Redazione SME
Con una processione dalla chiesa del Rosario alla Basilica Santuario della Madonna dell’Elemosina, si è aperto domenica 8 maggio, il pellegrinaggio giubilare di diverse realtà associative mariane operanti in seno all’Arcidiocesi di Catania. L’occasione è stata data dalla “Festa della Mamma della Misericordia”, programmata tra gli eventi del Giubileo della Misericordia a Biancavilla. Presenti tra gli altri alla manifestazione, gli “Amici del Rosario” della Basilica Collegiata “S. Maria dell’Elemosina” di Catania; l’Associazione “Madonna del Carmine” della chiesa omonima di Belpasso; il Circolo “Maria SS. della Guardia” della parrocchia omonima di Borrello – Belpasso; le associazioni mariane di Adrano con sede nel Santuario di Maria Ausiliatrice. Presente anche una rappresentanza dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” di Biancavilla che assieme al prevosto don Agrippino Salerno ha curato l’accoglienza dei pellegrini. In Basilica ha avuto luogo la Celebrazione eucaristica animata dalla Corale polifonica “Mater Domini” di Gravina di Catania e presieduta da S. E. l’Arcivescovo Monsignor Pio Vittorio Vigo, Vescovo emerito di Acireale, che nella sua omelia, inerente ai temi biblici proposti dalla liturgia della solennità dell’Ascensione del Signore, si è anche soffermato sul ruolo delle aggregazioni mariane dei laici nella Chiesa e prima ancora della Vergine SS.ma, che prese parte ai Divini Misteri della fede. Monsignor Vigo ha ribadito come la “Presenza” e il ruolo della Madre del Signore nella Chiesa è di grande importanza: È Lei che ha portato nel grembo e ha donato al mondo Colui che i cieli non possono contenere. Il celebrante ha anche evidenziato come l’amore per la Madre di Dio non può essere solo una devozione intimistica, ma anche e soprattutto deve essere una preghiera ecclesiale; tanto meno si tratta di un fenomeno emotivo, ma di una verità da conoscere sempre più, da amare nella fedeltà e da tradurre nella vita di ogni giorno. Maria – ha messo in risalto ancora l’Arcivescovo – è la Madre della Misericordia, quale a ragione viene invocata maggiormente sotto questo amorevole titolo nell’anno santo in corso. Maria è anche l’Arca della nuova alleanza, così come la contempla la preghiera litanica. Come l’antica arca recava e custodiva le tavole della primitiva alleanza (1 Cr 15-16), così Maria reca in sè e dona al mondo la definitiva alleanza, cioè il Cristo, Parola di Dio, che nasce da donna (Gal 4,4). Per questo la Madre di Dio occupa un posto particolare nella vita di fede di ogni cristiano, sia per quanto Ella insegna, sia per i doni dei quali dall’Eterno è stata insignita.
La celebrazione è proseguita con la liturgia eucaristica. Nella processione offertoriale, oltre alle offerte per il Sacrificio, le varie associazioni mariane hanno offerto dell’olio d’oliva per venire incontro alle esigenze dei poveri serviti dalla Caritas diocesana di Catania.
Prima della conclusione della S. Messa, si è snodata una breve processione “aux flambeaux”, con l’Icona della Vergine SS. dell’Elemosina, portata a spalla dai rappresentanti delle associazioni intervenute, attorno piazza Collegiata. Rientrato il corteo in Basilica, è stata impartita la benedizione liturgica a tutti i presenti che hanno potuto lucrare l’indulgenza plenaria giubilare.
Una foto-ricordo e la consegna delle riproduzioni dell’Icona della Madre dell’Elemosina ai gruppi intervenuti, hanno chiuso la celebrazione religiosa.
A Maria, Madre di Misericordia
“La dolcezza del tuo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. Nessuno come te, Maria, ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella tua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. Scelta per essere la Madre del Figlio di Dio, Maria. sei stata da sempre preparata dall’amore del Padre per essere Arca dell’Alleanza tra Dio e gli uomini. Hai custodito nel tuo cuore la divina misericordia in perfetta sintonia con il tuo Figlio Gesù. Il tuo cantico di lode, sulla soglia della casa di Elisabetta, fu dedicato alla misericordia che si estende “di generazione in generazione” (Lc 1,50). Presso la croce, Maria insieme a Giovanni, il discepolo dell’amore, sei stata testimone delle parole di perdono che escono dalle labbra di Gesù. Il perdono supremo offerto a chi lo ha crocifisso ci mostra fin dove può arrivare la misericordia di Dio. Maria tu attesti che la misericordia del Figlio di Dio non conosce confini e raggiunge tutti senza escludere nessuno. Rivolgiamo a te la preghiera antica e sempre nuova della Salve, Regina, perché non ti stanchi mai di rivolgere a noi i tuoi occhi misericordiosi e ci rendi degni di contemplare il volto della misericordia, tuo Figlio Gesù”.
da: Misericordiae Vultus, 24