Si è svolta ieri, sabato 9 aprile alle ore 19, all’interno della chiesa del Rosario, la premiazione del concorso fotografico sulla Pasqua di Biancavilla nell’anno giubilare della Misericordia. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione culturale “Symmachia” in collaborazione con l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” e con altre realtà aggregative del territorio. L’evento è stato patrocinato dall’Amministrazione comunale di Biancavilla.
Redazione SME
La cerimonia di premiazione della 3a edizione del Concorso fotografico “Pasqua tra la gente dell’Etna: i Riti di Biancavilla” si è svolta ieri, sabato 9 aprile presso la chiesa del Rosario. Vincitori: Giuseppe Marchese, Giuseppe Ciadamidaro, Dario Lavenia. Premio originalità del Leo Adrano Bronte Biancavilla, assegnato a Salvatore Furnari. Vincitore concorso video: Edoardo Seminara. Ad intervenire, tra gli altri: Pippo Glorioso, sindaco di Biancavilla, Flavio Randazzo del Leo Adrano- Bronte-Biancavilla, Vincenzo Ventura dell’Associazione culturale “Symmachia” Adrano-Biancavilla.
Il primo premio è stato assegnato a Giuseppe Marchese con lo scatto “Il dolore incontra la Misericordia”. La Vergine Addolorata incontra in Basilica la Madre dell’Elemosina ai piedi della quale è stato allestito il Repositorio per l’anno giubilare 2016. Il tutto è suggellato dalla croce giubilare con il logo della Madre della Misericordia realizzato per “far coppia” con il Padre della Misericordia, icona ufficiale del Giubileo. Il logo mariano, concepito a Biancavilla dal grafico Giovanni Stissi per conto dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, è stato richiesto per essere adottato da diverse realtà ecclesiali d’ogni parte del mondo. È la figura centrale che emerge dalla foto. In secondo piano, sullo sfondo, la figura esile e tenera della Vergine Addolorata. Uno scatto che, data l’occasione speciale e straordinaria del giubileo, è destinata a rimanere unica e irripetibile.
In occasione della festa della Divina Misericordia di domenica 3 aprile scorsa, “CREDERE”, rivista ufficiale del Giubileo della Misericordia (periodici San Paolo), ha dedicato un inserto di ben 6 pagine al Santuario di Biancavilla, alla storia del culto e della devozione alla Madonna dell’Elemosina con il titolo emblematico: “QUELLO SGUARDO DI MARIA MISERICORDIOSA”. La rivista, molto apprezzata, disponibile in tutte le edicole d’Italia, librerie cattoliche e realtà ecclesiali, è stata distribuita in Santuario lo scorso fine settimana. Il servizio redazionale è stato curato dal giornalista Paolo Rappellino, mentre le foto di Giovanni Stissi sono state concesse dall’Archivio fotografico SME. Nell’articolo, narrato il “prodigio del fico”, le vicende dell’Icona e del grande santuario, come anche il Giubileo della Misericordia vissuto a Biancavilla sotto lo sguardo della Madre dell’Elemosina. Riportate inoltre delle dichiarazioni del prevosto, don Pino Salerno, del presidente dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, Giuseppe Santangelo e del responsabile dell’area cultura dell’Aggregazione mariana, Alessandro Scaccianoce. Nello spazio sono indicati gli orari di apertura della Basilica e delle celebrazioni liturgiche e penitenziali.
Domenica 3 aprile a Biancavilla il pellegrinaggio dell’UNITALSI al Santuario della Madonna dell’Elemosina in occasione della solennità della Divina Misericordia. Emozioni e sentimenti di una mattinata straordinaria.
Redazione SME
Mani che accarezzano e che spingono carrozzine, che asciugano sudore o sorreggono il passo; ruote che solcano la pietra lavica, al posto di gambe ferite o invecchiate, incapaci di muoversi, eppure mosse dalla forza della vita. E’ stato uno spettacolo (nel senso della meraviglia che è stata per gli occhi) di misericordia il pellegrinaggio delle dame e dei barellieri dell’UNITALSI, con i loro assistiti, che si è svolto domenica 3 aprile al Santuario Giubilare di Biancavilla, nella solennità della Divina Misericordia. Presenti le sottosezioni di Paternò e Catania, con i gruppi di Adrano, S. Maria di Licodia, Belpasso e Ragalna.
Un lungo corteo di carrozzine ha inaugurato la giornata, con la processione che si è snodata dalla chiesa del Rosario fino al Santuario della Madonna dell’Elemosina, dove èstata celebrata la Santa Messa, officiata dal Prevosto Don Agrippino Salerno, e animata dai volontari.
“La misericordia vera è quella vissuta accanto a chi soffre – ha detto don Pino. D’altra parte, da questi nostri fratelli e sorelle impariamo il valore della sofferenza e del sacrificio come offerta per il bene dell’umanità”. E rivolgendosi ai numerosi infermi e diversamente abili presenti ha aggiunto: “Oggi la nostra basilica splende di una bellezza inusuale per noi: siete voi le pietre preziose che rendono più bello e luminoso questo tempio. Grazie per la vostra testimonianza!”. Ai presenti è stata impartita la benedizione con le reliquie del Beato Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet, esposte in Santuario in occasione della solennità.
È la prima volta che si svolge a Biancavilla un raduno diocesano degli Unitalsiani, i volontari che accompagnano tradizionalmente gli ammalati nei principali Santuari internazionali. Per molti di loro è stata la prima visita alla città di Biancavilla e al Santuario: “Per un momento ci è sembrato di essere a Lourdes – ha commentato una dama. Abbiamo respirato la stessa atmosfera di preghiera e di intimità fraterna”. D’altra parte, i volontari hanno mostrato con la concretezza dei loro gesti cosa vuol dire compiere gesti di misericordia, una misericordia che abbraccia chi è in difficoltà, per ricevere il centuplo già su questa terra. Questa, come dice Papa Francesco, è “la misericordia che può cambiare il mondo”, che annulla le distanze e abbatte le barriere, che ci rende fratelli di Gesù e figli dell’unico Padre misericordioso.
A coordinare i volontari è stato il Dott. Salvatore Allegra, responsabile della Sottosezione di Paternò, che all’inizio della liturgia ha espresso i suoi ringraziamenti al Prevosto e all’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” per l’invito.
Dopo le foto di gruppo, i pellegrini si sono recati presso l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice dove hanno consumato il pranzo e trascorso il pomeriggio in fraternità.
Sabato 2 aprile a Biancavilla è stato celebrato il Convegno dal titolo: “Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno” (Sal 84). Un elevato contributo spirituale alla celebrazione del Giubileo della Misericordia. Lanciata una raccolta di olio per le mense diocesane della Caritas.
Redazione SME
Nella ricorrenza dell’anniversario della morte di San Giovanni Paolo II (2 aprile 2005), per celebrare la solennità della Divina Misericordia ne Giubileo della Misericordia, sabato 2 aprile ha avuto luogo a Biancavilla, nella Chiesa del Rosario, il Convegno sull’attualità delle opere di misericordia “Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno – Vivere e testimoniare la carità nel nostro tempo”.
L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” di Biancavilla, con il coinvolgimento della Caritas Diocesana e dell’Isituto Superiore di Scienze Religiose “San Luca” di Catania (in breve “ISSR”), ed è stata arricchita dalla presenza delle Reliquie del Beato Card. Giuseppe Benedetto Dusmet, gentilmente concesse dalla Parrocchia del Dusmet di Montepalma-Misterbianco.
Ad introdurre i lavori è stato Alessandro Scaccianoce, Responsabile Attività Culturali dell’Associazione “SME” che ha fatto riferimento al salmo 84 dal quale ha preso spunto il titolo dell’incontro: “Misericordia e verità – ha detto Scaccianoce – sono ritenuti spesso concetti antitetici. Sembra che la misericordia possa prescindere dalla verità e la verità sia nemica dell’amore”. La questione fu posta a Benedetto XVI, nell’udienza privata che l’Associazione biancavillese ebbe lo scorso 19 ottobre 2015 con il papa emerito che spiegò lucidamente: “non ci può essere opposizione tra misericordia e verità. poiché non è autentica misericordia quella che prescinde dalla verità sull’uomo e sulla sua natura”. Ciò è tanto più vero se si considera che
Il primo intervento è stato offerto da Don Gino Licitra, Vicedirettore della Caritas Diocesana. Don Gino si è soffermato sulla necessità di non limitarsi alla carità spicciola: “occorre saper andare oltre l’indigenza momentanea, per offrire le risposte al cuore di ogni uomo. Il povero, il migrante, sono persone che, come ciascuno di noi, hanno bisogno di scoprire la verità sulla natura umana e sul senso della vita. Non basta saziare la loro fame fisica, senza offrire anche un cibo spirituale, che li aiuti a scoprire il loro valore e la loro dignità umana”.
E’ toccata a Don Antonino De Maria, Preside dell’ISSR di Catania, l’approfonfimento teologico del tema: “Dobbiamo imparare dal crocifisso – ha detto Don Antonino – a comprendere che la misericordia di Dio ci precede e ci sopravanza. Non è la quantità della sofferenza patita da Cristo che ci salva, ma l’amore con cui egli ha sofferto. In lui, infatti, misericordia e verità si sono incontrate in una sintesi mirabile. Quindi, il nostro agire, il nostro essere misericordiosi verso i fratelli, non può che essere una risposta a questo amore che ci precede, un continuo richiamo a colui che ci ha amati fino a dare se stesso per noi”.
Prendendo la parola, il Prof. Francesco Diego Tosto, Docente di Storia della Chiesa presso l’ISSR di Catania, ha tracciato un breve excursus dell’evoluzione che si è avuta nei secoli circa la considerazione per i soggetti malati e disabili, dall’antica civiltà greca, che riteneva opportuno uccidere i bambini malformati (con il beneplacito di filosofi come Platone), per arrivare al significato salvifico della sofferenza dell’età cristiana: “Gesù – ha detto il Prof. Tosto – ha operato una vera e propria rivoluzione nel modo di guardare alla sofferenza, alla malattia e alla disabilità. Con il cristianesimo nascono i primi ospedali, luoghi di cura e di assistenza per chi soffre, proprio a partire dall’affermazione dell’altissima dignità di ogni uomo”.
Un ulteriore contributo alla serata è stato offerto da P. Stefano Oppes, Francescano, originario di Biancavilla e Docente presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma, che ha parlato di misericordia e misticismo: “Dio si è rivelato definitivamente in Gesù Cristo – ha detto P. Stefano. Ma Egli offre ad alcuni uomini e donne l’esperienza gratuita e immediata della sua presenza e della sua misericordia, come testimoniano tra gli altri S. Teresa e di San Giovanni della croce. Un’esperienza che atterrisce e indfiamma insieme (“inorresco et inardesco” diceva S. Agostino)”. Anche al di fuori del cristianesimo si registrano esperienze mistiche di unione col Signore. Si tratta certamente di un dono grandioso, immeritato, che ci richiama ancora una volta ad un amore esorbitante di Dio che ci precede e ci sovrasta “nel quale ci muoviamo ed esistiamo”. La consapevolezza di questo amore è, ancora una volta, il presupposto per poter essere misericordiosi come il Padre, e, seppur non sia dato a tutti di vivere l’esperienza della mistica unione con Dio, tutti possiamo riconoscerlo nei fratelli e nelle sorelle che sono nel bisogno, e in chiunque incontriamo.
A chiudere i lavori è stato il Prevosto di Biancavilla, Don Agrippino Salerno, il quale ha espresso apprezzamenti per gli interventi dei relatori e ha formulato l’augurio di poter vivere il Giubileo della Misericordia come occasione di rinascita e di fioritura spirituale, per una rinnovata esperienza dell’amore di Dio e una testimonianza luminosa e gioiosa della nostra fede.
Al termine del Convegno, i volontari dei gruppi Caritas intervenuti, hanno compiuto il pellegrinaggio al Santuario della Madonna dell’Elemosina, recando in processione le reliquie del Beato Dusmet, per concludere la serata con la Celebrazione Eucaristica, animata per l’occasione dall’Associazione Musicale “Cristo Re” di Belpasso, diretta dal M° Emanuele Puleo.
In occasione del Convegno è stata lanciata un’iniziativa volta a raccogliere olio per le mense diocesane della Caritas, che si concluderà domenica 8 Maggio.
Domenica 24 aprile presso il PalaCossiga di Gela, 7° Congresso Regionale della Misericordia patrocinato dai Pontifici Consigli per i Laici e per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Per l’occasione, sarà presente l’Icona della Madonna dell’Elemosina venerata nel Santuario giubilare di Biancavilla.
Redazione SME
Il 24 aprile prossimo, a Gela, avrà luogo il 7° congresso regionale della Misericordia patrocinato dai Pontifici Consigli per i Laici e per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Ad annunciarlo è Don Lino Di Dio, Iniziatore del Movimento “Fraternità Apostolica della Divina Misericordia”. Quest’anno parteciperanno: S. Em.za il Card. Stanislao Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici; S. E. Mons. Rosaro Gisana, vescovo di Piazza Armerina; Ernesto Olivero, fondatore del Sermig; Ironi Spuldavo, missionario laico brasiliano; Don Primo Poggi e Anna di Cesare, del Santuario della Misericordia di Centurano-Caserta; Mara Santangelo campionessa del mondo di Tennis; Daniela Fazzolari, attrice e Sergio Sparascio, modello. Per la straordinaria occasione del Giubileo della Misericordia, sarà esposta pubblicamente una riproduzione della venerata Icona della Madonna dell’Elemosina ,Madre della Misericordia, proveniente da Biancavilla. All’evento parteciperà l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” che sta già raccogliendo le adesioni degli associati e di quanti altri si vogliono unire.
Il più antico inno alla Madre di Dio cantato dagli ortodossi rumeni in onore della Madonna dell’Elemosina nel giubileo della Misericordia.
Redazione SME
Ieri, venerdì 1 aprile, il primo dei 3 giorni celebrativi della solennità della Divina Misericordia. Alle ore 19,30 la Santa Messa è stata celebrata da don Giuseppe Di Rocco, parroco della Chiesa Madre e moderatore dell’unità pastorale di Calascibetta (En), giunto in pellegrinaggio al Santuario mariano di Biancavilla. Alle 20,00 ha avuto luogo un breve incontro di preghiera ecumenica culminata col suggestivo canto dell’Akathistos dinanzi l’altare della Madonna dell’Elemosina, a cura della comunità ortodossa di Catania, guidata dal Papas Mihai Ichim. L’inno è stato cantato in lingua rumena. Si tratta di uno dei più famosi inni che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos (Genitrice di Dio), risalente al secolo V. “Akathistos” in greco significa “non-seduti”, perché si canta “stando in piedi”, in segno di riverente ossequio alla Madre del Redentore. La struttura dell’Akathistos si ispira alla celeste Gerusalemme descritta dal cap. 21 dell’Apocalisse, da cui desume immagini e numeri: Maria è cantata come identificazione della Chiesa, quale “Sposa” senza sposo terreno, Sposa vergine dell’Agnello, in tutto il suo splendore e la sua perfezione. La ricerca scientifica propende ad attribuirne la composizione ad uno dei Padri di Calcedonia: in tal modo, questo testo venerando sarebbe il frutto maturo della tradizione più antica della Chiesa ancora indivisa delle origini, degno di essere assunto e cantato da tutte le Chiese e comunità ecclesiali.
Dall’inno: Con in grembo il Signore premurosa Maria ascese e parlò a Elisabetta. Il piccolo in seno alla madre sentì il verginale saluto, esultò, e balzando di gioia cantava alla Madre di Dio:
Ave, o tralcio di santo Germoglio; Ave, o ramo di Frutto illibato. Ave, Tu che coltivi il divino Agricoltore; Ave, Tu che dai vita all’Autore della vita. Ave, Tu campo che frutti ricchissime grazie; Ave, Tu mensa che porti pienezza di doni. Ave, Tu che fai germogliare un pascolo rigoglioso; Ave, Tu che prepari ai fedeli un rifugio sicuro. Ave, di suppliche incenso gradito; Ave, perdono soave del mondo. Ave, clemenza di Dio verso l’uomo; Ave, fiducia dell’uomo con Dio. Ave, Vergine sposa!