Redazione SME

13382291_10208512872210882_797212487_nOggi, domenica 5 giugno, il Santuario giubilare della Madonna dell’Elemosina ha visto una numerosa presenza di pellegrini, provenienti da due distinte parti della Sicilia. I primi ad arrivare sono stati i fedeli della Comunità parrocchiale di San Francesco d’Assisi in Gela (Cl); i secondi, quelli della Parrocchia di San Giovanni Battista in Monterosso Almo (Rg). 13382177_10208512872770896_1206157667_nEntrambi i gruppi, guidati dai loro rispettivi parroci, don Giorgio Cilindrello e don Marco Diara, hanno effettuato il loro breve corteo dalla Chiesa stazionale del Rosario alla Basilica Santuario di S. Maria dell’Elemosina. Al Rosario, come tutti i gruppi che convergono a Bianavilla nell’anno santo della Misericordia, hanno ricevuto l’accoglienza da parte del 13382092_10208512874050928_1373738896_nprevosto don Pino Salerno e dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” che ha coordinato il soggiorno dei fedeli visitatori. Varcata la porta della Basilica, i fedeli hanno preso posto e recitato il Santo Rosario. La Celebrazione della Santa Messa delle ore 11, concelebrata dai sacerdoti, successiva al momento introduttivo, ha visto, nell’animazione 13349188_10208512875730970_1712110105_ndella liturgia il coinvolgimento della due realtà ecclesiali, compresa quella ospitante nonché della Comunità del Cammino Neocatecumenale della parrocchia gelese. Nell’Omelia, il celebrante, commentando le letture della decima domenica del Tempo Ordinario, ha evidenziato come “Dal canto nostro – come cristiani – dobbiamo imparare a 13349135_10208512877491014_663191675_nguardarci intorno e ad accogliere le chiamate che Dio ci manda attraverso il nostro prossimo. Non possiamo vivere rinchiusi negli stretti limiti dell’egoismo, voltando le spalle alle situazioni di molte persone che hanno bisogno del nostro aiuto”. Dopo l’Eucaristia, i fedeli si sono raccolti dinanzi 13348752_10208512877851023_1958982789_nl’icona della Madre dell’Elemosina, esposta ancora all’altare maggiore, per la preghiera dell’Angelus e quella individuale. Spiegate pure loro alcuni cenni storici e devozionali sulla città, sul santuario e sulla venerata icona mariana. Una foto ricordo ha chiuso l’intensa mattinata di spiritualità e di riconciliazione.

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