Il luogo della reposizione eucaristica del Giovedì Santo, allestito presso la Cappella della Madonna dell’Elemosina, Madre della Misericordia, in Basilica Santuario. Il valore e il significato di un “segno giubilare”.
Redazione SME
Le Celebrazioni pasquali del 2016 sono caratterizzate dall’Anno di Grazia della Misericordia, voluto dal Santo Padre Francesco.
La comunità ecclesiale di Biancavilla ha il privilegio di vivere il Giubileo in un rapporto specialissimo con la Madre della Misericordia, Maria Santissima dell’Elemosina, che con la dolcezza del suo sguardo ci insegna continuamente la verità della misericordia di Dio. L’altare della reposizione, allestito per l’occasione presso la cappella della Madonna dell’Elemosina, vuole celebrare proprio l’esperienza dell’amore di Dio che trabocca dal Padre e che si incarna in Maria e in Gesù. Dalle mani di Dio creatore di dipartono due drappi che, snodandosi lungo i marmi dell’altare barocco, raggiungono il piano dei fedeli, abbracciando i loghi del Giubileo, raffiguranti la Madre della Misericordia e il Cristo misericordioso.
“Dio è amore” afferma San Giovanni; “il nome di Dio è misericordia” dice Papa Francesco; misericordia è l’essenza del Vangelo.
La fede ci aiuta a credere nella misericordia di Dio, e a guardare alla vita terrena come un’occasione per realizzare il suo progetto di amore per noi. Le paure dettate dal male del mondo non devono abbatterci; gettiamoci fiduciosi tra le braccia del Padre con la semplicità di un bimbo. La forza dell’amore di Dio è così poderosa che ci aiuta ad incontrare gioia anche nel cammino della passione e della croce. L’amore di Dio ci riempie di serenità e dà senso a tutto quello che facciamo, anche in mezzo alle lacrime.
“Dio ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere in Cristo” (Ef 2,4-5).
Maria, nostra Madre, è la prima testimone di questa misericordia che fa fiorire la vita, che ridona gioia e speranza, che colma le attese di ogni uomo.
Dio è un Innamorato che vuole essere amato. Colui che ci ha creato attende la nostra risposta all’amore che ci ha dato la vita. Dio non dice solamente “tu sei il mio amato”, Dio chiede anche: “mi ami?” e ci dà innumerevoli possibilità per dire “sì”.
Impariamo da Maria a dire “sì” all’amore di Dio. Lei che ai piedi della croce perde il suo figlio, eppure resta ancora madre, Madre per molti figli, sublime frutto della croce mirabile, frutto del suo “Eccomi” alla volontà di Dio, frutto della fede nella misericordia di Dio, che è più forte del male.