Il nuovo Inno alla Madonna dell’Elemosina

per bloogIeri sera, nel contesto delle celebrazioni per il 25° anniversario di sacerdozio del Prev. Agrippino Salerno, la corale polifonica della Basilica ha eseguito un concerto di musica sacra nell’ambito del quale è stata eseguita una Messa composta dal direttore Filadelfio Grasso. La Messa prevede anche un nuovo Inno alla Madonna dell’Elemosina.

L’inno, apprezzato dai presenti, è stato eseguito ieri sera due volte. La Corale della Basilica eseguirà nuovamente l’Inno domenica prossima nel corso della Messa per i 25 anni di sacerdozio di Don Pino e il 4 ottobre, in occasione della festività patronale che guarderà la figura luminosa di Maria SS. dell’Elemosina.

All’amico Filadelfio Grasso vanno le congratulazioni dell’Associazione “SME” e dalla Redazione del Sito.

Mons. Sciacca: “Maria, ponte di pietà che unisce la terra al cielo”

 

Di seguito il testo dell’omelia pronunciata da S. E. Mons. Sciacca a Biancavilla domenica 31 agosto 2014, nel corso del solenne Pontificale in onore della Madonna dell’Elemosina .

10603488_715875595133616_1303166695165524489_nIn prestabilite e attese date, il popolo dell’antica e nobile città di Biancavilla si raccoglie qui – nel suo maggior tempi– per venerare la propria celeste Patrona, la Vergine Santissima dell’Elemosina.

L’elemosina, che è parola greca, ricca di accezioni, significati, rimandi, ma tutti sostanzialmente riconducibili e sinonimici della Misericordia e della Pietà.

La pietas: nella sua accezione pregnante classica e cristiana insieme, genuinamente umana e parimenti soprannaturale, quale più alto vertice spirituale e comportamentale, raggiunto dal mondo non ancora cristiano, e preparatore e anticipatore di quell’annuncio o meglio, di quell’evento, per cui Iddio, tre volte Santo e di infinita maestà e abbagliante splendore, si svela e si fa conoscere nel Suo Figlio incarnato, Gesù benedetto, quale mistero di inesauribile misericordia e infinita pietà, che si fa Croce e Resurrezione, Misericordia, appunto, per il dolore e le sofferenze, per la caducità e la morte delle sue creature.

E, infatti, la sofferenza, il dolore, spirituale e fisico dell’uomo fa vibrare di commozione, umana e divina il cuore di Cristo; e la Vergine Santissima, Madre di misericordia e di pietà, partecipa con cuore sensibilissimo di madre e di donna al mistero e all’azione della divina pietà del Suo Figlio, e si rivela anche Lei quale Madre dell’Elemosina, Madre cioè di carità, di tenerezza, di pietà per tutti coloro che, dall’alto della Croce, il Redentore moribondo affidò al suo cuore materno, e son tutti gli uomini di buona volontà per i quali egli ha versato il Suo sangue prezioso.

E Maria diventa il ponte di pietà che unisce la terra al cielo, e Dio agli uomini.

Ma qui riunendosi, in questo tempio di cui van giustamente fieri, insieme e guidati dal loro Prevosto – e Praepositus è chi è posto a capo per dirigere e per servire – in questa chiesa Madre e Collegiata, onorata dall’intervento Pontificio che la helevata al rango ecclesialmente impegnativo e prestigioso di Basilica, qui – dicevo – i cittadini di Biancavilla rinnovano, incoraggiati e accompagnati dall’esempio di Maria, “la Prima credente” come insegna il Concilio Vaticano II – qui rinnovano la propria adesione di fede, di amore, di speranza in Cristo Signore, il Crocifisso Risorto, unico e vero Salvatore del mondo e dell’uomo.

qui, il popolo di Biancavilla si pone ancora una volta sotto la dolce e forte protezione di Maria, che lungo una storia plurisecolare ha assistito e protetto questa Comunità in prove difficili; qui i fedeli di Biancavilla desiderano imparare da Lei la lezione – sempre attuale – del perdono, della misericordia della vera carità nei confronti del prossimo e di chi è nel bisogno, e anche di chi – noi riteniamo – ci avesse ferito od offeso; qui da Maria, ‘speculum iustitiae’, ricevono la lezione del rispetto per la vita, per le persone, per la legalità; qui i fedeli di Biancavilla riscoprono le vitali radici della propria memoria storica, della propria irrinunciabile identità umana, culturale, religiosa, che è Cristiana e Cattolica sin dai lontani primordi, allorquando qui approdarono da Scutari Cesare Masi e i suoi compagni, portando con sè l’icona bizantina della Madre di Dio, ininterrottamente amata e onorata; qui riscoprono unidentità che è, dicevo,  cristiana perché è mariana: ad Jesum per Mariam!

Santuario Mariano è anche la vostra Chiesa.

Certamente il primo e fondamentale Santuario dove avviene l’incontro con Dio è il nostro cuore, il cuore umano. La Vergine di Nazareth, attraverso la propria mediazione materna e verginale e il proprio grembo benedetto, fecondato dallo Spirito Santo, è il vero e definitivo Santuario, la Tenda Biblica, l’Arca dell’Alleanza, cioè dell’incontro di salvezza tra Dio e gli uomini.

Possa, allora, questo vostro Santuario, ma soprattutto Colei che qui si venera, sollecitare la vostra comunità all’incontro con Dio in Cristo; possa, infine, nella precarietà che oggi più che mai caratterizza il nostro tempo Homo peregrinus, plasticamente disse Paolo VI – possa nel pellegrinaggio della vita e della storia, possa aiutare a scoprire il vero senso dell’esistenza che porta a Dio e al suo Cristo, nel segno della misericordia, della carità, dell’amore!

Ancora una volta e per sempre: ad Jesum per Mariam!

Mostraci, o Signore, la tua misericordia! Ma il Signore c’è l’ha mostrata, donandoci lei, Maria, la Madre dell’Elemosina, la Madre della Misericordia.

La gentile tradizione vuole che l’icona della Madonna, appesa ad un fico dagli esuli Albanesi, fu ritrovata inestricabilmente avvolta da rami misteriosamente cresciuti lungo la notte.

E qui rimase. E cosi nacque e fiorì Biancavilla.

Rimanga avvinta la Madonna, cari Biancavillesi, tra le vene del vostro cuore e le irrori dell’amore per Cristo e per i fratelli.

E così sia.

+ Giuseppe Sciacca, Vescovo

La Grande Festa Estiva 2014

DSC_0150Ancora una volta un evento di popolo in festa attorno a Maria. Le celebrazioni mariane di agosto culminate il 31 agosto sono state un crescendo di emozioni e di avvenimenti, di incontri e di conoscenze reciproche. È il popolo che fa la festa della Madonna dell’Elemosina, sono gli uomini e le donne che si trovano e si ritrovano attorno a Maria, come famiglia, come parte di un tutto. 
Anche quest’anno diverse presenze anche da fuori Biancavilla. 
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La serata di festa si è aperta con l’arrivo del Vescovo Mons. Giuseppe Sciacca, alle 19 in piazza Collegiata. Il Segretario aggiunto del Tribunale della Segnatura Apostolica della Città del Vaticano è stato salutato sul sagrato dal Prevosto Salerno e dal Sindaco Glorioso. 
DSC_0069La Santa Eucaristia si è aperta con il lungo corteo degli stendardi delle confraternite e delle associazioni presenti che dalla chiesa del Rosario si è snodato fino a piazza Collegiata. Qui, al canto dell’inno Madre d’amore, si è affacciata la Madonna dell’Elemosina, posta sul fercolo processionale addobbato di fiori, salutata da un caloroso applauso dei fedeli a da un colpo di cannone. 

Il Pontificale è stato solenne, e nel rinnovamento del sacrificio di Cristo, si è vissuta certamente la parte più spirituale della festa. “Biancavilla sia fiera delle sue nobili tradizioni e del suo cuore mariano” ha detto Mons. Sciacca, esortando a vivere nella vita di tutti i giorni la misericordia e l’amore.
“La misericordia rende il mondo più bello” ha detto il Vescovo richiamando un’espressione di Papa Francesco. “Di questa misericordia c’è tanto più bisogno in questi tempi” ha precisato.
I canti della Messa sono stati eseguiti da un articolato e ricco gruppo formato dai coristi di alcune corali cittadine (la schola gregoriana di Cristo Re, la corale della Basilica e altri fedeli dell’Associazione “Maria Ss. dell’Elemosina”) e dalla corale  diocesana “Ever joyous” di Nicosia, tutti diretti da don Roberto Franco Coppa e accompagnati da un ensemble orchestrale composto da: Vincenzo Benina all’organo; Yuri Furnari, Emanuele Bellocchi, Francesco Pinzone e Dino Costa alle trombe; Alfio Mangano al trombone; Giulia Ventura al flauto; Lorenzo Fallica e Loredana Finocchiaro al violino; Simona Petralia alla viola.
A guidare il canto dei fedeli è stato il seminarista Francesco Abate.
Il servizio liturgico è stato curato dai ministranti della Basilica, supportati da altri ministranti di parrocchie cittadine e dai seminaristi Giosuè Messina e Gabriele Serafica. Altri curatori della celebrazione liturgica sono stati i cerimonieri Fabio Adernò e Piersanti Serrano. 
Alla concelebrazione ha preso parte anche P. Michele Pirotta, della Diocesi greco-cattolica di Oradea e assistente spirituale degli italo-albanesi di Lombardia. 
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Come da tradizione, alla fine della celebrazione il Sindaco di Biancavilla ha compiuto l’omaggio floreale alla Madonna e ha pronunciato l’atto di affidamento della città al Cuore Immacolato di Maria.
Subito dopo la Messa sono state distribuite circa 4 mila immagini grandi della Madonna a tutti i presenti, invitando ciascuno a custodire in casa tale immagine e a pregare, cone richiesto dal Papa, per la fine delle persecuzioni contro i cristiani e per il sinodo sulla famiglia.  DSC_0251
Quindi ha avuto inizio la processione della Sacra Icona, aperta dalle Associazioni e dalle Confraternite intervenute, con la partecipazione di Mons. Sciacca che ha avuto il piacere di assistere a questo momento di intensa devozione popolare. Una grande folla infatti si è stretta attorno alla veneratissima Icona dell’Elemosina, che ha percorso lentamente il centro storico della città. Lungo il tragitto è stato pregato il Santo Rosario a cura delle Monache Clarisse in collegamento dal Monastero “S. Chiara” di Biancavilla.
Fuochi d’artificio hanno salutato l’avvio della processione, il passaggio della Madonna da piazza Cavour e il rientro in Basilica. 
A conclusione della processione, in piazza Collegiata è stato offerto alla Madonna un omaggio canoro da parte del tenore Pietro Leanza e del soprano Rosaria Distefano. 
Dopo la benedizione, impartita da Mons. Vescovo, l’Icona ha fatto rientro in Basilica dove è stata riposta nella sua cappella-custodia tra i canti e gli evviva dei fedeli.

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