Fedeli argentini venerano la Madonna dell’Elemosina

Un gruppetto di fedeli argentini, di cui una persona originaria di Biancavilla, ha visitato ieri, domenica 25 gennaio, la Basilica Santuario della Madonna dell’Elemosina e venerato la Sacra Icona mariana ivi custodita. Una di loro (Franca, residente a Buenos Aires – Argentina) ha voluto lasciare un messaggio di gratitudine e supplica (nel registro delle preghiere posto ai piedi dell’altare della Madre di Dio) per ringraziare la Vergine SS.ma ed implorare salute e pace per la sua vita.

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Giornata del Malato all’Ospedale di Biancavilla

Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”

Aggregazione Ecclesiale Arcidiocesana

Biancavilla

“Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo”

(Gb 29,15)

XXIII Giornata Mondiale del Malato 2015

 

Biancavilla

Ospedale  “Maria SS. Addolorata”

Sabato 7 Febbraio – ore 11,00

 

Momento di Preghiera,

Visita ai reparti con la presenza

dell’Icona della Madonna dell’Elemosina

 

 “Affido questa Giornata Mondiale del Malato

alla protezione materna di Maria,

che ha accolto nel grembo e generato

la Sapienza incarnata, Gesù Cristo, nostro Signore. 

O Maria, Sede della Sapienza,

intercedi quale nostra Madre per tutti i malati

e per coloro che se ne prendono cura”

Francesco, papa

 

Foto con la Madonna dell’Elemosina in un periodico italiano

Un lettore del Sito (Salvo Motta da Belpasso) scrive alla Redazione SME trasmettendo un singolare articolo tratto da un noto periodico italiano di qualche settimana fa in cui spicca una foto riguardante una celebrazione nella Basilica Collegiata di Biancavilla.

Lo scrivente del testo, inserito in una specifica rubrica chiede lumi all’esperto circa il ruolo del commentatore che a suo giudizio avvilisce e impedisce l’ascolto dei canti nelle SS. Messe trasmesse in TV; quest’articolo è correlato da un’immagine (tratta dall’Archivio SME) riferita ad una celebrazione liturgica svoltasi in occasione del Novenario in preparazione alla festa estiva della Madonna dell’Elemosina il 26 agosto 2011. Il presente, si sottopone per una più ampia conoscenza dei lettori.

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Il Papa all’Epifania: “Chiediamo al Signore che ci conceda lo stesso cammino di conversione dei Magi”

Il “messaggio” del Santo Padre Francesco proposto con le immagini (G. Stissi-G. Sant’Elena), relative alla Celebrazione dell’Epifania del Signore presso la Basilica Collegiata Santuario “S. Maria dell’Elemosina” in Biancavilla – 6 Gennaio 2015.

Foto 06-01-15 18 25 01I Magi, «guidati dallo Spirito, arrivano a riconoscere che i criteri di Dio sono molto diversi da quelli degli uomini, che Dio non si manifesta nella potenza di questo mondo, ma si rivolge a noi nell’umiltà del suo amore. I Magi sono così modelli di conversione alla vera fede perché hanno creduto più nella bontà di Dio che non nell’apparente splendore del potere».

Foto 06-01-15 18 24 31A sottolinearlo è S. S. il Papa Francesco nell’omelia durante la messa per l’Epifania celebrata in S. Pietro. «E allora ci possiamo chiedere: qual è il mistero in cui Dio si nasconde? Dove posso incontrarlo? Vediamo attorno a noi guerre, sfruttamento di bambini, torture, traffici di armi, tratta di persone. In tutte queste realtà, in tutti questi fratelli e sorelle più piccoli che soffrono per tali situazioni, c’è Gesù (cfr Mt 25, 40.45). Il presepe – osserva il Papa – ci prospetta una strada diversa da quella vagheggiata dalla mentalità mondana: è la strada dell’abbassamento di Dio, la sua gloria nascosta nella mangiatoia di Betlemme, nella croce sul calvario, nel fratello e nella sorella che soffre».

Foto 06-01-15 19 42 05«Nel loro cammino i Magi incontrano tante difficoltà – ricorda Francesco – Quando arrivano a Gerusalemme loro vanno al palazzo del re, perché considerano ovvio che il nuovo re sarebbe nato nel palazzo reale. Là perdono la vista della stella e incontrano una tentazione, messa lì dal diavolo: è l’inganno di Erode. Il re Erode si mostra interessato al bambino, ma non per adorarlo, bensì per eliminarlo. Erode è l’uomo di potere, che nell’altro riesce a vedere soltanto il rivale».

Foto 06-01-15 19 42 26«Chiediamo al Signore che ci conceda di vivere lo stesso cammino di conversione vissuto dai Magi. Che troviamo il coraggio di liberarci dalle nostre illusioni, dalle nostre presunzioni, dalle nostre ‘lucì, e che cerchiamo questo coraggio nell’umiltà della fede e possiamo incontrare la Luce, Lumen, come hanno fatto i santi Magi». Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia durante la messa solenne per l’Epifania.

10872653_920308304648274_1622583855_nAl Signore, ha aggiunto Francesco, chiediamo anche «che ci difenda e ci liberi dalle tentazioni che nascondono la stella. Che abbiamo sempre l’inquietudine di domandarci: dov’è la stella?, quando, in mezzo agli inganni mondani, l’abbiamo persa di vista. Che abbiamo sempre l’inquietudine di domandarci: dov’è la stella? , quando in mezzo agli inganni mondani l’abbiamo persa di vista».

 

“Primo Sabato” di Gennaio 2015: Preghiera e fraternità

Redazione SME

Foto 03-01-15 20 14 35Sabato 3 gennaio scorso, primo sabato di mese, come previsto nella programmazione associativa, l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” si è riunita nella Basilica Santuario per  partecipare alla S. Messa vespertina in ringraziamento al Signore per i benefici ricevuti nello scorso anno civile e per dare inizio con Maria, la Madre di Gesù alla tradizionale pratica dei “Primi Sabati” per l’anno 2015. Nella stessa celebrazione liturgica si è pregato in suffragio dell’anima di Maria Gentile, fedele associata scomparsa il 28 dicembre u.s. Dopo la Celebrazione eucaristica e il consueto omaggio devozionale alla Vergine SS. dell’Elemosina presso il Suo altare, i membri dell’Aggregazione mariana si sono spostati presso i locali parrocchiali per un momento di festa e per lo scambio degli auguri. Dopo la consumazione di una cena al buffet, alcuni soci hanno offerto dei momenti canori e poetici. In particolare, Franca Centamore, ha declamato in canto sul motivo di “Vitti na crozza” un lungo e simpatico componimento, relativo alla giornata di fraternità svoltasi a Monterosso Almo (Rg) lo scorso 28 dicembre dal titolo: “Vitti n’allegra Cumpagnia” . Nei versi recitati, l’esternazione dei vari momenti vissuti nella preghiera e nella comunione. Prima ancora della celebrazione, una delegazione si è recata a casa di alcuni fratelli e sorelle associati anziani ed infermi, portando il calore e l’affetto del Signore Gesù “fatto Bambino”, il conforto della Madre di Dio e l’amicizia dell’intera famiglia associativa.

Il nuovo anno inizia con Maria

 

Dagli insegnamenti di Don Giuseppe Tomaselli SdB, biancavillese.

Uno degli affari più importanti della vita è la scelta dello stato. Guai a chi sba­glia la strada assegnata dalla Divina Prov­videnza! Chi si mette in uno stato contrario al volere di Dio, potrà salvarsi ancora, ma con molta difficoltà.

10885466_319420571590888_5918494019672480103_nNegli anni giovanili, prima di scegliere uno stato si preghi molto la Madonna, per ottenere i lumi necessari, si facciano atti dï ossequio particolare e novene alla Madre del Buon Consiglio. Non manche­rà la Santissima Vergine di assistere, an­che prodigiosamente, – i suoi figli. devoti.

[…] Anche le grazie temporali si possono domandare alla Madonna, ma in seconda linea. D’ordinario, chi chiede degnamente i favori spirituali e vive nell’amicizia di Dio, ottiene facilmente anche le grazie temporali.

San Giovanni Bosco lavorava per la gloria di Dio; il suo sforzo quotidiano era di combattere il peccato e portare anime al Signore. Metteva ogni sua impresa nelle mani della Madonna, sicuro di non fal­lire. Nelle gravi necessità della vita, alza­va la mente ed il cuore alla Beata Vergine e ne esperimentava la materna protezione anche nei bisogni temporali.

Un giorno era a colloquio con una persona. Sopraggiunse un Superiore dell’O­ratorio.

– Don Bosco, il panettiere quest’oggi non vuole mandare il pane ai nostri rico­verati: Abbiamo con lui un debito di tren­ta mila lire. –

Don Bosco, devotissimo della Madon­na, non si turbò. Nel suo cuore nutriva la fiducia che Maria Ausiliatrice avrebbe pensato ai suoi figli. Intanto, dove piglia­re trenta mila lire? … In quei tempi questa somma era ingente!…

Qualche istante dopo si bussò alla por­ta ed entrò uno sconosciuto con una let­tera in mano. – Manda, disse questi, la presente lettera una signora, la quale non vuole essere conosciuta.

Don Bosco aprì la lettera e vi trovò trenta mila lire con la seguente motiva­zione: Reverendo, faccia di questa som­ma ciò che vuole – Don Bosco si commosse e pianse, escla­mando: Oh, come è buona la Madon­na! … Ha pensato al pane dei suoi fi­gliuoli.

[Brano tratto da “Vera devozione a Maria”, di Don Giuseppe Tomaselli, Imprimatur Can. Carciotto Vic. Gen., Catania 13 maggio 1952].