Novena dell'Immacolata: 8° giorno
Prega per noi peccatori
Se partiamo dalla nostra esperienza umana, sperimentiamo delle necessità che non riusciamo a soddisfare da noi stessi. A volte chiediamo un favore a qualcuno che ci sostituisca in qualche impegno, che ci compri qualcosa al mercato, che paghi una bolletta per noi alle poste, che prenda per noi delle medicine in farmacia, ecc… altre volte chiediamo aiuto per qualche situazione più intima, ad esempio un consiglio su un problema da risolvere. La vita è piena di queste situazioni ed è intessuta di queste relazioni di solidarietà, di aiuto vicendevole. Se scopriamo che noi esseri umani abbiamo bisogno degli altri, tanto più abbiamo bisogno di Dio; da qui la necessità di pregare, di chiedere aiuto a chi può aiutarci. Gesù stesso ci ha raccomandato di pregare sempre; Lui stesso pregava e un giorno i suoi discepoli gli chiesero: Insegnaci a pregare. Bisogna fare attenzione però: pregare non equivale ad essere accontentati in ogni cosa. Pregare è presentare a Dio la nostra realtà, chiedendo aiuto ed assistenza, ma anche entrare nella Sua volontà, che ci esaudirà secondo le sue modalità se e quando potrà essere opportuno per noi.
Novena dell'Immacolata: 7° giorno
Novena dell'Immacolata: 6° giorno
Meditiamo questo giorrno della Novena con le parole del Santo Padre pronunciate all’Angelus.
Cari fratelli e sorelle!
L’odierna domenica segna la seconda tappa del Tempo di Avvento. Questo periodo dell’anno liturgico mette in risalto le due figure che hanno avuto un ruolo preminente nella preparazione della venuta storica del Signore Gesù: la Vergine Maria e san Giovanni Battista. Proprio su quest’ultimo si concentra il testo odierno del Vangelo di Marco. Descrive infatti la personalità e la missione del Precursore di Cristo (cfr Mc 1,2-8). Incominciando dall’aspetto esterno, Giovanni viene presentato come una figura molto ascetica: vestito di pelle di cammello, si nutre di cavallette e miele selvatico, che trova nel deserto della Giudea (cfr Mc 1,6). Gesù stesso, una volta, lo contrappose a coloro che “stanno nei palazzi dei re” e che “vestono con abiti di lusso” (Mt 11,8). Lo stile di Giovanni Battista dovrebbe richiamare tutti i cristiani a scegliere la sobrietà come stile di vita, specialmente in preparazione alla festa del Natale, in cui il Signore – come direbbe san Paolo – “da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2 Cor 8,9).
Per quanto riguarda la missione di Giovanni, essa fu un appello straordinario alla conversione: il suo battesimo “è legato a un ardente invito a un nuovo modo di pensare e di agire, è legato soprattutto all’annuncio del giudizio di Dio” (Gesù di Nazaret, I, Milano 2007, p. 34) e della imminente comparsa del Messia, definito come “colui che è più forte di me” e che “battezzerà in Spirito Santo” (Mc 1,7.8). L’appello di Giovanni va dunque oltre e più in profondità rispetto alla sobrietà dello stile di vita: chiama ad un cambiamento interiore, a partire dal riconoscimento e dalla confessione del proprio peccato. Mentre ci prepariamo al Natale, è importante che rientriamo in noi stessi e facciamo una verifica sincera sulla nostra vita. Lasciamoci illuminare da un raggio della luce che proviene da Betlemme, la luce di Colui che è “il più Grande” e si è fatto piccolo, “il più Forte” e si è fatto debole.
Tutti e quattro gli Evangelisti descrivono la predicazione di Giovanni Battista facendo riferimento ad un passo del profeta Isaia: “Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio»” (Is 40,3). Marco inserisce anche una citazione di un altro profeta, Malachia, che dice: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via” (Mc 1,2; cfr Mal 3,1). Questi richiami alle Scritture dell’Antico Testamento “parlano dell’intervento salvifico di Dio, che esce dalla sua imperscrutabilità per giudicare e salvare; a Lui bisogna aprire la porta, preparare la strada” (Gesù di Nazaret, I, p. 35).
Alla materna intercessione di Maria, Vergine dell’attesa, affidiamo il nostro cammino incontro al Signore che viene, mentre proseguiamo il nostro itinerario di Avvento per preparare nel nostro cuore e nella nostra vita la venuta dell’Emmanuele, il Dio-con-noi.