3 OTTOBRE: L’INCORONAZIONE DELLA MADONNA DELL’ELEMOSINA

Il racconto di un evento che ha segnato la storia della città di Biancavilla nel racconto di uno dei testimoni del tempo, il Can. Placido Bucolo.

3 ottobre

“La solennità si svolse il 3 ottobre del 1948, ottenuto il Decreto del Ven. Capitolo Vaticano. Esposta l’immagine della Madonna dell’Elemosina sul sacrato della Chiesa, sotto serica e indorata cortina, con un popolo non mai visto così numeroso da occupare la grande piazza antistante, e nei balconi e sulle terrazze; alla presenza di cinque Vescovi della Sicilia, di molti preti e canonici dei paesi vicini; presente la giunta municipale e le guardie di città in gran tenuta col gonfalone del Municipio, e del benemerito corpo dei Carabinieri e del Sindaco Dott. Salvatore Uccellatore, che al termine della funzione lesse l’atto di Consacrazione a Maria del popolo biancavillese, con larga rappresentanza delle Associazioni cattoliche coi loro labari, delle Congregazioni religiose e dei Sodalizi civili colle rispettive bandiere, l’Arcivescovo di Catania Mons. Patanè Carmelo, incaricato dallo stesso decreto, posò sulla fronte di Maria una corona in oro, mentre tutto il popolo applaudiva e batteva le mani e sventolando bianchi fazzoletti gridando: Evviva la Madonna dell’Elemosina! E la banda musicale elevava al cielo le note di allegri inni.

Tu, o popolo di Biancavilla, hai posato sulla fronte della tua Madre dell’Elemosina una corona in oro, Maria Santissima ha posato su te, suo figlio, una duplice corona di smaglianti rubini: la corona della Fede e la corona della Pietà. Voi, adoratori di Cristo, ricevete per opera di Maria un tale ardore nella vostra Fede che tiene del singolare”.

(P. Bucolo, Appunti di una orazione panegirica a Maria SS. dell’Elemosina)

SABATO 3 OTTOBRE: CONCERTO BAROCCO PER LA MADONNA DELL’ELEMOSINA

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Domani sera 3 OTTOBRE alle 20,00 omaggio musicale alla Madonna dell’Elemosina per celebrare il 67° anniversario dell’Incoronazione dell’Icona bizantina della Madre di Dio (3 ottobre 1948).

Il M° leccese ANTONIO PAPA, scultore di cartapesta secondo la più antica e tradizionale tecnica leccese apprezzato a livello internazionale, organista e compositore, darà vita insieme al soprano tarantino LUCIA ALESSIO e al mezzosoprano canadese NATALIE LITHWICK ad un “DIALOGO ARMONICO DI MUSICA BAROCCA” per voci, violino, tromba e organo dal titolo: “Exultantes ad Te Virgo”.
In apertura di serata il M° Papa eseguirà una sua improvvisazzione sull’inno popolare alla Madonna dell’Elemosina (“Madre d’Amore”) e, tra i brani in scaletta, proporrà un mottetto composto per l’occasione in onore della Vergine di Biancavilla dal titolo “Opus tuum nos, o Maria” su testi dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”.
Ad accompagnare i brani saranno i giovani talentuosi biancavillesi: Lorenzo Fallica (violino), Emanuele Bellocchi (tromba) e Vincenzo Benina (organo).

Scolari in Santuario per omaggiare i Patroni

Entrate nel vivo le celebrazioni patronali a Biancavilla. Quest’oggi l’omaggio degli alunni e degli insegnati delle Scuole cittadine.

Redazione SME

12067369_10206449074777721_2134826883_nEntrano nel vivo a Biancavilla le celebrazioni in onore dei Santi Patroni della città: Maria SS. dell’Elemosina, S. Placido e S. Zenone. Ieri sera, in Basilica, l’omaggio devozionale degli organismi ecclesiali e della civica Amministrazione. Presenti inoltre alcune realtà sociali della città; raccolti diversi cesti di generi alimentari per sovvenire ai bisogni dei tanti poveri della Comunità.
12077484_10206449075577741_529871924_nOggi, 2 ottobre, l’omaggio degli alunni delle scuole cittadine che hanno gremito la Basilica Santuario già dal mattino. Anch’essi si sono dimostrati sensibili alla donazione di viveri da destinare ai poveri. Ad accoglierli nel tempio mariano, il prevosto parroco e i rappresentanti dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” e del Circolo “S. Placido” che hanno illustrato le origini del luogo e la devozione per i Santi Patroni. Al termine della visita, gli alunni hanno recitato la preghiera mariana dell’Angelus e offerto dei fiori a S. Placido nell’edicola votiva che si affaccia su piazza Roma.
12086804_10206449073937700_1579190479_nQuesta sera la città ricorderà, nel contesto delle festività patronali dell’“Ottobre Sacro”, la figura eroica del Santo Martire d’Arabia, Zenone; figura eminentemente legata alla Madre dell’Elemosina sin dalla fondazione della città stessa.

2 OTTOBRE: SAN ZENONE, Soldato Martire di Cristo Protopatrono di Biancavilla

san zenone“Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio”. (Ef 6,11-17)

PROGRAMMA

In mattinata pellegrinaggio ai Santi Patroni degli alunni delle scuole cittadine.
ore 10,00 Santa Messa e Angelus.

ore 19,00 Santa Messa e processione in piazza Roma e Collegiata con l’antico simulacro e le reliquie del Santo, primo patrono di Biancavilla.

BIOGRAFIA

san zeno relSan Zenone è vissuto nel III secolo dopo Cristo nei pressi di Filadelfia d’Arabia (l’attuale Amman, capitale della Giordania). Nato da famiglia pagana, divenne soldato, conseguendo alti gradi militari. Dopo la conversione e il Battesimo, egli decise di concedere la libertà ai suoi servitori. Quando il generale Massimiano, facendo visita in Arabia, ordinò a tutti i sudditi dell’Impero di adorare gli dei pagani, Zenone offrì la sua testimonianza di fede, offrendosi liberamente al martirio, insieme al suo fedele compagno Zena.

Massimiano, lo fece spogliare delle insegne militari e lo sottopose ad atroci tormenti. Non avendo ottenuto quanto voleva, lo fece rinchiudere in prigione, insieme al suo servo Zena. Quindi, fece sospendere entrambi ad un legno con ai piedi sassi pesanti, e ordinò di accendere sotto il loro piedi del fuoco, mentre venivano battuti con verghe. Il 23 giugno del 304 Zenone e Zena furono decapitati.

Il culto a Biancavilla risale alla Comunità Greco-Albanese che alla fine del 1400 fondò la città. Tradizionalmente celebrato il 14 febbraio, data dell’arrivo dei Padri albanesi.

SABATO 3 OTTOBRE – FAMIGLIE PER IL SINODO

S. Famiglia

Sabato prossimo alle 19, in concomitanza con la celebrazione del 67° anniversario dell’Incoronazione della Madonna dell’Elemosina, i GRUPPI FAMIGLIA del XIII Vicariato si danno appuntamento nella Basilica di Maria SS. dell’Elemosina per pregare, in comunione con le famiglie riunite in piazza San Pietro con Papa Francesco e in altre parti del mondo, per il Sindodo dei Vescovi sulla Famiglia.
Il Sinodo, com’è noto, dovrà affrontare temi delicati e assumeere decisioni significative circa la cura pastorale delle famiglie in difficoltà e riaffermare la bellezza del progetto creaturale di Dio per l’uomo e la donna.

In sintesi, il programma di Sabato 3 Ottobre:

ore 10,30 Visita del BRACCIO RELIQUIARIO di S. Placido all’Ospedale cittadino.

ore 12,00 Inaugurazione della MOSTRA DI ICONE “LA MADRE DELLA TENEREZZA TRA ANGELI E SANTI” dell’Arch. M° Antonio Schiavone, un itinerario di preghiera tra immagini sacre di alto pregio pittorico;

ore 17,00 Inaugurazione EDICOLA VOTIVA di S. Placido in via S. Teresa 38. Animazione a cura degli ospiti dell’Opera Cenacolo “Cristo Re” di Biancavilla.

ore 19,00 TRASLAZIONE DELL’ICONA DI MARIA SS. DELL’ELEMOSINA, S. MESSA e PREGHIERA PER IL SINODO. Canti a cura della Corale “P. Branchina” di Adrano, diretta dal M° Piera Bivona, che eseguirà due composizioni inedite di Don Alfio Conti in onore della Madonna dell’Elemosina.

ore 20,00 OMAGGIO MUSICALE alla Madre di Dio “EXULTANTES AD TE VIRGO”, dialogo armonico di Musica Barocca, diretto dal M° Antonio Papa, Organista e Compositore.

ore 22,00 Veglia di Preghiera: “CON MARIA E PLACIDO TESTIMONI DI LUCE“, ed Evangelizzazione in piazza. Adorazione eucaristica e Confessioni fino a mezzanotte.

“OTTOBRE SACRO”: un tempo per noi e per Dio

Riflessioni sulle feste patronali, tra memoria grata e speranza affidabile.

di Alessandro Scaccianoce

C’è un tempo per nascere e un tempo per morire… Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare” (cfr Qo 3,1-15).

Una delle pagine più intense della Bibbia ci dà l’occasione per introdurci al tema delle prossime festività patronali che celebreremo a Biancavilla, come da tradizione, nella prima decade di ottobre.

Il primo colpo di cannone esploso il mattino del primo giorno del mese inaugura il tempo dell’annuale festa dei biancavillesi. Entrare nel tempo della festa vuol dire fare spazio agli amici e ai parenti che si vedranno e si ritroveranno in casa o per strada, lasciando da parte il ritmo ordinario della vita. La festa interrompe la quotidianità, ci “distrae” dalle nostre occupazioni e dai soliti nostri pensieri, ci richiama all’apertura strutturale agli altri, alla trascendenza, all’Altro. Il tempo della festa è un tempo innanzitutto per l’uomo, per se stesso, perché possa riscoprire le ragioni della sua esistenza, ritrovare i legami con gli altri, ricordare il fondamento primo e la destinazione ultima del suo vivere. Il contenuto di ogni festa, infatti, è contemporaneamente memoria e attesa: ci richiama al passato e ci proietta nel futuro. Se nella nostra quotidianità ci ritroviamo a fare esperienza di un tempo che ci sfugge, nella festa abbiamo l’occasione per riprendere l’orientamento del nostro tempo personale e comunitario (da dove veniamo e dove andiamo). Solo l’uomo, infatti, è capace di porre il problema del tempo, perché esso stesso è memoria e apertura al futuro. Il tempo della festa è il momento per fare sintesi, per ricongiungersi al proprio passato, riappropriandosene, e poter guardare al futuro con speranza. Altrimenti, perché facciamo festa? Un riposo che non è in grado di elevare lo spirito è deprimente, diventa noia, annichilisce o deprava. Sin dalle prime pagine della Bibbia troviamo il fondamento del tempo che, scandito dal lavoro della creazione, culmina nel giorno del riposo di Dio e dell’uomo (Gn 2,2). Anche Gesù ribadisce l’importanza della festa, come tempo per ritrovarsi: “Il sabato è stato fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato” (Mc 2,23).

Queste brevi riflessioni ci danno l’occasione per dire che, nonostante le tante cose a cui abbiamo da pensare, il lavoro, le faccende, i problemi della vita di tutti i giorni – anzi, forse proprio per questo! – non possiamo rinunciare alla festa. Senza scomodare il binomio “panem et circenses” di liceale memoria, possiamo comunque affermare che della festa l’uomo non può fare a meno.

La nostra festa – la festa di Biancavilla – scaturisce e ruota attorno a due date fondamentali: la memoria del martirio di San Placido, tradizionalmente celebrata il 5 ottobre, e l’anniversario dell’incoronazione della Madonna dell’Elemosina, il 3 ottobre 1948 (un evento di popolo che ha lasciato il segno nella nostra storia locale), a sua volta punto di arrivo di una tradizione che ha sempre celebrato il patrocinio della Madre misericordiosa il 4 ottobre di ogni anno. A ciò si è aggiunta, ormai da oltre un decennio, la memoria della testimonianza cristiana di San Zenone, primo patrono della comunità Greco-Albanese. Questa memoria, essenziale, segna e caratterizza il tempo della festa, facendolo diventa un “tempo sacro” (alla lettera “separato”), un tempo prezioso, diverso dal resto, perché attorno a questa memoria fondamentale la comunità di Biancavilla ritrova se stessa: innanzitutto riconoscendosi come comunità religiosa che nei suoi Santi Patroni riconosce l’origine di ciò che essa è oggi, facendone perciò motivo di gratitudine. La memoria grata di questi eventi, poi, nutre e sostiene la speranza per il futuro, per il domani che comincia il giorno dopo che si spengono le luminarie. Perché la protezione, la benevolenza e la misericordia di Dio, sperimentata in passato dai nostri antenati, ci consente di sperare in un Amore che è anche per noi.

Tempo per Dio ma anche tempo per l’uomo, si diceva. Allora si capisce bene come attorno alle manifestazioni religiose si collochino eventi collaterali che fanno della festa l’occasione di incontro: pranzi di famiglia e tra amici, manifestazioni musicali di piazza, passeggiate tra bancarelle e luna park. Anche questo è un tempo sacro! perché è il tempo che dedichiamo a noi stessi e agli altri.

Altro tema sarebbe quello di auspicare che da questi momenti scaturisca l’impegno etico per migliorare la nostra comunità, perché la festa rimanda necessariamente al lavoro ordinario. Ma l’argomento esula dagli intenti del presente articolo.

La definizione di “Ottobre Sacro”, che sinteticamente designa le celebrazioni patronali, esprime tutto questo. E ci dispone a vivere il tempo della festa come tempo per Dio, per noi, per gli altri.