oro su tessuto di “moella” laminato:
Madre Venera Sapienza, canossiana
e le collaboratrici:
Marianna Grigoli,
Rosanna Leone,
Angelina Nicotra.
Pittura Icona Madonna dell’Elemosina
Alfio Pappalardo
Don Pino Salerno indossa la nuova Casula sacerdotale. Qui ritratto assieme all’equipe di lavoro impegnata alla realizzazione del medesimo parato sacro.
Consegna dell’Incensiere
In questa Santa Eucarestia,
rendimento di grazie al Signore
per i 25 anni di sacerdozio
di don Agrippino Salerno,
la Comunità parrocchiale tutta,
le varie Aggregazioni ecclesiali
che fanno riferimento alla Parrocchia
e l’Opera Cenacolo “Cristo Re”
unitamente
offrono
in dono
UN NUOVO INCENSIERE SOLENNE
con i simboli propri della missione pastorale di don Pino in questi anni.
Questo oggetto “unico”, ad uso liturgico, realizzato in argento su lavorazione artigianale, resterà a futura memoria del suo zelo pastorale.
Tre sono i simboli raffigurati:
la Beata Vergine Maria dell’Elemosina,
emblema di questa comunità dove don Pino esercita il suo ministero di Parroco
con speciale dedizione alla cura e al decoro di questa Basilica Collegiata Santuario;
il “globo di Cristo Re”, simbolo dell’Opera Cenacolo “Cristo Re” dove don Pino svolge il suo ministero a favore di tante situazioni di bisogno e di sofferenza;
il Sacro Cuore di Gesù, simbolo del Piccolo Seminario, in cui don Pino è cresciuto e nel cui ambito ha irrorato il germe della sua vocazione sacerdotale.
Correlati all’incensiere sono la Navetta per l’incenso e il relativo cucchiaino.
Tra le nuvole di incenso che da questo turibolo
si innalzeranno alla Trinità Santissima,
salga la preghiera per la Chiesa, per il sacerdozio universale in Cristo
e per la comunità tutta del Popolo Santo di Dio.
Progetto iconografico
Giuseppe Santangelo
Realizzazione
Bottega Benedetto Gelardi, Palermo
Offerenti
Comunità Parrocchiale “S. Maria dell’Elemosina”,
Aggregazioni ecclesiali,
Opera Cenacolo “Cristo Re”.
Tra i doni offerti, l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina, dona alla Basilica in onore del 25mo sacerdotale, una pianeta romana in tessuto laminato in oro e una guarnizione d’altare “viola” per il Tempo liturgico dell’Avvento.
13 Set 2014
Biancavilla, 14 settembre 2014
Esaltazione della S. Croce
In occasione del fausto 25° anniversario di Sacerdozio
del Rev.do Prevosto, Don Agrippino Salerno,
Assistente Spirituale dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”,
Il Presidente,
il Consiglio Direttivo,
i Soci,
e la redazione del Sito,
desiderano esprimere i più fervidi voti augurali in occasione della lieta ricorrenza.
Implorando dal Signore copiose benedizioni sulla Sua persona e sul Suo ministero sacerdotale, pregano la Vergine Santissima, Madre della Divina Misericordia di guidare e proteggere don Pino lungo i sentieri della vita.
Ad multos annos!
Domenica 14 settembre, ore 19,30 – Basilica Collegiata Santuario di Biancavilla, Celebrazione eucaristica di ringraziamento.
11 Set 2014
Ieri sera, nel contesto delle celebrazioni per il 25° anniversario di sacerdozio del Prev. Agrippino Salerno, la corale polifonica della Basilica ha eseguito un concerto di musica sacra nell’ambito del quale è stata eseguita una Messa composta dal direttore Filadelfio Grasso. La Messa prevede anche un nuovo Inno alla Madonna dell’Elemosina.
L’inno, apprezzato dai presenti, è stato eseguito ieri sera due volte. La Corale della Basilica eseguirà nuovamente l’Inno domenica prossima nel corso della Messa per i 25 anni di sacerdozio di Don Pino e il 4 ottobre, in occasione della festività patronale che guarderà la figura luminosa di Maria SS. dell’Elemosina.
All’amico Filadelfio Grasso vanno le congratulazioni dell’Associazione “SME” e dalla Redazione del Sito.
2 Set 2014
Ancora una volta un evento di popolo in festa attorno a Maria. Le celebrazioni mariane di agosto culminate il 31 agosto sono state un crescendo di emozioni e di avvenimenti, di incontri e di conoscenze reciproche. È il popolo che fa la festa della Madonna dell’Elemosina, sono gli uomini e le donne che si trovano e si ritrovano attorno a Maria, come famiglia, come parte di un tutto.
Anche quest’anno diverse presenze anche da fuori Biancavilla.
La serata di festa si è aperta con l’arrivo del Vescovo Mons. Giuseppe Sciacca, alle 19 in piazza Collegiata. Il Segretario aggiunto del Tribunale della Segnatura Apostolica della Città del Vaticano è stato salutato sul sagrato dal Prevosto Salerno e dal Sindaco Glorioso.
La Santa Eucaristia si è aperta con il lungo corteo degli stendardi delle confraternite e delle associazioni presenti che dalla chiesa del Rosario si è snodato fino a piazza Collegiata. Qui, al canto dell’inno Madre d’amore, si è affacciata la Madonna dell’Elemosina, posta sul fercolo processionale addobbato di fiori, salutata da un caloroso applauso dei fedeli a da un colpo di cannone.
Il Pontificale è stato solenne, e nel rinnovamento del sacrificio di Cristo, si è vissuta certamente la parte più spirituale della festa. “Biancavilla sia fiera delle sue nobili tradizioni e del suo cuore mariano” ha detto Mons. Sciacca, esortando a vivere nella vita di tutti i giorni la misericordia e l’amore.
“La misericordia rende il mondo più bello” ha detto il Vescovo richiamando un’espressione di Papa Francesco. “Di questa misericordia c’è tanto più bisogno in questi tempi” ha precisato.
I canti della Messa sono stati eseguiti da un articolato e ricco gruppo formato dai coristi di alcune corali cittadine (la schola gregoriana di Cristo Re, la corale della Basilica e altri fedeli dell’Associazione “Maria Ss. dell’Elemosina”) e dalla corale diocesana “Ever joyous” di Nicosia, tutti diretti da don Roberto Franco Coppa e accompagnati da un ensemble orchestrale composto da: Vincenzo Benina all’organo; Yuri Furnari, Emanuele Bellocchi, Francesco Pinzone e Dino Costa alle trombe; Alfio Mangano al trombone; Giulia Ventura al flauto; Lorenzo Fallica e Loredana Finocchiaro al violino; Simona Petralia alla viola.
A guidare il canto dei fedeli è stato il seminarista Francesco Abate.
Il servizio liturgico è stato curato dai ministranti della Basilica, supportati da altri ministranti di parrocchie cittadine e dai seminaristi Giosuè Messina e Gabriele Serafica. Altri curatori della celebrazione liturgica sono stati i cerimonieri Fabio Adernò e Piersanti Serrano.
Alla concelebrazione ha preso parte anche P. Michele Pirotta, della Diocesi greco-cattolica di Oradea e assistente spirituale degli italo-albanesi di Lombardia.
Come da tradizione, alla fine della celebrazione il Sindaco di Biancavilla ha compiuto l’omaggio floreale alla Madonna e ha pronunciato l’atto di affidamento della città al Cuore Immacolato di Maria.
Subito dopo la Messa sono state distribuite circa 4 mila immagini grandi della Madonna a tutti i presenti, invitando ciascuno a custodire in casa tale immagine e a pregare, cone richiesto dal Papa, per la fine delle persecuzioni contro i cristiani e per il sinodo sulla famiglia.
Quindi ha avuto inizio la processione della Sacra Icona, aperta dalle Associazioni e dalle Confraternite intervenute, con la partecipazione di Mons. Sciacca che ha avuto il piacere di assistere a questo momento di intensa devozione popolare. Una grande folla infatti si è stretta attorno alla veneratissima Icona dell’Elemosina, che ha percorso lentamente il centro storico della città. Lungo il tragitto è stato pregato il Santo Rosario a cura delle Monache Clarisse in collegamento dal Monastero “S. Chiara” di Biancavilla.
Fuochi d’artificio hanno salutato l’avvio della processione, il passaggio della Madonna da piazza Cavour e il rientro in Basilica.
A conclusione della processione, in piazza Collegiata è stato offerto alla Madonna un omaggio canoro da parte del tenore Pietro Leanza e del soprano Rosaria Distefano.
Dopo la benedizione, impartita da Mons. Vescovo, l’Icona ha fatto rientro in Basilica dove è stata riposta nella sua cappella-custodia tra i canti e gli evviva dei fedeli.
2 Set 2014
“Pregate la Madonna gli uni per gli altri, fidatevi di Lei, affidatevi a Lei”. Questo il messaggio che ha caratterizzato la 12ª giornata dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”. Sabato 30 agosto i soci hanno rinnovato l’atto di consacrazione alla Madonna, nuovi 10 membri sono stati ammessi nel Sodalizio mariano.
A celebrare l’Eucaristia è stato l’abate Benedetto Maria Chianetta che ha ricordato la nota preghiera di San Bernardo “Ricordati o piissima Vergine che non si è inteso che nessuno abbia fatto ricorso a Te senza essere esaudito”. Lui stesso, nel corso degli anni ha potuto fare esperienza di questa certezza. “Per tale motivo – ha detto P. Abate – vi esorto a ricorrere con fiducia alla Madonna. Lei ci vuole bene, Lei vuole il nostro bene. E ci vuole tutti in Paradiso! “.
All’inizio della celebrazione, il Presidente dell’Associazione “S.M.E.” Giuseppe Santangelo, nel suo saluto rivolto ai Soci, ha ricordato l’importanza dell’Amicizia Spirituale e della vita di fede condivisa con tanti fratelli e sorelle.
Dopo la Messa ha avuto luogo la Cantata alla Madonna dell’Elemosina, con le più belle arie mariane di musica classica eseguite dal Tenore Pietro Leanza e dal Soprano Rosaria Distefano, accompagnati all’organo da Vincenzo Benina e al flauto da Giulia Ventura.
Nel corso della cantata anche l’esecuzione di alcuni inni alla Madonna dell’Elemosina eseguiti da Giuseppe Marchese e da Giovanna Fallica.
A chiudere la serata è stata l’agape fraterna dei Soci.