Un’intensa Giornata di fraternità…
Natale 2012: Viaggio dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” a Nicosia (En) e Gangi (Pa)
Redazione SME
Sabato scorso 29 dicembre, l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” ha vissuto una intensa giornata di fraternità nel contesto delle feste natalizie. Partiti poco dopo le ore 7 da piazza Roma con pullman GT, i 55 fedeli associati, dopo aver celebrato le Lodi mattutine, cantato ed essersi divertiti, sono approdati a Nicosia, “nobile” cittadina di fondazione medievale, sede vescovile dal 1816. Arrivato in città, il gruppo, è stato accolto dal Responsabile Ufficio pellegrinaggi e Tempo libero della Diocesi nicosiana, Santino Barbera che attraverso i vicoli più caratteristici e la visita delle chiese dei Cappuccini e del SS. Salvatore ha condotto i pellegrini presso la Basilica Cattedrale dedicata a S. Nicola di Bari. Lì è stata celebrata la S. Messa da P. Fiorenzo, Ministro provinciale dei Frati minori Cappuccini e animata dall’Associazione mariana biancavillese. Dopo l’Eucarestia è stata visitata la stessa Basilica “barocca”, ricca di opere d’arte tra cui il “Padre della Provvidenza”, un veneratissimo Crocifisso ligneo rinascimentale e molte pale d’altare e sculture gaginesche di scuola siciliana. Visitata anche la Casa natale di S. Felice da Nicosia, frate cappuccino canonizzato dal Papa Benedetto XVI nel 2005. Dopo il pranzo consumato presso i locali della Parrocchia Cattedrale, i gitanti hanno fatto visita ad alcuni presepi allestiti nelle chiese del centro storico e in alcuni palazzi nobiliari. Particolari i presepi in rame finemente intagliati, ammirati presso la chiesetta del SS. Sacramento al Duomo.
Intorno alle ore 16 il pullman è proseguito alla volta di Gangi, primo comune che si incontra nella provincia di Palermo, a oltre 1000 mt s.l.m. Singolarissimo il presepe vivente “Da Nazareth a Betlemme” (IV Edizione). La suggestiva realizzazione ha come palcoscenico naturale il centro storico dell’antico borgo che è considerato uno tra i più belli d’Italia, fatto di scalinate, torri e strette vie che si trasformano per l’occasione in un tipico ambiente palestinese.
Un’approfondito studio storico-antropologico e religioso ha permesso di rappresentare la “Natività” in modo estremamente originale. Infatti più di cento figuranti, in costumi palestinesi, propongono la nascita di Gesù Bambino mediante scene legate alla vita sociale della Palestina di quel tempo, scene legate alla presenza militare di Roma imperiale con Erode, la sua corte e i soldati e scene esclusivamente di carattere religioso.
Una colonna sonora e una voce fuori campo creano un’atmosfera unica che permette al visitatore di comprendere ed assaporare il significato di ogni singola scena.
La particolarità della rappresentazione è contenuta nella frase: Il silenzio…Una voce…Un viaggio…La vita. Ciascuna scena è priva di dialoghi tra gli attori, la spiegazione della scena e di ciò che il visitatore vede attorno a sè avviene mediante una voce fuori campo; il visitatore viene così condotto in un viaggio nei luoghi sacri fino al raggiungimento della grotta di Betlemme. Visitato il Presepe, il gruppo ha poi proseguito il suo tour presso lo splendido palazzo Bongiorno, uno tra i più bei esempi di architettura settecentesca delle Madonie interamente affrescato dal pittore romano Gaspare Fumagalli. Visitato infine il museo civico archeologico, delle armi e del Giambecchina, artista siciliano di pittura contemporanea. Dopo alcune degustazioni di prodotti tipici locali, il gruppo ha fatto rientro a Biancavilla intorno alle 22, 40 felice e soddisfatto per aver consolidato l’amicizia col Signore Gesù e con i fratelli ed essersi arricchito culturalmente grazie dall’enorme visione del patrimonio storico-artistico isolano.
L’uomo ha bisogno di dare senso alla sua vita
Redazione SME
Giovedì scorso si è svolta a Biancavilla una tavola rotonda dal titolo “Misterio eterno dell’esser nostro”, a partire proprio da uno dei pensieri del poeta Leopardi. Un confronto interessante e di grande attualità tra fede e ragione. Pienissimo il Circolo Castriota, luogo dell’incontro.
Ripartire dalle domande fondamentali dell’uomo per riscoprire la fede come risposta ragionata al bisogno di senso. Questo il senso della conferenza che si è svolta giovedì scorso presso il Circolo Castriota di Biancavilla. Promossa dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, la tavola rotonda è stata animata dagli interventi di: Mons. Giuseppe Schillaci, teologo e docente di filosofia presso lo studio telogico “San Paolo” di Catania; Prof. Antonino Rapisarda, docente di filosofia e dotto pensatore; Prof.ssa Rossana Barcellona, docente di Letteratura cristiana antica presso la facoltà di lettere classiche dell’Università di Catania; Dott. Salvo Grasso, orientatore familiare e responsabile delle scuole FAES di Catania.
Ad aprire la serata è stato il Presidente dell’Associazione “SME”, M° Giuseppe Santangelo, che ha esposto l’impegno culturale dell’Associazione per intavolare un confronto costruttivo con la cultura locale. Dopo i saluti del Presidente del Circolo Castriota, Dott. Giuseppe Catania, è intervenuto anche il Prevosto di Biancavilla e Assistente Spirituale dell’Associazione Mariana, Can. Pino Salerno.
Ad introdurre la conversazione è stato il Dott. Alessandro Scaccianoce, che ha spiegato le ragioni dell’iniziativa, precisando, in particolare, che non si può parlare di fede senza prima parlare dell’uomo, del suo bisogno esstenziale di senso. In proposito ha ricordato: “l’uomo è quella particella dell’universo che esige un significato, una ragione, la ragione”.
Mons. Schillaci ha illustrato che l’uomo non può comprendere se stesso senza considerare la sua struttura essenziale, relazionale, che riconosce il volto dell’altro e ha bisogno di essere riconosciuto dall’altro come persona.
La riscoperta della struttura fondamentale dell’uomo è di massima urgenza, ha spiegato il Prof. Rapisarda, considerato il contesto culturale e filosofico in cui ci ritroviamo, caratterizzato dal post-moderno e addirittura dal post-umano. Occorre ripartire dall’antropologia, perchè non si può pensare uno sviluppo sociale prescindendo dalla natura umana, facendo chiari riferimenti agli esperimenti di bioscienza in corso.
Il Dott. Grasso è intervenuto illustrando, alla luce della sua esperienza di orientatore familiare, che l’amore è una dimensione ineliminabile che esprime la trascendenza dell’uomo, la sua domanda di immortalità, di oltrepassare il limite naturale della morte.
Il cristianesimo ha rappresentato nella storia umana un momento di grande progresso, introducendo il “culto razionale” e offrendo all’uomo una possibilità di significato piena, che non va in contrasto con le istanze della ragione. Lo ha ben espresso la Prof.ssa Barcellona, che ha tratteggiato il processo storico che ha portato all’affermazione progressiva del cristianesimo nell’Occidente.
Diversi interventi del pubblico hanno animato il dibattito. Tra i presenti anche il Prof. Salvatore Emmanuele, ateo, che ha seguito con interesse il dibattito, esprimendo anche le sue perplessità per gli aspetti umani del fenomeno religioso.
E’ questa la sana laicità, ha detto il Presidente del Circolo Castriota. Nessuno può considerasi estraneo a queste tematiche.
Il Prevosto, Don Pino, ha ringraziato per l’iniziativa, ausicando una più proficua collaborazione per il futuro tra il mondo della cultura locale e la comunità ecclesiale.
1° Gennaio 2013: Atto di affidamento a Maria Madre di Dio
Redazione SME
Nel corso della Celebrazione Eucaristica del 1° gennaio alle ore 18.30 in Basilica Santuario, verrà recitato comunitariamente l’Atto di Affidamento alla Madre di Dio all’inizio del nuovo anno civile.
La solenne Eucaristia, che racchiude anche la celebrazione dell’ottava del Natale (ricordando la circoncisione del Signore con l’attribuzione del nome “Gesù”) e la Giornata mondiale della Pace, sarà animata dai soci dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” che in tal modo vogliono dare inizio al nuovo anno sotto la protezione di Maria Santissima. Promuovendo questo omaggio devozionale alla Madre di Dio, l’Associazione vuole introdurre una tradizione che mira a rinverdire e tenere viva la pietà mariana del popolo biancavillese.
Il testo dell’Atto di affidamento è tratto da una preghiera del Beato Giovanni Paolo II.
Ai presenti verrà distributio un apposito sussiio liturgico per la fruttuosa ed attiva partecipazione dei fedeli.