Sabato prossimo a Biancavilla i Seminaristi di Sicilia in pellegrinaggio alla Madonna dell’Elemosina
In occasione dell’annuale Convegno dei Seminaristi di Sicilia, SABATO PROSSIMO 26 OTTOBRE gli alunni dei Seminari dell’Isola giugeranno in mattinata in pellegrinaggio a Biancavilla per venerare la Madonna dell’Elemosina e la celebrazione di una solenne Eucaristia. Sarà presente S. E. l’Arcivescovo-delegato per i Seminaristi Mons. Salvatore Di Cristina.
Francesco Abate, Segretario del Dialogo dei Seminari di Sicilia, ci espone il senso dell’iniziativa.
di Francesco Abate*
In occasione dell’Anno della Fede, indetto dall’amato papa Benedetto xvi, l’ Arcidiocesi Metropolitana di Catania, dal 25 al 27 ottobre p.v., ospiterà un grande evento che coinvolge tutta la Comunità ecclesiale dell’Isola di Sicilia: l’annuale Convegno del Dialogo dei Seminari di Sicilia.
Giunto alla sua xxxv edizione, prenderanno parte, a questo appuntamento tutti i Seminari delle nobili Arcidiocesi e Diocesi della terra di Sicilia, che trovano luogo di rappresentanza e di comunione appunto nel Dialogo dei Seminari di Sicilia.
Tale Assemblea è stata istituita nel 1978 – per volere di Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Palermo – quale agorà di formazione, scambio reciproco, amicizia e fraternità. Da allora, di anno in anno, il Dialogo dei Seminari di Sicilia, si adopera – grazie anche alla guida sapiente e attenta di S. E. Rev.ma Mons. Salvatore Di Cristina, attuale arcivescovo emerito di Monreale e delegato dalla C.E.Si. – per organizzare un Convegno annuale a cui partecipano tutti i seminaristi siciliani. E’ questo lo spirito di sempre e che continua a caratterizzare le attività del Dialogo.
In particolare, quest’anno, il Convegno verterà: sull’Anno della Fede come prospettiva di fondo, lasciandoci interrogare e mettere in questione dalle fondamentali istanze che ci pervengono oggi dalla nostra fede; sulla figura del Beato don Pino Puglisi – martire in odium fidei – quale testimone autentico della fede; senza però perdere di vista i destinatari del convegno e l’itinerario di formazione al presbiterato dei nostri Seminari.
Questo è il programma che vedrà noi seminaristi dell’Isola riflettere assieme a dom Ildebrando Scicolone osb, a mons. Francesco Ventorino, a padre Carlo Aquino sj, a don Mario Torcivia, alla prof. Enza Maria Mortellaro, per aiutarci a prenderci cura della nostra fede.
Maria, Madre dell’Elemosina, che sempre assiste e illumina la Chiesa di Sicilia, avrà un momento a lei dedicato nella mattina di sabato 26 ottobre, quando tutti i seminaristi partecipanti al Convegno arriveranno in pellegrinaggio a Biancavilla per ammirare le ricchezze artistiche di questo caratteristico centro e la splendida Basilica Collegiata Santuario S. Maria dell’Elemosina, che fedelmente custodisce l’icona della Vergine Maria: saremo onorati di poter celebrare ai piedi di questo altare e sotto lo sguardo amabile e intercessore di Maria.
*Seminarista, Segretario regionale del “Dialogo dei Seminari” di Sicilia.
Un “Ottobre 2013” eminentemente Mariano
Dalla festa patronale della Madonna dell’Elemosina, alle Giornate Mariane nell’Anno della Fede vissute a Roma. La testimonianza di una fedele devota della Madonna e membro dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”.
di Maria Musca
Siamo quasi alla fine di ottobre, il mese, come quello di Maggio, dedicato a Maria santissima.
Oggi, mentre scrivo, è il 22 ottobre, la ricorrenza del Beato Giovanni Paolo II, l’indimenticabile carissimo Papa, devotissimo alla Madonna.
In questo periodo, l’umanità sta vivendo una grande crisi di fede, ma non dobbiamo scoraggiarci perché la Madonna non ci abbandonerà mai. L’ha detto Lei stessa a Fatima, il 13 giugno 1917: “Non scoraggiarti! Io non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio”.
Per questo motivo, S. Luigi Maria Grignion de Monfort, che prego tutti i giorni, ha consacrato il suo cuore a Lei, Maria. Egli si è affidato alla Madre del Salvatore per essere da Lei educato, crescendo “in età, sapienza e grazia”, indicando, dunque, la strada della consacrazione a Maria come cammino sicuro e rapido della santità. Chi come me appartiene ad una Associazione Mariana, a maggior ragione deve seguirne il suo esempio; certo non saremo santi come Lui ma l’invito è quello di sforzarci di diventarlo, imitando lui e, in modo particolare, la Madonna avendo come Lei “illimitata fiducia”; offrirsi, poi, ogni giorno, al Suo Cuore Immacolato; pregare il S. Rosario e vivere il “Primo Sabato del Mese” in onore della nostra Madre SS. dell’Elemosina con vera devozione al Suo Cuore Immacolato.
In questo mese, nel contesto dell’Anno della Fede e della scorsa Giornata Mariana Mondiale, si è ricordato l’anniversario dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima e, per questa ricorrenza, è stata portata, a Roma, la statua originale della Vergine venerata nel famoso Santuario portoghese. Un numeroso gruppo della nostra Associazione dedicata alla Madonna dell’Elemosina, è stato presente, il 12 e 13 ottobre scorsi, in piazza S. Pietro, per onorare la “Madonnina” di Fatima. E’ stata un’emozione grandissima! Tutte le persone presenti in piazza, appartenenti alle varie associazioni mariane di tutto il mondo, hanno salutato la Madonna, sventolando dei fazzolettini bianchi. La piccola statua ha fatto il giro della piazza per “salutare” anche Lei, da vicino, le persone presenti. Finito il giro e, collocata sul Sagrato della Basilica Vaticana, abbiamo recitato, insieme a Papa Francesco, la Via Matris e l’Atto di Affidamento alla Madonna. Il Papa ha finito il bellissimo ed emozionante pomeriggio di sabato 12 in piazza S. Pietro con la benedizione a tutti i presenti. Questa giornata, passata insieme al Papa, alla Madonna, e agli amici pellegrini, è stata un’esperienza bellissima.
Anche il giorno dopo, domenica 13, è stato bellissimo ed emozionante!
In piazza S. Pietro, abbiamo assistito alla S. Messa, celebrata dal Papa e all’Angelus.
L’emozione è aumentata ancora di più, quando, finita la celebrazione, il Santo Padre è salito sulla “Papamobile” e ha fatto il giro della Piazza. Noi dell’Associazione eravamo ai primi posti e l’abbiamo visto da molto vicino, a circa due metri di distanza. Con il suo sorriso luminoso, ci ha salutato e benedetti.
Io non dimenticherò mai questi momenti! Mi auguro un giorno di poterli rivivere ancora! Concludendo, invito tutti a pregare con fede Maria, la Madre di Dio e Mamma nostra Celeste ed incendiare di gioia tantissime anime con la Parola di Dio, l’Amore a Gesù Eucaristia in piena fedeltà al Papa, Vicario di Cristo.
Diario di un viaggio a Roma con il “popolo di Maria” (seconda parte)
La memoria di un viaggio indimenticabile in occasione della Giornata Mariana Mondiale che si è celebrata a Roma sabato 12 e domenica 13 ottobre 2013 in occasione dell’Anno della Fede.
di Alessandro Scaccianoce
Possibile svegliarsi alle 6 dopo essere andati a letto oltre la mezzanotte? Sì, se c’è una forte spinta che viene dal di dentro, in grado di vincere ogni resistenza. Riviviamo l’esperienza del Salmo 121: “Quale gioia quando mi dissero: andremo alla casa del Signore!“. Una colazione consumata di fretta (quasi come gli ebrei prima di lasciare l’Egitto). Anche noi compiamo il nostro piccolo Esodo. Ci lasciamo il centro storico di Roma alle spalle e ci immettiamo nel mattino affrescato dalle luci dell’alba. Uno spettacolo di bellezza inesprimibile. Attraversiamo il Tevere, ancora Castel Sant’Angelo, sonnecchiante, e quelle strade, che la sera prima brulicavano di gente, adesso deserte e silenziose. Nugoli di pellegrini qua e là in silenzio muovono verso piazza San Pietro, seguendo le indicazioni di angeli barocchi che mostrano i segni della passione di Cristo. Il sole bacia la lanterna della cupola di Michelangelo e, di lì a poco, tinge di rosa tutta la facciata, mentre facciamo il nostro ingresso in piazza.
Collochiamo il nostro striscione proprio in prima fila: la Madonna dell’Elemosina campeggia e porta il saluto di tutti i biancavillesi al Papa. Abbiamo portato in piazza un po’ della devozione mariana che contraddistingue la nostra comunità. Ci prepariamo a vivere un’altra giornata che – ne siamo certi – sarà altrettanto emozionante. Indossiamo lo scapolare, segno della nostra identità spirituale, prendiamo posto, proprio come ieri, e diamo un’occhiata al libretto della celebrazione. Frattanto la piazza continua a riempirsi in ogni parte, gradualmente, settore dopo settore. Finiscono tutti i posti a sedere, ma il fiume di gente continua a fluire senza sosta… Riaffiorano sulla bocca le parole della Scrittura, udite tante volte: “Tutte le genti verranno a te…” (Ap 15,4). Come si può spiegare un fenomeno simile? Perché tanta gente accorre da ogni parte del mondo, facendo anche la fila, stando ore sotto il sole, cosa c’è che può ripagare tanta fatica? Una domanda che mi porto dietro per tutta la mattinata.
Anche stamattina la processione degli stendardi dà il via alle celebrazioni. Segue la Madonna di Fatima che, come ieri, ripercorre la piazza, spingendosi anche in via della Conciliazione, dove continua ad arrivare gente. Non appena viene intronizzata sul sagrato di San Pietro, inizia la recita del Rosario. I Misteri vengono enunciati nelle diverse lingue, mentre le decine sono pregate in latino. E tutti pregano “cor unum”, americani e indiani, tedeschi e italiani. Se il mondo economico parla l’inglese, il mondo spirituale parla in latino. Il sole comincia a picchiare e riscalda fin dentro lo spirito. Inizia la Celebrazione della Messa: “Oggi siamo di fronte ad una delle meraviglie del Signore: Maria!” così esordisce Papa Francesco nella sua omelia e subito enuncia il nucleo della sua riflessione: “Proprio guardando a Maria, alla luce delle Letture che abbiamo ascoltato, vorrei riflettere con voi su tre realtà: prima, Dio ci sorprende; seconda, Dio ci chiede fedeltà; terza, Dio è la nostra forza”. Tuttavia, questa omelia passerà ai media per la sua esortazione conclusiva, contenente suggerimenti pratici di vita quotidiana per tutte le famiglie: “Permesso, scusa, grazie: se in una famiglia si dicono queste tre parole, la famiglia va avanti. Permesso, scusami, grazie. Quante volte diciamo “grazie” in famiglia? Quante volte diciamo grazie a chi ci aiuta, ci è vicino, ci accompagna nella vita? Spesso diamo tutto per scontato! E questo avviene anche con Dio. E’ facile andare dal Signore a chiedere qualcosa, ma andare a ringraziarlo: Mah, non mi viene”.
Saggio, semplice, efficace. Papa Francesco è così. Ci ha abituati alle cose semplici, a messaggi essenziali. Fossero così tante omelie…
Siamo attorno all’altare del Signore con il Papa, successore di Pietro, capo visibile della Chiesa. Il Papa è il Papa! Inutile fare confronti e paragoni, il ruolo e l’autorità non si discutono. Egli è lì per confermarci nella fede, per farci volgere continuamente lo sguardo verso il Signore, contro la tentazione della noia e dell’abitudine: “ubi Petrus ibi Ecclesia, ubi Ecclesia ibi Christus”. Chi ricopre quel ruolo, evidentemente, lo fa anche col suo stile personale. Ma il suo ministero trascende la sua persona. Per questa ragione, al di là delle simpatie personali e delle umane preferenze, il Papa non si discute!
La Messa procede, solenne, raccolta, tra canti gregoriani e preghiere universali in diverse lingue nazionali.
Alla comunione parte un lunghisimo corteo di sacerdoti che recano le particole consacrate in ogni angolo di Piazza San Pietro. Posso constatare la verità dell’insegnamento di San Paolo: “Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo in Cristo” (1Cor 10,17). Una moltitudine immensa, eterogenea per età, lingua, cultura e nazione, accomunata dalla stessa fame, saziata dallo stesso Pane. Saziata dall’unico Cristo.
Al termine della Santa Messa il Papa pronuncia l’Atto di affidamento a Maria. Una preghiera semplice, in cui raccoglie idealmente le preghiere del nostro cuore. Il passaggio centrale recita:
Accogli con benevolenza di Madre
l’atto di affidamento che oggi facciamo con fiducia,
dinanzi a questa tua immagine a noi tanto cara.
Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi
e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.
Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo
e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.
Custodisci la nostra vita fra le tue braccia:
benedici e rafforza ogni desiderio di bene.
La preghiera dell’Angelus e la benedizione apostolica concludono la lunga mattinata. Il tempo di togliere i paramenti e il Papa è già pronto per salire sulla papa-mobile. Il momento più atteso della piazza: poter guardare da vicino, forse anche toccare, scambiare uno sguardo col Papa. Un momento fatto di pura emozione, senza parole, solo gesti. L’ultimo atto del nostro gruppo è la consegna ai sediari pontifici dei doni che avevamo portato per il Papa: l’Icona della Madonna dell’Elemosina e un completo di lini per la Messa, ricamato dalla Sig.ra Piera Furnari. In quell’omaggio c’è un po’ di tutti noi, con le nostre preghiere e le nostre speranze.
Il tempo di allontanarci dalla piazza per raggiungere Borgo Pio e consumare il pasto domenicale per il quale il Papa ci aveva augurato “buon pranzo”. Il pomeriggio è dedicato alla visita della basilica Vaticana, maestosa, spettacolare eppure misurata nella sua grandiosità.
Un ultimo sguardo sul cupolone, mentre si spegne quel sole che avevamo visto sorgere al mattino presto. Ci attende la strada del ritorno. La fatica si sente, ma gli occhi e il cuore sono pieni di bellezza e di emozioni in grado di illuminare l’ordinario che ci attende.
Era questo che cercava quella moltitudine stamane.