8 Mar 2016
Celebrazione delle S. Quarantore e conclusione della Settimana eucaristica nel Santuario giubilare di S. Maria dell’Elemosina.
Redazione SME
Dal 29 febbraio al 5 marzo scorsi, vissuti in Basilica Santuario intensi momenti eucaristici con la celebrazione delle tradizionali Quarantore. “L’Eucaristia volto della Misericordia e sorgente della missione”. Dal lunedì al venerdì, le riflessioni spirituali del prevosto don Pino Salerno sulle opere di Misericordia corporale, mentre il sabato 5, a conclusione di questo particolare evento di grazia, la catechesi del missionario don Pasqualino di Dio, che, nell’omelia della Messa, si è soffermato sul brano evangelico proposto nella liturgia della IV domenica di Quaresima (in Laetare).
Nel commentare la parabola del Padre misericordioso, don Lino ha messo in evidenza come il “Dio di Gesù” è un Dio che si mette alla ricerca dell’uomo perduto. Egli sa che nessun uomo può trovarlo con le proprie forze, che tutti sono perduti se non prende l’iniziativa. La parabola della pecorella smarrita (Lc 15, 4-7), dei due debitori (Lc 7, 41-43), della dramma ritrovata (Lc 15, 8-10), del datore di lavoro buono (Mt 20, 1-15), del fariseo e del pubblicano (Lc 18, 9-14), del figliuol prodigo hanno tutte lo stesso pensiero: la bontà di Dio verso i perduti, i peccatori, gli sventurati e i caduti in miseria è grande tanto che l’uomo rimane meravigliato e stupito per questo modo per noi inusuale di comportarsi di Dio. “Nelle parabole dedicate alla misericordia, Gesù rivela la natura di Dio come quella di un padre che non si dà mai per vinto fino a quando non ha dissolto il peccato e vinto il rifiuto, con la compassione e la misericordia”.
Soprattutto la parabola del figliuol prodigo (Lc 15, 11-32) ci presenta plasticamente il modo di agire di Dio. Una lettura affrettata spesso ha portato ad esaltare in questo racconto il ravvedimento del figlio e il suo ritorno alla casa del padre. Invece in essa Gesù mostra soprattutto la misericordia di Dio verso il peccatore in quanto peccatore e non in rapporto al suo eventuale pentimento. È un padre misericordioso che rispetta la libertà del figlio, anche quando questi gli chiede la parte del patrimonio che gli spetta. Possiamo facilmente immaginare quante volte il padre abbia cercato di dissuadere il figlio dall’abbandonare la casa paterna ma davanti alla ferma volontà di questo giovane di fare nuove esperienze, stanco della monotonia del suo paese, di incontrare ogni giorno le stesse facce, lo lascia andare anche se con una spina nel cuore. Durante l’assenza del figlio questo padre misericordioso sale ogni giorno sulla terrazza della propria casa e quando il suo intuito paterno gli suggerisce che quella sagoma lontana che si avvicina stancamente, sotto il peso della sconfitta, è suo figlio, non aspetta che questi lo incontri e gli chieda perdono ma egli per primo, commosso, corre incontro al figlio, gli getta le braccia al collo e lo bacia. Poi comanda ai suoi servi di portare il vestito più bello, l’anello migliore e uccidere il vitello più grasso perché questo figlio, morto, è ritornato in vita; perduto, è stato ritrovato.
Ma la vera risposta di Gesù ai farisei, che pensavano a un Dio “giusto” che premia i buoni e castiga i cattivi, è nella scena tra il padre e il figlio maggiore. Il padre ama entrambi allo stesso modo, però il maggiore lamenta che, pur essendogli stato sempre fedele, non ha ricevuto ciò che invece ha avuto il minore, infedele e dissipatore dei beni del padre. A lume di logica sembrerebbe che il maggiore abbia ragione: se colui che ha dissipato riceve quanto quello che ha sempre operato bene, se non di più, a che vale darsi da fare per acquistare meriti? Ma Gesù capovolge questa logica, propria dei farisei, mostrando che è fondata su un arido schema di dare e avere, caratteristico di chi opera in vista della ricompensa e non per amore. Se il fratello maggiore avesse veramente amato il padre avrebbe dovuto gioire con lui. Ma non è stato cosi, la sua fedeltà nasconde un rapporto con il padre imperniato su un rigido scambio di beni contro prestazione.
Dio quindi manifesta la sua intima natura come Padre misericordioso e che perdona: i pubblicani, i peccatori, i pescatori e i contadini della Palestina, ai quali Gesù annunciava la buona novella, sperimentavano Dio in un modo del tutto personale come Padre, come uno che perdona la colpa e accoglie nella propria comunione.
Che vuol dire che Dio è misericordioso?
Per poter capire il significato della parola “misericordia” nell’Antico Testamento, dobbiamo prendere in considerazione la parola biblica “cuore” (kardia). Nella Sacra Scrittura il cuore non indica solo un organo umano di vitale importanza ma designa anche il centro dell’uomo, la sede dei suoi sentimenti, dei suoi affetti e del suo giudizio. Dio è dotato di un cuore pieno di amore nei riguardi dell’uomo.
Il termine più importante però per comprendere il significato di misericordia è l’ebraico hesedh che significa favore immeritato, amicizia, indulgenza; e poi anche grazia e misericordia di Dio che si prende cura della miseria degli uomini, che agisce ed interviene, che libera e redime. Dio si interessa di tutti gli uomini, in modo particolare dei deboli e dei poveri. Egli è il protettore e custode dei poveri e dei diseredati, “misericordioso e pietoso, lento all’ira e grande nell’amore” (Sal 145, 8).
La misericordia di Dio nella Bibbia spesso è collegata alla sua tenerezza. Dio non solo è misericordioso verso l’uomo bisognoso ma anche tenero e pietoso, cioè legato ad un particolare sentimento di affetto verso gli uomini, come una madre. Giovanni Paolo I ha fatto in tempo a dirci incisivamente, penetrando nel mistero dell’infinito amore di Dio: “Dio è papà, più ancora è madre”.
Dopo la S. Messa, è stata cantata la preghiera della Compieta, conclusa con la processione eucaristica per le navate della Basilica alla quale hanno partecipato alcune realtà ecclesiali facenti capo alla parrocchia matrice: Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, Arciconfraternita del SS. Sacramento e rappresentanti del Circolo “S. Placido” e della Confraternita di S. Antonio da Padova. L’intera celebrazione è stata chiusa dall’omaggio devozionale alla Beata Vergine dell’Elemosina, Madre della Misericordia.
8 Mar 2016
Redazione SME
Sabato 5 marzo scorso, alle ore 15, incastonata nell’evento delle “24 ore per il Signore”, è stata pregata in Basilica Santuario la Coroncina della Divina Misericordia. Ad animare la pia pratica, il missionario della Misericordia, don Lino Di Dio, che oltre a guidare la preghiera, ha dettato delle riflessioni spirituali dinanzi al SS. Sacramento. L’importanza della Coroncina della Divina Misericordia è esplicitata nel “Diario – La Misericordia Divina nella mia anima” di S. Maria Faustina Kowalska, la suora polacca che parla della misericordia divina e del dovere dell’uomo di “usare misericordia” verso i fratelli.
Dal Diario di S. Faustina:
Gesù vuole che quest’ora non ci lasci indifferenti:
«Alle tre del pomeriggio implora la Mia Misericordia specialmente per i peccatori e sia pure per un breve momento immergiti nella Mia Passione, particolarmente nel Mio abbandono al momento della morte. È un’ora di grande Misericordia per il mondo intero. Ti permetterò di penetrare nella Mia tristezza mortale. In quell’ora non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione…». (Diario, p. 703)
“Figlia Mia, ogni volta che senti l’orologio battere le tre, ricordati di immergerti tutta nella Mia Misericordia, adorandola ed esaltandola; invoca la sua onnipotenza per il mondo intero e specialmente per i poveri peccatori, poiché fu in quell’ora che venne spalancata per ogni anima. In quell’ora otterrai tutto per te stessa e per gli altri; in quell’ora fu fatta grazia al mondo intero, la Misericordia vinse la giustizia. Figlia Mia, in quell’ora cerca di fare la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono e se non puoi fare la Via Crucis, entra almeno per un momento in cappella ed onora il Mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di Misericordia. E se non puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un breve momento là dove ti trovi. Voglio il culto della Mia Misericordia da ogni creatura, ma prima di tutto da te, poiché a te ho fatto conoscere questo mistero nella maniera più profonda.” (Diario, p. 820)
7 Mar 2016
di Giuseppe Sant’Elena
Si è svolto sabato 5 marzo scorso, presso l’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, l’incontro cittadino dei fanciulli del catechismo con don Pasqualino Di Dio, missionario della Misericordia incaricato da Papa Francesco per quest’Anno Santo. Per l’occasione è stata esposta una riproduzione dell’icona della Vergine dell’Elemosina che i bambini hanno accolto festanti con canti. Dopo essersi presentato e aver parlato del suo “primo incontro” con il Signore, don Lino ha raccontato, con molta attenzione da parte dei fanciulli presenti, la missione che porta avanti presso la “piccola casa della Misericordia” a Gela e lo straordinario incoraggiamento che egli ha avuto dallo stesso Pontefice. Don Lino ha inoltre approfondito con i bambini i temi della misericordia. Non sono mancate le domande dei bambini, interessati da quest’opera di Misericordia che Dio ha voluto affidare a questo giovane sacerdote. Dopo il momento di testimonianza, il pomeriggio all’insegna della Misericordia è stato concluso con balli di gruppo e canti ai quali ha partecipato lo stesso Don Lino, per la gioia di tutti i bambini.
7 Mar 2016
di Giuseppe Caserta
Ieri, domenica 6 marzo, ha avuto luogo presso il Santuario di S. Maria dell’Elemosina, un pellegrinaggio giubilare culminato con la visita all’Icona di Maria SS. dell’Elemosina da parte dei giovanissimi “Mini life”; il gruppo della fascia dei piccoli della locale famiglia associativa “Cgs life” (Cinecircoli giovanili salesiani).
Nel corso di una serie di incontri mensili, con l’aiuto degli educatori, i giovanissimi, avevano trattato e approfondito il tema del Giubileo della Misericordia, che ieri è culminato con il pellegrinaggio in Santuario. Varcata la soglia della chiesa, i ragazzi hanno tracciato il segno della croce sulla fronte e in segno di adorazione hanno compiuto la visita al SS. Sacramento. Successivamente si sono spostati dinanzi I’immagine della Madonna dell’Elemosina e hanno ascoltato il presidente dell’Associazione “SME”, Giuseppe Santangelo, che ha descritto loro la storia del quadro e della profonda devozione mariana dei biancavillesi; successivamente, insieme agli animatori, hanno recitato le preghiere per il dono dell’Indulgenza e una speciale preghiera alla Madre della Misericordia composta per l’occasione.
Prima della conclusione della breve visita, hanno omaggiato la Madre di Dio con un mazzo di fiori.
Di seguito si propone la preghiera alla Madonna:
“Maria dell’Elemosina, Madre della divina misericordia, oggi noi rivolgiamo a te la nostra preghiera, ti affidiamo le nostre famiglie, i nostri amici, affinché tu, o madre, non ti stanchi mai di rivolgere a noi quegli occhi misericordiosi e ci rendi degni di contemplare il tuo volto di misericordia e quello del tuo figlio Gesù; abbiamo sempre bisogno di contemplare questo mistero, che è fonte di gioia, serenità e pace. Vieni o Madre e degnati di abitare nel nostro cuore. Abbiamo preparato per te questa preghiera con affetto di figli, desiderosi di essere sempre tuoi. O Madre dell’Elemosina, tu che con quel bellissimo volto che esprime misericordia e sprigiona amore, anche oggi ti sei per noi “affacciata” da questa bellissima “finestra” per dirci e confermarci il tuo grande amore per noi, che molte volte sottovalutiamo; donaci un ABBRACCIO, un BACIO e un CUORE come il padre misericordioso fece con suo figlio. Maria, Madre di Misericordia e della Chiesa, dona forza a noi figli radunati in questo tempo di quaresima davanti a te. Rinvigoriscici e rendici partecipi della tua corona di gloria; orienta i passi del nostro gruppo verso una viva speranza. Maria SS. dell’Elemosina, aiutaci e guidaci sempre nella nostra gioventù e per l’avvenire. Amen”.
6 Mar 2016
In Basilica Santuario, vissuto l’evento in comunione con la Chiesa universale, sotto lo sguardo del Cristo Crocifisso e la tenera compagnia della Madre dell’Elemosina.
di Lorena Biondi
Come ormai da un paio d’anni a questa parte, anche quest’anno, arricchito dalla grazia e dalla novità del Giubileo della Misericordia, non poteva mancare l’iniziativa delle “24 ore per il Signore”, indetta da Papa Francesco e svoltasi tra venerdì 4 e sabato 5 Marzo. Il Papa ha invitato tutte le realtà ecclesiali a vivere e sperimentare, in comunione con la Chiesa Universale, la straordinaria bellezza della Riconciliazione, la tenerezza dell’abbraccio del Padre Misericordioso per i suoi figli, e l’unicità sempre nuova e autentica di fissare lo sguardo su Gesù, e scoprirsi ricambiati da Lui nella semplicità dell’Ostia consacrata. Ma non solo, il Papa ci ha invitati ad aprire, spalancare le porte delle nostre chiese e dei nostri cuori per permettere a tutti, vicini e lontani, di condividere con noi questo autentico dono.
In occasione di questa preziosa iniziativa, venerdì 4 Marzo, nel Santuario Giubilare “S. Maria dell’Elemosina”, Chiesa Madre di Biancavilla, mentre la Comunità parrocchiale viveva il prezioso periodo delle “Sante Quarantore”, si è svolta una Veglia Penitenziale con Adorazione Eucaristica, preparata e animata dai gruppi giovanili, e seguita dall’Adorazione notturna prolungata.
Il momento ha avuto inizio alle 21,30 in piazza Roma, dove tutti i partecipanti, dai bambini ai più anziani, dalle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice ad alcuni gruppi delle altre parrocchie della città, insieme al prevosto don Pino Salerno, si sono riuniti attorno ad un “quadretto scenografico” sull’episodio evangelico di Zaccheo e il sicomoro, curato dai giovani dell’ACR della parrocchia matrice. Dopo aver letto a più voci il vangelo di Zaccheo (Lc 19, 1-10), i ragazzi hanno condiviso alcune riflessioni maturate da loro nella meditazione del brano, invitando tutti ad avere il coraggio di ‘scendere’ anche noi dall’albero come Zaccheo, seguendo l’invito di Gesù ad accoglierlo nei nostri cuori e a ricambiare il suo sguardo d’amore. Accogliendo questo invito, guidati dalla croce giubilare, il sacerdote e tutti i fedeli in un corteo, scandito dal canto dell’inno del giubileo della Misericordia, sono giunti alle porte della Basilica, dove i ragazzi hanno consegnato a tutti fogli e matite per la riflessione personale e un segno: una foglia, per ricordare da dove veniamo, gli ostacoli che vogliamo lasciarci alle spalle, e aprirci alla novità della contemplazione e dell’adorazione di Colui che per amore ha dato tutto se stesso.
Il corteo è dunque entrato in Basilica e, guidato da un percorso di lumini accesi, è giunto silenziosamente presso la cappella di S. Placido, dove insieme ai giovani tutti i fedeli si sono stretti attorno al Santissimo Sacramento, per vivere la seconda parte del momento. Fedele al manifesto delle 24 ore, ‘Ritornerò da mio padre’, la veglia penitenziale ha preso le mosse dal passo del Padre Misericordioso (Lc 15, 11-32), su cui si è incentrata la riflessione del parroco, rivolta in modo particolare ai giovani presenti e all’importanza di far entrare la misericordia nella nostra vita. In cappella, a fare da sfondo al Santissimo esposto, la tenera Icona della Madonna dell’Elemosina, Madre di Misericordia, il cui sguardo d’amore ci conduce all’abbraccio del Figlio.
A seguire, le confessioni, durante le quali i giovani del gruppo CASPEF della parrocchia, i giovani dell’Associazione “SME”, insieme ai giovani del coro hanno animato la veglia con canti e meditazioni. A conclusione delle confessioni, sulle note dell’inno del Giubileo, Misericordes sicut Pater, un segno: ciascuno ha bruciato dei granelli d’incenso in un braciere ai piedi di Gesù esposto, simbolo del nostro ringraziamento che sale come profumo gradito a Dio e della volontà di ricominciare una nuova vita seguendo la Sua Parola e i Suoi comandamenti. Il momento si è concluso con la preghiera del Giubileo e la benedizione eucaristica, e alla fine i giovani hanno consegnato a tutti le immaginette con le opere di misericordia, come invito a far fruttificare la nostra esperienza della Misericordia del Padre con le nostre opere.
Molti sono i giovani e i fedeli che sono rimasti in compagnia di Gesù sacramentato anche durante la notte, come una famiglia che si stringe attorno al Padre, riscoprendo la bellezza dello stare insieme, del condividere il tempo, la preghiera, la stanchezza e soprattutto la gioia di essere lì con i propri difetti, contraddizioni, fragilità, cadute, miserie, sconfitte, ma anche con i propri talenti e la preziosità che ciascuno di noi porta dentro, con la consapevolezza di essere piccoli e imperfetti ma di essere amati sempre e comunque con una tenerezza che stupisce e commuove.
A conclusione di questa meravigliosa esperienza, abbiamo scoperto il significato profondo e il grande valore delle “24 ore”: la possibilità di far vivere un momento di unione alle comunità ecclesiali e ai singoli individui, l’importanza di scoprirsi ‘famiglia’ e la preziosa novità dell’aprirsi agli altri e del condividere insieme ciò che di più prezioso abbiamo: la nostra Fede.
3 Mar 2016
Don Pasqualino Di Dio, incaricato del Papa per il Giubileo, sarà in città per portare a tutti la carezza del Signore.
Redazione SME
In occasione dell’iniziativa giubilare universale “24 ore per il Signore”, voluta da Papa Francesco, nel Santuario Giubilare della Madonna dell’Elemosina di Biancavilla si svolgeranno due giorni di animazione missionaria con la presenza di Don Pasqualino di Dio, uno dei più giovani tra i sacerdoti scelti dal Papa come Missionari della Misericordia.
In occasione del Mercoledì delle Ceneri, infatti, il Santo Padre ha conferito il mandato missionario a 1071 sacerdoti provenienti da tutto il mondo, per predicare la Misericordia e assolvere i casi riservati alla Santa Sede.
Come Missionario della Misericordia, don Lino sarà a Biancavilla da sabato 5 a domenica 6 marzo. Nel pomeriggio di sabato animerà alle 15 nella Basilica Santuario l’Ora della Misericordia, incontrerà i bambini del catechismo delle parrocchie cittadine e alle 18,30 presiederà i Vespri e la processione eucaristica, a conclusione delle Quarantore che si celebrano in questi giorni in Basilica. In serata incontrerà il mondo del lavoro presso il Circolo Castriota.
Domenica, poi, predicherà il ritiro diocesano del settore adulti di Azione Cattolica, esteso per l’occasione a tutta la comunità ecclesiale di Biancavilla, che si svolgerà nei locali di Villa Delle Favare e si concluderà con il pellegrinaggio al Santuario della Madonna dell’Elemosina con la celebrazione della S. Messa. La visita missionaria sarà preceduta da una veglia di preghiera notturna, a cura dei gruppi giovanili, che si svolgerà in Santuario tra venerdì 4 e sabato 5 marzo.
«Sono contento – afferma don Lino – di poter portare a tutti l’abbraccio paziente di Dio e la benedizione del Santo Padre».
Don Pasqualino è stato uno dei primi sacerdoti che ha incontrato Papa Francesco subito dopo la sua elezione. Il 17 marzo 2013, notandolo in mezzo alla folla lo chiamò per la celebrazione nella Chiesa di Sant’Anna. In quell’occasione gli parlò del suo impegno nelle varie Diocesi a portare il messaggio biblico della Misericordia.
Don Pasqualino, 33 anni, ha iniziato il Movimento “Fraternità Apostolica della Divina Misericordia” oggi presente in varie Diocesi italiane e – proprio su indicazione di Papa Francesco – il 2 aprile 2015 ha fondato a Gela la “Piccola Casa della Misericordia”: «una casa – spiega – dove tutti possono sentirsi abbracciati dall’amore del Padre e percepire la tenerezza della Chiesa». Qui operano tanti volontari che rendono possibili i servizi della mensa, della distribuzione di cibo e vestiti, il recupero scolastico, l’attività di mediazione familiare, un centro d’ascolto con figure professionali e altro ancora a beneficio delle famiglie in difficoltà e degli immigrati: una miriade di attività sostenute dalla Divina Provvidenza.
L’invio dei Missionari della Misericordia conferma il desiderio del Papa di una “Chiesa in uscita, oasi di Misericordia”. I Missionari potranno assolvere i delitti riservati alla Sede Apostolica, insieme a quello dell’aborto, facoltà che Papa Francesco ha concesso a tutti i sacerdoti. Spiega don Lino: «In questo tempo in cui il Sacramento della Confessione è in crisi, penso che il Papa voglia in quest’anno giubilare che la Chiesa rifletta su questo grande sacramento che non deve essere sentito come un obbligo, ma come un’occasione per sperimentare la carezza di Dio, che mai si stanca di venirci incontro».
Don Lino è noto, inoltre, per le sue diverse presenze su TV2000, dove cura in particolare la trasmissione dell’Ora di Misericordia.