Tragedie nel Mediterraneo. Questione umanitaria che interpella

Redazione SME

114403926-f089e2b2-25e7-455a-82cd-45eb1d572803Sono più di trecento, stando al racconto dei superstiti, i morti della recente tragedia nel mar Mediterraneo. Numeri spaventosi che rinviano alla strage del 3 ottobre 2013, quando le vittime del naufragio a largo di Lampedusa furono circa trecentocinquanta. Quattro sarebbero le imbarcazioni di fortuna naufragati. I circa cento sopravvissuti sono arrivati nella piccola Isola, soccorsi dalla Guardia costiera. I sopravvissuti hanno dato notizia di aver lasciato la Libia sabato scorso, sotto intimidazione degli affaristi armati, a bordo di gommoni e di essere rimasti in mare per giorni senza acqua e senza cibo. Un’ennesima tragedia che interpella tutti!

L’ apprensione del Santo Padre Francesco
 ?????????????????????“Seguo con preoccupazione le notizie giunte da Lampedusa, dove si contano altri morti tra gli immigrati a causa del freddo lungo la traversata del Mediterraneo”. Queste le parole del Papa al termine dell’Udienza generale di ieri, mercoledì 11 febbraio. “Desidero assicurare – ha aggiunto – la mia preghiera per le vittime e incoraggiare nuovamente alla solidarietà, affinchè a nessuno manchi il necessario soccorso”.

L’Operazione Triton nel Mediterraneo “è un inizio ma non è sufficiente”, ammette il Ministro degli esteri italiano. La Commissione europea ha annunciato che terrà il suo primo dibattito di orientamento sull’immigrazione a inizio marzo e che sta svolgendo “uno studio di fattibilità” sul pattugliamento delle frontiere marittime europee, una funzione che andrebbe al di là del mandato attuale di Frontex (l’agenzia europea che gestisce Triton), ma “servono piu fondi”. Per il Consiglio d’Europa “un’altra tragedia evitabile. Triton non è sufficiente”.

La Comunità cristiana non può e non deve rimanere estranea a questa urgente problematica umanitaria.news_img1_68683_cardinal-bagnasco

Interpellato sulla questione da organi di stampa, il Presidente dei Vescovi Italiani, Card. Angelo Bagnasco, dice: “Finché l’Europa fa finta di non capire che l’Italia è veramente la porta dell’Europa e guarda da un’altra parte, le cose andranno avanti così, con queste tragedie in mare”.

Anche l’Arcivescovo di Agrigento, Mons. Francesco Montenegro (in foto sopra col papa), prossimo a ricevere la berretta cardinalizia, con rammarico, ha fermamente dichiarato: “Questi fratelli sono morti in una maniera indegna per un essere umano; qui ci sono esseri umani che continuano a bussare alle porte perché continuano a chiedere di vivere, e un’operazione europea, che si limiti soltanto a salvaguardare i confini, non otterrà grandi risultati”. 

102527633-0a908bc6-0e70-4228-a100-075be007dcf2Oggi, come ormai da tempo, l’Associazione “SME”, in questo spazio web, propone una riflessione sulla tematica facendo propria la preghiera e l’esortazione del Santo Padre per “Risvegliare le coscienze umane, perché ciò che è accaduto non si ripeta… gli Immigrati morti in mare da quelle barche che invece di essere una via di speranza è stata una via di morte; mai più morti in mare!” (Francesco, Lampedusa 8 luglio 2013).

Il “San Tommaso” di Messina in pellegrinaggio alla Madre dell’Elemosina

Redazione SME

10958733_938061106206327_140707689_nQuesto pomeriggio, la Comunità salesiana dell’Istituto Teologico “S. Tommaso” di Messina ha compiuto un pellegrinaggio alla Madonna dell’Elemosina, custodita nella Basilica Santuario biancavillese. A guidare il gruppo di giovani studenti (provenienti da varie parti dell’Ispettoria Salesiana Sicula comprendente l’intera regione siciliana), tra cui il biancavillese Alfredo Calderoni, sono stati i sacerdoti “figli di don Bosco”, don Giuseppe Cassaro, preside dell’Istituto; don Vincenzo Sciacchiatano e il diacono don Cristian Scuderi. Il piccolo gruppo di pellegrini si è soffermato ad ammirare le bellezze artistiche del tempio mariano, della Sacrestia e della Cappella di S. Placido. Particolarmente intenso è stato l’omaggio devozionale alla Madonna dell’Elemosina. Prima di lasciare la Basilica, formatori e studenti, hanno voluto scrivere un pensiero di affidamento alla Beata Vergine Maria nel registro delle preghiere posto ai piedi dell’altare mariano e fare una foto-ricordo. Il gruppo è stato accolto e introdotto alla visita guidata del Santuario da una rappresentanza dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”.

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La Madonna dell’Elemosina visita l’Ospedale cittadino.

Fede e solidarietà all’Ospedale di Biancavilla per celebrare con i fratelli ammalati e sofferenti la Misericordia del Signore con il conforto della Beata Vergine Maria.

Redazione SME

10965388_937950212884083_345610655_nOggi, sabato 7 febbraio, in preparazione alla XXIII Giornata Mondiale del Malato (che si celebra in tutta la Chiesa cattolica l’11 febbraio prossimo, memoria della Madonna di Lourdes), L’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, come ormai da 12 anni, ha vissuto questa speciale ricorrenza di carità e solidarietà fraterna presso l’Ospedale cittadino “Maria SS. Addolorata”. Alle ore 11 di questa mattina, una 10836185_937950549550716_47046945_nriproduzione dell’Icona bizantina della Madonna dell’Elemosina è arrivata in Ospedale; qui è stata festosamente accolta da diversi membri dell’Associazione mariana e dal personale medico e paramedico. L’Icona, quindi, è stata posta nella sala d’ingresso per un breve momento di preghiera. Presente il Cappellano della struttura ospedaliera, P. Umberto Napoli ofm. che ha offerto ai presenti una meditazione 10962247_937950496217388_2025638666_nspirituale. La preghiera introduttiva è stata scandita dalla proclamazione della Parola di Dio e da una parte del Messaggio del Santo Padre Francesco per la XXIII Giornata del Malato 2015 che ha come tema: Sapientia cordis. «Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo» (Gb 29,15). Concluso il momento di preghiera l’Icona è stata devotamente recata tra i vari reparti sanitari tra canti e preghiere. Toccante la visita nelle corsie e nelle sale dove i ricoverati hanno potuto pregare e “consegnare” la propria sofferenza alla Misericordia del Signore che nella sua Santissima Madre trova l’espressione più alta. Tenera la visita al reparto di maternità con le mamme che, ad occhi lucidi, hanno affidato i loro piccoli alla protezione della Madonna. La manifestazione di solidarietà si è conclusa intorno alle ore 12,30; l’Effigie, poi, è stata riportata in Basilica. Ci piace concludere prendendo in prestito le parole del 10979384_937950199550751_1174796347_nPapa consapevoli che: “L’esperienza di Giobbe trova la sua autentica risposta solo nella Croce di Gesù, atto supremo di solidarietà di Dio con noi, totalmente gratuito, totalmente misericordioso. E questa risposta d’amore al dramma del dolore umano, specialmente del dolore innocente, rimane per sempre impressa nel corpo di Cristo risorto, in quelle sue piaghe gloriose, che sono scandalo per la fede ma sono anche verifica della fede” (cfr Omelia per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, 27 aprile 2014).

10979340_937950292884075_948597843_nFoto: G. Sant’Elena (Archivio SME)

“Nel trionfo di Sant’Agata”

5 febbraio, la Chiesa Metropolitana di Catania, onora la sua patrona e concittadina: S. Agata Vergine e Martire. Nella Basilica mariana di Biancavilla, S. Messa nella ricorrenza liturgica ed esposizione della tela settecentesca.

Scuola siciliana: S. Agata V. e M., olio su tela (sec. XVIII). Biancavilla, Basilica di S. Maria dell'Elemosina. Allestimento curato dalla cerimoneria della Basilica nel giorno della festa  liturgica.  Foto: G. Sant'Elena.

Scuola siciliana: S. Agata V. e M., olio su tela (sec. XVIII). Biancavilla, Basilica di S. Maria dell’Elemosina. Allestimento curato dalla cerimoneria della Basilica nel giorno della festa liturgica. Foto: G. Sant’Elena.

“Sant’Agata entrata poi nuovamente nel carcere, allargò le sue braccia al Signore, e disse: Signore che mi hai creato e custodito dalla mia infanzia, e che nella giovinezza mi hai fatto agire virilmente; che togliesti da me l’amore del secolo, che preservasti il mio corpo dalla polluzione, che mi facesti vincere i tormenti del carnefice, il ferro, il fuoco e le catene, che mi donasti fra i tormenti la virtù della pazienza; Ti prego di accogliere ora il mio spirito: perché è già tempo che io lasci questo mondo per tuo comando e giunga alla tua misericordia. Dette queste parole alla presenza di molti con forte grido, rese lo spirito”.

(dalla “Passio” di S. Agata)

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O Padre, che tra i segni della tua onnipotenza
concedi alla debolezza umana
la vittoria del martirio;
nella solennità della beata Agata, vergine e martire,
donaci sul suo esempio, di perseverare fedelmente
nel nostro cammino verso di te.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

(dalla Liturgia propria della solennità)

Preghiera alla Madonna dell’Elemosina

In queste ultime ore l’Etna è in eruzione. Dal nuovo cratere di Sud-Est fuoriescono intense e spettacolari esplosioni con conseguenti colate laviche che scendono su due bracci riversandosi verso sud-ovest. Pur attualmente non destare particolare allarme per le città pedemontane, la comunità credente si stringe in preghiera perché il Signore Gesù vegli sull’incolumità delle Genti dell’Etna e perché sentano su di essi il manto protettivo della Vergine santissima, Madre della Misericordia, e, liberati dal pericolo, possano cantare la lode del Signore.

L'Etna in eruzione vista da Biancavilla. Foto: G. Stissi. Biancavilla, 1 febbraio 2015

L’Etna in eruzione vista da Biancavilla. Foto: G. Stissi. Biancavilla, 1 febbraio 2015

…Nei campi di Callìcari in su l’Etna pendice fermossi irremovibile la Vergin genitrice…

…d’Etna l’orribil carcere se dell’incendio ascoso alto muggente vomita torrente ruinoso…

…O diva Madre dell’Elemosina Pegno ineffabile di vero amor. Benigna accogli gli omaggi fervidi questo tuo popolo proteggi ognor…

(dalle preghiere alla Madonna dell’Elemosina del prevosto Vincenzo Motta – Biancavilla 1855)

Eruzione 1 febbraio 2015. Foto: A. Bruno.

Eruzione 1 febbraio 2015. Foto: A. Bruno.

La Madonna dell’Elemosina in Patagònia

I nostri amici ci scrivono… Riceviamo e pubblichiamo.

100_7461352px-Relief_Map_of_ArgentinaLa Madonna dell’Elemosina in Patagònia. Don Pablo Papotto (i cui avi paterni d’origine biancavillese), residente a Buenos Aires (Argentina), in una sua recente visita in Patagònia, depone un’immagine di Maria SS. dell’Elemosina alle falde del Lanìn, un vulcano spento situato nella catena montuosa delle Ande, alto m 3.747 slm. La Patagonia è una regione geografica dell’America meridionale, che comprende l’estremità meridionale del continente. Divisa tra Argentina e Cile, ha un’estensione di oltre 900.000 km², comprendendo anche la Terra del Fuoco.

Redazione SME