12 Nov 2015
In prossimità del Giubileo della Misericordia, prendendo spunto dalle riflessioni emerse nel Convegno ecclesiale di Firenze, invochiamo la Madonna dell’Elemosina, Madre di Misericordia, sotto la cui guida poniamo il prossimo Anno Santo.
Redazione SME
Mentre la Chiesa si prepara al Giubileo, con Papa Francesco, nel desiderio di rinnovare il volto della Chiesa, spesso sfigurato dal peccato dei suoi figli, rinnoviamo e ravviviamo la preghiera di invocazione di misericordia per noi e per il mondo intero.
In questo ci aiuta la Madonna dell’Elemosina, madre della Misericordia, Lei che ha fatto esperienza profonda dell’amore di Dio, che ha intessuto nelle sue viscere la carne del figlio di Dio, il volto della Misericordia, ci guardi e invochi perdono e misericordia per noi da Dio.
La Madonna dell’Elemosina faccia ancora a noi l’elemosina di cui abbiamo bisogno: il Figlio suo Gesù. Solo in lui – come ci ricorda il Convegno di Firenze – è possibile un nuovo umanesimo. Solo in lui l’uomo ritrova se stesso. Nella Messa celebrata a Firenze in occasione del V Convegno della Chiesa italiana, Papa Francesco ha ricordato che Dio e l’uomo non sono i due estremi di una opposizione: “essi si cercano da sempre, perché Dio riconosce nell’uomo la propria immagine e l’uomo si riconosce solo guardando Dio”.
Maria è lo specchio che consente questo continuo riconoscimento. Lei ci mostra sempre il Figlio Suo. Tutto in lei è relativo a Cristo. E Gesù stesso ha voluto farci dono di lei.
“Il nostro dovere – dice Papa Francesco – è lavorare per rendere questo mondo un posto migliore e lottare. La nostra fede è rivoluzionaria per un impulso che viene dallo Spirito Santo. Dobbiamo seguire questo impulso per uscire da noi stessi, per essere uomini secondo il Vangelo di Gesù. Qualsiasi vita si decide sulla capacità di donarsi“.
Anche in questo Maria ci è di esempio e di modello:
“Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza”.
Il Giubileo della Misericordia, che stiamo per inaugurare, sia l’ocvcasione per imparare la carità, la misericordia, l’elermosina, quella vera, che arricchisce chi dona.
La Madonna dell’Elemosina accompagni e sostenga il cammino dei pellegrini che verranno al Santuario di Biancavilla, per contemplare il suo sguardo materno e fare esperienza dell’amore di Dio.
A margine di questa riflessione, riportiamo a titolo di cronaca che sul web il logo mariano del giubileo realizzato sui tratti della Madonna dell’Elemosina di Biancavilla è tra i più scaricati e cliccati. In tal modo, la Madonna dell’Elemosina di Biancavilla è diventata una delle immagini più popolari del prossimo Giubileo.
La bellezza di Maria non ha confini!
25 Ott 2015
Redazione SME
Nel corso delle celebrazioni domenicali di oggi, 25 ottobre, il prevosto don Pino Salerno ha portato alla Comunità parrocchiale, a nome della “Delegazione SME”, i saluti e la benedizione del Santo Padre Benedetto XVI, papa emerito. Nel corso dell’omelia, il parroco celebrante ha sintetizzato all’assemblea riunita la gioia dell’incontro unita agli insegnamenti spirituali e all’augurio che Sua Santità ha riservato per i devoti della Vergine SS.ma dell’Elemosina e per tutta la Comunità ecclesiale di Biancavilla. Al termine della Celebrazione Eucaristica vespertina sono stati esposti in Basilica, per la pubblica visione dei fedeli, i doni offerti dal Santo Padre: il suo zucchetto, una stola e una medaglia commemorativa del suo pontificato. Doni che a tempo debito verranno esposti nella Sacrestia della Basilica, a lui intitolata, a perenne ricordo dello storico incontro.
25 Ott 2015
Le emozioni e l’arricchimento spirituale nella gioia di un incontro speciale con Benedetto XVI; il papa dell’umiltà e della comunione con Dio.
di Giuseppe Sant’Elena
Incontrare Benedetto XVI è stata un’esperienza indimenticabile che porterò con me per tutta la vita, ma non solo; è stata una grazia, un dono di Dio, come un dono è stato il suo pontificato. Ciò che veramente ha profondamente colpito è stato il suo sguardo penetrante rivolto nei nostri occhi, sempre più evidente man mano che si avvicinava a noi, felice ed entusiasta nel vedere “tanti giovani devoti a Maria”. Ed è così. L’associazione “Maria SS. dell’Elemosina” è colma di giovani devoti a Maria SS.ma, e vedere il Papa notare questo bel dato di fatto mentre manda la sua benedizione a tutti i fedeli di Biancavilla è stata una grande gioia. Durante l’incontro abbiamo insieme a lui ricordato la straordinaria visita a Palermo, il 3 ottobre 2010, un altro particolare momento del suo pontificato che difficilmente potrà essere dimenticato, perché fu proprio la prima volta che lo vidi di presenza e nella quale percepii la reale santità di quest’uomo. Come dimenticare le sue parole durante l’incontro con i giovani a piazza Politeama? Riuscii ad arrivare proprio sotto il palco e lì, con occhi di bambino, vidi un uomo veramente umile, piccolo, composto, cordiale, caratteristiche che sin d’allora iniziai a riconoscergli ed apprezzare. Ma fu una frase, proprio prima della fine dell’incontro, che mi colpì profondamente: “La mafia è strada di morte, incompatibile con il Vangelo; non abbiate paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani”.
Benedetto XVI a Palermo
Queste parole hanno accompagnato molte esperienze che ho svolto in questi anni e sono divenute, perché no, il manifesto della mia vita cristiana. Papa Benedetto ha giocato e continua a giocare un ruolo fondamentale nella mia vita, come in quella di tanti e tanti giovani. E Ancora una volta, a distanza di anni, anche se non più sommo pontefice “regnante” della Chiesa cattolica, anche se il peso degli anni incombe su di lui, è riuscito a dare segno della sua meravigliosa persona. Un uomo di Dio, lucido, sorridente, confidenziale. Si è rivolto a noi con incredibile amorevolezza, senza porre barriere, proprio come un nonno dialoga coi propri nipoti. Che emozione vedere il Papa venerare l’icona della nostra “Bella Madre”, baciare il medaglione distintivo della nostra realtà associativa raffigurante la Vergine e soprattutto sentir da lui dire di sentirsi parte della nostra associazione mariana. Sono stati gesti, sguardi, momenti che, sì, non dimenticherò mai.
24 Ott 2015
Un gruppo di fedeli dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” in visita a Roma in preparazione al prossimo Giubileo della misericordia. In questo contesto, lo speciale incontro col papa emerito Benedetto XVI.
di Giuseppe Santangelo
Il prossimo 8 dicembre Papa Francesco darà il via al Giubileo della Misericordia, con l’apertura della porta santa in S. Pietro.
Sarà un anno significativo per la vita della Chiesa e dei fedeli di tutto il mondo.
“Il mondo ha bisogno della misericordia” ha ripetuto più volte in questi anni il Santo Padre.
Come Associazione intitolata alla Madonna dell’Elemosina – Madre della Misericordia, ci sentiamo particolarmente interpellati a valorizzare questo tempo per riscoprire la gioia dell’amore di Dio, che “sana e guarisce”.
A tale scopo una piccola delegazione della nostra Associazione è stata a Roma nei giorni scorsi, per raccogliere informazioni e suggerimenti in vista degli appuntamenti giubilari. Venerdì 16 ottobre pomeriggio siamo giunti a Roma ospiti della Casa di formazione dei PP. Missionari del Preziosissimo Sangue. Il sabato seguente, invitati dall’amico Giovanni Martinelli, Presidente dell’Accademia organistica elpidiense, abbiamo partecipato ad un concerto d’organo presso la Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri (dove solitamente si svolgono le cerimonie ufficiali dello Stato italiano). Cordiale e simpatico l’incontro con il M° Gianluca Libertucci, organista della Basilica papale vaticana, che ha ricordato le sue visite a Biancavilla negli anni del suo insegnamento al Conservatorio di Catania.
Domenica mattina abbiamo avuto la gioia di partecipare alla canonizzazione di alcuni nuovi Santi, tra cui i coniugi Martin, genitori di S. Teresa di Gesù Bambino. La celebrazione si è svolta in piazza S. Pietro, presieduta da Francesco. Al termine della Messa, il Pontefice ha salutato i pellegrini presenti in piazza a bordo della papamobile, ed è passato davanti alla transenna in cui c’eravamo anche noi, la piccola delegazione biancavillese, che lo ha salutato sventolando l’immagine della Madonna dell’Elemosina. Un incontro di sguardi veloce ma bello!
Dopo la celebrazione abbiamo avuto il piacere di salutare l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio della Nuova Evangelizzazione, il cui organismo si sta occupando dell’organizzazione del giubileo della Misericordia, e il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinale Gerard Müller. Col vescovo di Cremona, Dante Lanfranconi, appassionato della Sicilia, abbiamo scambiato alcune informazioni circa la devozione alla Madre della Misericordia venerata anche nella città lombarda.
Nei giorni romani, poi, abbiamo avuto il piacevole incontro con l’amico vescovo Giuseppe Sciacca, socio onorario dell’Associazione, che ci ha fatto da autorevole guida in una piacevole passeggiata lungo i fori romani, dove è ubicata la “sua” chiesa barocca dei SS. Luca e Martina. Poi le visite alle Basiliche romane di S. Giovanni in Laterano e S. Maria Maggiore. Bella inoltre l’opportunità dataci di animare la preghiera di Compieta con la musica tipica biancavillese presso la Basilica di S. Andrea della Valle, opera tardo rinascimentale del Della Porta e del Maderno, destando il plauso da parte della Comunità Teatina officiante. All’organo ha prestato servizio il nostro Vincenzo Benina.
Nella giornata di lunedì ci ha raggiunti il prevosto don Pino Salerno, con il quale abbiamo incontrato Monsignor Guido Marini, maestro delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice. Accordatoci l’incontro, siamo stati ammessi a varcare le mura leonine per salire alla prima loggia del Palazzo apostolico. Attraversando i lunghi corridoi, magistralmente affrescati nel sec. XVI, siamo giunti all’ufficio centrale delle celebrazioni liturgiche. A “Monsignor maestro” abbiamo fatto dono di una riproduzione dell’icona della Madonna dell’Elemosina, che ha molto apprezzato. Con lui, fattosi mezzogiorno, abbiamo recitato la preghiera mariana dell’Angelus davanti alla grande finestra prospiciente su piazza S. Pietro. Da lì la veduta è stata uno spettacolo!
Nel pomeriggio, poi, il culmine della trasferta romana: la gioia dell’incontro programmato con Benedetto XVI. Varcata Porta “S. Anna” che separa Roma dallo Stato pontificio, ed esibiti i relativi documenti, la gendarmeria vaticana ci ha “scortati” a piedi fino al luogo dell’incontro col Santo Padre. Papa Benedetto stava lì, nei giardini, che terminava di recitare il suo Rosario pomeridiano assieme al suo fedelissimo segretario, l’arcivescovo Georg Gänswein. Noi, fermi alla Grotta di Lourdes, abbiamo atteso il suo arrivo. Dal lungo viale alberato (via Pio XI), in un cinguettìo di uccelli e gabbiani, “lontanissimi” dal caos della capitale, incedeva a passo lento e cadenzato verso di noi il Santo Padre! Noi immobili e schierati, a capo chino ma con gli occhi fissi verso quell’uomo, abbiamo atteso la gioia dell’incontro. Incontro ricco di sguardi ed emozioni culminato nella consegna di una riproduzione della Madonna dell’Elemosina, che ha tanto ammirato e venerato, e dello scapolare mariano, che il Santo Padre ha chiesto di poter indossare per potersi sentire “parte della nostra Comunità” e “Assunto nell’Associazione della Madonna dell’Elemosina”. Al sottoscritto il compito di imporre l’insegna mariana sulle spalle di quella augustissima persona. In quegli attimi la sensazione di percepirsi piccoli e miseri.
L’incontro, durato poco più di venti minuti, è stato caratterizzato dalla conoscenza della nostra realtà storica, geografica ed ecclesiale. Commoventi i suoi occhi grandi, pieni di affetto e di tenerezza; sicura la sua voce nel dare risposta ai nostri quesiti, che carpiva prima ancora che si completasse di formularli; lucido il suo pensiero, che esprimeva nella sapienza dei suoi insegnamenti. Abbiamo trovato una persona permeata dalla grazia di Dio. Un “umile operaio nella vigna del Signore” i cui segni del suo “operare” si celavano nel pollice della sua mano marcatamente solcato per via della sua infaticabile attività di scrittura manuale e dalla preghiera snocciolata sui grani del Rosario. Prima di congedarci abbiamo avuto la gioia di ricevere in dono dalle sue mani, come segno di affetto e gratitudine, lo zucchetto papale ed una stola; paramenti indossati dallo stesso Pontefice. Consegnate inoltre ad ognuno di noi delle medaglie commemorative del viaggio papale in Portogallo. Tutti doni che saranno esposti nella Basilica biancavillese. Arricchiti da questo incontro, prima di lasciare il “Recinto di Pietro”, abbiamo compiuto un altro piccolo pellegrinaggio: alla tomba del corifèo degli Apostoli, Pietro, dentro la Basilica vaticana. Sostati inoltre in preghiera presso la famosa statua bronzea petrina, opera di Arnolfo Di Cambio e presso le tombe dei Santi Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
Giorni di grazia e di fraternità! Il rammarico è stato solo nel non aver potuto estendere l’invito a molti altri per via delle ristrettezze numeriche imposte. Ma nel salutare e chiedere la benedizione al Papa, affioravano nella mente i volti di molte persone; i tanti amici a cui avrebbe fatto immenso piacere vivere quei momenti. A loro si estenda la benedizione del Signore impartita da Benedetto XVI.
Siamo rientrati a casa, per riprendere le nostre attività quotidiane, meditando gli insegnamenti di Benedetto XVI donatici quel pomeriggio (che prossimamente raccoglieremo in un volumetto), “l’umile lavoratore nella vigna del Signore” e guardando alla meta del prossimo Giubileo della Misericordia.
Possiamo già anticipare che nel mese di ottobre 2016 si svolgerà a Roma un Giubileo mariano, al quale cercheremo di prendere parte con i confratelli e le consorelle dell’Associazione e con i fedeli biancavillesi che vorranno prendere parte al pellegrinaggio, per essere ancora una volta confermati nella fede e spronati ad offrire l’amore misericordioso del Padre che tutti attende e tutti accoglie.
- Le foto sono di Giovanni Stissi (per Archivio SME), che ringraziamo di cuore per essersi prodigato – anche col venir meno della mostra della sua persona – affinché si “fermassero” le immagini a beneficio e per l’arricchimento della storia della comunità biancavillese.
22 Ott 2015
On October 19, 2015 a delegation of Association “Maria SS. dell’Elemosina” (Mary of Almsgiving), with the Provost Spiritual Assistant (from Biancavilla, Diocese of Catania), met Pope Emeritus. The story of the emotions experienced.
di Alessandro Scaccianoce
A moral and spiritual greatness hidden in the weakness of a slender body 88 years old. Yet he has an impressive clarity and a great desire to smile, tender eyes peering and expressing great affection and love of life. So appeared Benedict XVI yesterday afternoon around 16.30, inside the Vatican Gardens (near the grotto of Lourdes), for a private meeting with a delegation of the Association “Maria SS. dell’Elemosina” of Biancavilla (Catania) together with the parish priest Don Pino Salerno. On the occasion of the tenth anniversary of the foundation of our Association, in July 2012, we had been to Castel Gandolfo to attend a hearing of Pope Benedict XVI. But in the context of the meeting, but emotive, it could not have been private. A meeting sought, expected and desired. More extraordinary than expected, as revealed the simple, delicious and tender humanity of a great man.
A personality who has actively marked half a century of Church history – comparable to the great Fathers of the early centuries for moral and intellectual stature – who met the most important people of the world, Who spoke at international Assemblies, who featured through his thoughts, Catholic theology and contemporary philosophical debate, receiving numerous honorary doctorates, who participated in the election of John Paul I and John Paul II and for eight years has guided the helm of the Church on the throne of Saint Peter… He, he was there, yesterday afternoon, at the end of the recitation of the Rosary, along with his secretary Msgr. Georg Gaenswein; It seemed simple and fragile as a baby bird, and we just watched him, smiling, as a grandfather waiting for his grandchildren, it seemed he knew all of us and he was waiting for a long time. One of our family, who rejoice your heart when you see him. At the nod of Mons. Gaenswein we closed to him, surrounded him and expressed our heat and our affection. Him, happy to see us (“How many are you! And how solemn are you! That’s nice to see so many young devotees of Our Lady“), with the wonder of a child asked us information about Sicily and Mount Etna (“Do you occasionally see the cloud of fire and ashes?“), along with an exchange of words on oranges of our territory and his past travel in the Island. He spoke in a whisper, that was confused between the chirping of birds and the rustle of the garden of the gulls, but his voice was music.
“What are you bringing from Sicily?” He said smiling looking at our hands full of presents. We then gave him a beautiful reproduction of the Icon of Virgin of Almsgiving (“ALMSGIVING, what a beautiful title! How is relevant today!”); he admired the beauty of the ancient Icon, he kissed and asked for information about its origin. He listened to the telling of the story of the city of Biancavilla (“do you still speak Albanian?“) and then exclaimed: “So you can almost say that your city was founded by Virgin Mary”. But there is another gift for the Holy Father: the scapular of Our Lady of Almsgiving, an outward sign that expresses the common brothership in the mantle of Mary. There’s one made just for him, and – after kissing the silver medallion – asks to wear it: “So I am member of the community of Biancavilla”. What a great feeling! And then we gave him the desserts of Sicily. What a big smile… Then we briefly presented ourselves and told him we are disciples of the Way of Beauty he taught and demonstrated: “The way of beauty is important – he says. The liturgy manifests the beauty of God and the beauty of faith. The liturgy is transparency of the presence and action of God in the world, not just a personal meeting between us. The beauty can reveal the love of God”. Then we asked him: is it possible to reconcile mercy and truth? Nowdays they appear exactly opposite… We asked him to address his message to all citizens of Biancavilla. The answer is simple, as it is disarming: “Mercy is authentic if it responds to the truth about man. If I do not make a gesture with the truth, I don’t really help the brother who needs help. As the psalm says: mercy and truth shall kiss. You can learn from Mary the true mercy”.
We asked again: Holy Father, how are you? “Not so good, but enough”. We urged: what is the secret for a long and happy life? “It does not matter a long life, but a good life, to live in union with the Lord, greeting him in the morning and evening, and performing our duties, which are really gifts, following the Lord, doing his will, without claim anything. This is enough”. Once again demonstrating unbridled wisdom. A free man, who has already proved to be detached from the honors and the glory of the world, and who now claims his freedom even for life. Do what you must, because the duty is also a gift … we would have to ponder long … Just think of the way we perceive our duties and the many claims and ambitions that live in our hearts. Once again, a great lesson of human and spiritual life. We could not weary him, but we asked the blessing, to be extended to the devotees of Our Lady Almsgiving and the citizens of Biancavilla. We kneel, he raised blessing his hand in the sign of the Trinity … “Go ahead, under the guidance of Our Lady of Almsgiving and Truth”. Then he gave us a commemorative medal of his pontificate (held to mark the visit to Portugal in 2010) and some images: “Greet your beautiful Sicily and let us stay close in prayer” told us while we kissed his hands again. For the Association “Maria SS. dell’Elemosina “and the Basilica Shrine of Biancavilla he gave a stole worn by him in the years of his Pontificate and the “skullcap” he wore yesterday. Simple gestures that confirmed his desire to remain close to us. An unforgettable encounter, simple but profound, because it marked an intense exchange of mutual affection and gratitude. We are grateful to him for his living testimony. He is grateful to us, almost in wonder, of our affection. But how can we not love him?
A final goobye, while he climbed on a small two-seater that carried him inside the monastery: “Long life to Pope Benedict!”. And he replies: “Long life to the Lord”.
20 Ott 2015
Il 19 ottobre scorso una delegazione dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina, con il Prevosto Assistente Spirituale, ha incontrato il Papa emerito. Il racconto delle emozioni vissute.
di Alessandro Scaccianoce
Una grandezza morale e spirituale celata nella fragilità di un corpo esile che sente il peso di 88 anni di vita. Eppure ha una lucidità impressionante, tanta voglia di sorridere, due occhi teneri che scrutano e che esprimono tanto affetto e gioia di vivere.
Così è apparso Benedetto XVI nell’incontro privato che ha avuto ieri pomeriggio intorno alle 16,30, all’interno dei Giardini Vaticani (nei pressi della grotta di Lourdes), con una delegazione dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” di Biancavilla insieme col Prevosto Don Pino Salerno.
In occasione del decimo anniversario di fondazione della nostra Associazione, nel luglio 2012, eravamo stati a Castel Gandolfo per assistere ad un’udienza di papa Benedetto XVI. Ma in quel contesto l’incontro, pur carico di emotività, non sarebbe potuto essere privato.
Un incontro cercato, atteso e desiderato. Ed è stato tanto più straordinario, quanto più ha rivelato l’umanità semplice, squisita e tenera di un uomo grandissimo.
Una personalità che ha segnato attivamente oltre mezzo secolo di storia della Chiesa – paragonabile ai grandi Padri dei primi secoli per statura morale ed intellettuale -, che ha incontrato i grandi del mondo, ha parlato ad Assemblee e Consessi internazionali, che ha caratterizzato col suo pensiero la teologia cattolica e il dibattito filosofico contemporaneo, ricevendo innumerevoli dottorati honoris causa, che ha partecipato all’elezione di Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II e per 8 anni ha guidato il timone della Chiesa sul soglio di Pietro… Proprio lui, era lì, ieri pomeriggio al termine della recita del Rosario, insieme con il suo Segretario Mons. Georg Gaenswein; appariva semplice e fragile come un uccellino appena nato, e guardava proprio noi, sorridente, come un nonno che aspetta i suoi nipoti, come se ci conoscesse e ci stesse aspettando da tempo. Uno di famiglia, che al vederlo ti si rallegra il cuore.
E’ bastato un cenno di Mons. Gaenswein per accostarci a lui, circondarlo e manifestare tutto il nostro calore e il nostro affetto. Lui, felice di vederci (“Ma quanti siete! e come siete solenni! che bello vedere tanti giovani devoti della Madonna!“), con lo stupore di un bambino ci ha chiesto informazioni sulla Sicilia e sull’Etna (“Ma vedete ogni tanto la nube di fuoco e cenere?”), insieme ad uno scambio di battute sulle arance del nostro territorio e i suoi viaggi nell’Isola. Parlava con un filo di voce, che si confondeva tra il cinguettìo degli uccelli del giardino e lo stormire dei gabbiani, ma la sua voce era musica.
“Cosa portate di bello dalla Sicilia?” ha detto sorridendo. Gli abbiamo quindi fatto dono di una bella riproduzione della Madonna dell’Elemosina (“l’Elemosina, che bel titolo! quanto è attuale oggi!“); ammirato per la bellezza dell’Icona, l’ha baciata e ha chiesto informazioni sulla sua origine. Al racconto della storia della città di Biancavilla (“parlate ancora in albanese?”) ha esclamato: “Allora si può dire quasi che la vostra città è stata fondata da Maria“.
Ma c’è un altro dono per il Padre Santo: lo scapolare della Madonna dell’Elemosina, un segno esteriore che esprime la comune appartenenza al manto di Maria. Ce n’è uno fatto proprio per lui, e – dopo aver baciato il medaglione d’argento – chiede di indossarlo: “Così anch’io faccio parte della vostra comunità di Biancavilla“. Che grande emozione!
E poi i dolci della Sicilia. Un buon motivo per strappargli un altro sorriso…
Poi ci presentiamo brevemente e gli diciamo di essere discepoli di quella via pulchritudinis da lui insegnata e testimoniata. “La via della bellezza è importante – dice. Nella liturgia si manifesta la bellezza di Dio e la bellezza della fede. La liturgia è trasparenza della presenza e dell’azione di Dio nel mondo, non una semplice riunione tra di noi. L’amore di Dio si esprime nella bellezza”.
Gli poniamo una domanda: è possibile conciliare misericordia e verità? Proprio in questi tempi in cui sembrano l’una opposta all’altra? Un messaggio che gli chiediamo di rivolgere a tutti I nostril concittadini. La risposta è semplice, quanto disarmante: “La misericordia è autentica se risponde alla verità dell’uomo. Se non faccio un gesto conforme alla verità, non aiuto il fratello che ha bisogno. Come dice il salmo: misericordia e verità si baceranno. Imparate da Maria la vera misericordia“.
Gli chiediamo ancora: Santo Padre come sta? “Non tanto bene, ma suffientemente”. Incalziamo: qual è il segreto per una vita lunga e felice? “Non importa una lunga vita, ma una vita buona, vissuta nell’unione col Signore, salutandolo al mattino e alla sera, e svolgendo i propri doveri, che sono al tempo stesso dei doni, seguendo il Signore, facendo la sua volontà, senza pretendere nulla. Questo basta”.
Ancora una volta la dimostrazione di una saggezza prorompente. Un uomo libero, che ha già dimostrato di essere distaccato dagli onori e dalla gloria del mondo, e che ora afferma la sua libertà persino rispetto alla vita stessa. Fare quel che si deve, perché il dovere è anche un dono… ci sarebbe da meditare a lungo… Basti pensare al modo in cui percepiamo i nostri doveri e alle mille pretese e ambizioni che albergano nel nostro cuore. Ancora una volta, un grande insegnamento di vita umana e spirituale.
Non possiamo stancarlo molto, ma gli chiediamo la benedizione, da estendere ai devoti della Madonna dell’Elemosina e alla città di Biancavilla. Ci mettiamo in ginocchio, lui leva benedicente la sua mano nel segno della Trinità… “Andate avanti, sotto la guida della Madonna dell’Elemosina e della Verità“.
Ci fa dono di una medaglia commemorativa del suo pontificato (realizzata in occasione della visita in Portogallo nel 2010) e di alcune immagini ricordo: “Salutatemi la vostra bella Sicilia e restiamo vicini nella preghiera” ci dice mentre baciamo le sue mani ancora una volta. Per l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” e la Basilica Santuario di Biancavilla il dono di una stola da lui indossata negli anni del Pontificato e della “papalina” che portava proprio ieri. Dei gesti semplici che ci confermano il suo desiderio di restare vicino a noi.
Un incontro indimenticabile, semplice ma profondo, perchè segnato da un intenso scambio di affetto e di gratitudine reciproca. Noi grati a lui per la sua testimonianza vivente. Lui grato a noi, quasi meravigliato, del nostro affetto.
Ma come si fa a non volergli bene?
Un ultimo saluto mentre sale su una piccola biposto che lo riporta dentro il monastero: “Lunga vita a Papa Benedetto!” e lui risponde: “Lunga vita al Signore!”.