Il più antico inno alla Madre di Dio cantato dagli ortodossi rumeni in onore della Madonna dell’Elemosina nel giubileo della Misericordia.

Redazione SME

12932704_980719585315881_3505062500455246371_nIeri, venerdì 1 aprile, il primo dei 3 giorni celebrativi della solennità della Divina Misericordia.
Alle ore 19,30 la Santa Messa è stata celebrata da don Giuseppe Di Rocco, parroco della Chiesa Madre e moderatore dell’unità pastorale di Calascibetta (En), giunto in pellegrinaggio al Santuario mariano di Biancavilla.
Alle 20,00 ha avuto luogo un breve incontro di preghiera ecumenica culminata col suggestivo canto dell’Akathistos dinanzi l’altare della Madonna dell’Elemosina, a cura della comunità ortodossa di Catania, guidata dal Papas Mihai Ichim.
L’inno è stato cantato in lingua rumena.
12919732_980719508649222_8478676224835981479_nSi tratta di uno dei più famosi inni che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos (Genitrice di Dio), risalente al secolo V.
“Akathistos” in greco significa “non-seduti”, perché si canta “stando in piedi”, in segno di riverente ossequio alla Madre del Redentore.
La struttura dell’Akathistos si ispira alla celeste Gerusalemme descritta dal cap. 21 dell’Apocalisse, da cui desume immagini e numeri: Maria è cantata come identificazione della Chiesa, quale “Sposa” senza sposo terreno, Sposa vergine dell’Agnello, in tutto il suo splendore e la sua perfezione.
12919766_980719345315905_5820072080233593106_nLa ricerca scientifica propende ad attribuirne la composizione ad uno dei Padri di Calcedonia: in tal modo, questo testo venerando sarebbe il frutto maturo della tradizione più antica della Chiesa ancora indivisa delle origini, degno di essere assunto e cantato da tutte le Chiese e comunità ecclesiali.

12932951_980719365315903_248450428131716692_nDall’inno:
Con in grembo il Signore
premurosa Maria
ascese e parlò a Elisabetta.
Il piccolo in seno alla madre
sentì il verginale saluto,
esultò,
e balzando di gioia
cantava alla Madre di Dio:

Ave, o tralcio di santo Germoglio;
Ave, o ramo di Frutto illibato.
Ave, Tu che coltivi il divino Agricoltore;
Ave, Tu che dai vita all’Autore della vita.
Ave, Tu campo che frutti ricchissime grazie;
Ave, Tu mensa che porti pienezza di doni.
Ave, Tu che fai germogliare un pascolo rigoglioso;
Ave, Tu che prepari ai fedeli un rifugio sicuro.
Ave, di suppliche incenso gradito;
Ave, perdono soave del mondo.
Ave, clemenza di Dio verso l’uomo;
Ave, fiducia dell’uomo con Dio.
Ave, Vergine sposa!

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