Redazione SME
In occasione della vigilia della solennità dell’Ascensione del Signore, la Federazione diocesana delle Confraternite di Catania ha organizzato un raduno diocesano confraternale a Biancavilla, “Città mariana” e insieme “giubilare”, visto l’anno speciale della Misericordia. Nella serata di ieri, sabato 7 maggio, le varie aggregazioni cattoliche si sono date appuntamento presso la Chiesa del Convento “San Francesco” da dove, dopo l’accensione del fuoco e il messaggio di “Benvenuto” del presidente diocesano, Prof. Giuseppina Fazzio, si è snodato il lungo corteo dei “Confrati” e delle “Consorelle” con la venerata Icona della Madonna dell’Elemosina, Madre della Misericordia portata a spalla attraverso il centro storico biancavillese bagnato da una leggerissima pioggia. La processione è stata animata con canti e riflessioni spirituali tratte dalla Bolla di indizione al Giubileo “Misericordiae Vultus”. Il corteo, aperto dalla croce giubilare, è giunto in Basilica Santuario per la Celebrazione eucaristica, introdotta dal prevosto don Agrippino Salerno e presieduta da monsignor Salvatore Genchi, Vicario generale dell’Arcidiocesi etnea. La liturgia è stata curata dalle varie Confraternite intervenute, mentre ad animare i canti è stata la Corale della Basilica Metropolitana di Catania, diretta dal M° Puccio Sanfilippo che ha eseguito l’Ordinario della “Missa de Angelis”. Nel messaggio alle Confraternite del 5 maggio 2013, il Santo Padre Francesco, esortava così tutti gli aderenti alle Confraternite e Pii Sodalizi: “Quando manifestate la profonda devozione per la Vergine Maria, voi indicate la più alta realizzazione dell’esistenza cristiana, Colei che per la sua fede e la sua obbedienza alla volontà di Dio, come pure per la sua meditazione della Parola e delle azioni di Gesù, è la discepola perfetta del Signore (cfr Lumen gentium, 53). Questa fede, che nasce dall’ascolto della Parola di Dio, voi la manifestate in forme che coinvolgono i sensi, gli affetti, i simboli delle diverse culture… E così facendo aiutate a trasmetterla alla gente, e specialmente alle persone semplici, a coloro che nel Vangelo Gesù chiama «i piccoli». In effetti, «il camminare insieme verso i santuari e la partecipazione ad altre manifestazioni della pietà popolare, portando con sé anche i figli e coinvolgendo altre persone, è in se stesso un’azione di evangelizzazione» (Documento di Aparecida, 264). Quando voi andate ai santuari, quando portate la famiglia, i vostri figli, voi state facendo proprio un’azione di evangelizzazione. Bisogna andare avanti così! Siate anche voi veri evangelizzatori! Le vostre iniziative siano dei “ponti”, delle vie per portare a Cristo, per camminare con Lui. E in questo spirito siate sempre attenti alla carità. Ogni cristiano e ogni comunità è missionaria nella misura in cui porta e vive il Vangelo e testimonia l’amore di Dio verso tutti, specialmente verso chi si trova in difficoltà. Siate missionari dell’amore e della tenerezza di Dio! Siate missionari della misericordia di Dio, che sempre ci perdona, sempre ci aspetta, ci ama tanto!”
Ed è proprio ricordando questo monito papale, i responsabili diocesani (Vicario generale e Presidente diocesano), si sono rivolti alle realtà aggregative auspicando un impegno nella vita e nella missione della Chiesa per essere sempre più e sempre meglio testimoni credibili ed autentici dell’amore misericordioso del Padre.
Il rito della Messa è proseguito con la recita delle preghiere per l’indulgenza giubilare e l’omaggio alla Vergine dell’Elemosina, dove sotto il Suo sguardo provvido e materno si è svolta la celebrazione. La Messa si è conclusa con il dono di una riproduzione dell’Icona mariana a tutti i rappresentanti diocesi da parte dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” che, assieme al prevosto Salerno ha accolto e sostenuto l’evento diocesano con l’ausilio delle confraternite biancavillesi.
Concudiamo ancora con le parole del Papa, che nel 2013 rivolgeva alle Confraternite: “Evangelicità, ecclesialità, missionarietà. Tre parole! Non dimenticarle! Evangelicità, ecclesialità, missionarietà. Chiediamo al Signore che orienti sempre la nostra mente e il nostro cuore verso di Lui, come pietre vive della Chiesa, perché ogni nostra attività, tutta la nostra vita cristiana sia una testimonianza luminosa della sua misericordia e del suo amore. E così cammineremo verso la meta del nostro pellegrinaggio terreno, verso quel santuario tanto bello, la Gerusalemme del Cielo. Là non c’è più alcun tempio: Dio stesso e l’Agnello sono il suo tempio; e la luce del sole e della luna cedono il posto alla gloria dell’Altissimo. Così sia”.