Anna Reitano vive al cospetto di Dio
“Ecco lo Sposo, andategli incontro…
Arrivò lo Sposo e le Vergini che erano pronte
entrarono con Lui alle Nozze”
(Cfr. Mt 25, 1-13)
Oggi 20 febbraio
è tornata alla Casa del Padre
la Sig.na ANNA REITANO, Orsolina
(di anni 87)
Professa nell’Istituto Secolare di S. Angela Merici dall’agosto 1954
Dedita sin dalla giovinezza all’educazione e alla formazione dei bambini e dei ragazzi presso la “Casa del Fanciullo”; propagatrice della Dottrina Cattolica, della devozione alla Madonna dell’Elemosina e del S. Rosario; impegnata per tanti anni a sovvenire ai bisogni dei poveri assistiti dalla Società di S. Vincenzo dè Paoli della Parrocchia matrice. Volontaria presso i giovani svantaggiati del secondo Dopoguerra. Delegata parrocchiale di Azione Cattolica; Curatrice del decoro liturgico della Basilica-Chiesa madre. Responsabile del Gruppo delle “Orsoline” di Biancavilla dal 2002 al 2007. Donna di fede, “Sposa” di Cristo e “Serva” della Chiesa; testimone credibile di vita cristiana vissuta nello spirito dei “Consigli evangelici”.
Il Presidente, il Consiglio direttivo, i Fedeli associati
porgono sentite condoglianze alla Compagnia di S. Orsola – Federazione diocesana dell’Istituto Secolare di S. Angela Merici
e alla famiglia
mentre ricordano con affetto la sua dolcezza e amabilità,
sperimentata fino agli ultimi giorni della sua vita terrena,
ed elevano al Signore dei Viventi preghiere di suffragio
per la sua anima benedetta.
La nostra sorella – siamo certi nella Speranza – contempla il volto di Dio, accolto dalla Vergine Santissima che in terra ha venerato fedelmente e pubblicamente onorato con le molteplici devozioni mariane da ella curare. La luce della fede che ha illuminato i suoi passi su questa terra, la guidi e la accompagni nella Gerusalemme Celeste, ricevendo il premio preparato per le “Vergini sagge”.
La S. Messa e il Rito esequiale
avranno luogo in Basilica Santuario,
venerdì 21 febbraio alle ore 16,00.
14 febbraio: S. Zenone e memoria dell’arrivo dei Padri “fondatori” di Biancavilla
Il 14 febbraio, per antica tradizione a Biancavilla si fa memoria di S. Zenone, soldato martire del IV secolo, Patrono della Comunità greco-albanese che alla fine del sec. XV si stabilì nelle terre di Callìcari. Secondo la tradizione, la data del 14 febbraio celebra il giorno dell’arrivo dei Padri fondatori della città in queste terre che, insieme alla devozione alla Madonna dell’Elemosina, recarono con se una reliquia (un dente molare) e una piccola statuetta d’argento del Santo soldato.
Il 16 marzo 1747 il Pontefice Benedetto XIV (Prospero L. Lambertini) concedeva alla Comunità di Biancavilla l’“Indulgenza Plenaria” il 14 febbraio, giorno della festa liturgica, da celebrarsi con “Rito di prima classe con ottava”.
Cenni biografici della vita di S. Zenone
Secondo le poche fonti disponibili, l’esperienza storica di S. Zenone si colloca nel III secolo dopo Cristo nei pressi di Filadelfia d’Arabia (l’attuale Amman, capitale della Giordania). In quella regione del Mar Morto, allora sotto il dominio dell’impero romano, nacque Zenone da nobile famiglia pagana e, cresciuto, divenne soldato, conseguendo alti gradi. La sua conversione al cristianesimo avviene proprio nel periodo della sua militanza. Dopo l’incontro con Cristo e il Battesimo, egli decise di concedere la libertà ai suoi servitori. Tuttavia, il giovane servo Zena, anch’egli convertito al cristianesimo, decide liberamente di non lasciare la casa del suo padrone, rimanendogli accanto fino al martirio. La grande persecuzione dell’imperatore Diocleziano, infatti, arrivò perfino in quelle terre. E quando il generale Massimiano, facendo visita in Arabia, ordinò a tutti i sudditi dell’Impero di adorare gli dei pagani, Zenone offrì la sua limpida e coraggiosa testimonianza di fede, offrendosi liberamente al martirio, insieme al suo fedele compagno Zena.
Massimiano, infatti, indignato per il rifiuto del giovane soldato, lo spogliò delle insegne militari e lo sottopose ad atroci tormenti. Non avendo ottenuto quanto voleva, lo fece rinchiudere in prigione, insieme al suo servo. Quindi, fece sospendere entrambi ad un legno con ai piedi sassi pesanti, e ordinò di accendere sotto il loro piedi del fuoco, mentre venivano battuti con verghe. Il 23 giugno del 304 Zenone e Zena furono decapitati. I loro corpi furono raccolti da alcune vergini cristiane che diedero ad essi degna sepoltura.
Dio onnipotente ed eterno,
che al tuo santo martire Zenone
hai dato la forza di sostenere fino all’ultimo
la pacifica battaglia della fede,
concedi anche a noi di affrontare,
per tuo amore, ogni avversità,
e di camminare con entusiasmo incontro a te,
che sei la vera vita.
(dalla liturgia)
Omaggio a Benedetto XVI ad un anno dalla “Rinuncia”
Segreteria SME
Al Santo Padre BENEDETTO XVI
Romano Pontefice Emerito
Santità,
ricordiamo in questo giorno l’annuncio della Sua inaspettata abdicazione;
sentiamo il bisogno di ringraziarLa per quanto ha compiuto in questi anni così difficili per la vita della Chiesa e del mondo, sicuri che riceverà la ricompensa
che spetta ai servi fedeli.
Padre Santo, in Lei, che abbiamo incontrato il 3 agosto 2012 in un Pastore santo e illuminato, vogliamo riconoscere e amare Francesco, successore dell’Apostolo Pietro, Vicario di Cristo in terra. A Lui la nostra devozione, la nostra fedeltà e l’obbedienza sincera.
A Lei, Papa Benedetto, la nostra viva riconoscenza
e il ricordo costante nella preghiera.
Ci benedica!
Il Presidente,
il Consiglio direttivo,
i fedeli associati,
la Redazione del Sito.