In Basilica Santuario, vissuto l’evento in comunione con la Chiesa universale, sotto lo sguardo del Cristo Crocifisso e la tenera compagnia della Madre dell’Elemosina.
di Lorena Biondi
Come ormai da un paio d’anni a questa parte, anche quest’anno, arricchito dalla grazia e dalla novità del Giubileo della Misericordia, non poteva mancare l’iniziativa delle “24 ore per il Signore”, indetta da Papa Francesco e svoltasi tra venerdì 4 e sabato 5 Marzo. Il Papa ha invitato tutte le realtà ecclesiali a vivere e sperimentare, in comunione con la Chiesa Universale, la straordinaria bellezza della Riconciliazione, la tenerezza dell’abbraccio del Padre Misericordioso per i suoi figli, e l’unicità sempre nuova e autentica di fissare lo sguardo su Gesù, e scoprirsi ricambiati da Lui nella semplicità dell’Ostia consacrata. Ma non solo, il Papa ci ha invitati ad aprire, spalancare le porte delle nostre chiese e dei nostri cuori per permettere a tutti, vicini e lontani, di condividere con noi questo autentico dono.
In occasione di questa preziosa iniziativa, venerdì 4 Marzo, nel Santuario Giubilare “S. Maria dell’Elemosina”, Chiesa Madre di Biancavilla, mentre la Comunità parrocchiale viveva il prezioso periodo delle “Sante Quarantore”, si è svolta una Veglia Penitenziale con Adorazione Eucaristica, preparata e animata dai gruppi giovanili, e seguita dall’Adorazione notturna prolungata.
Il momento ha avuto inizio alle 21,30 in piazza Roma, dove tutti i partecipanti, dai bambini ai più anziani, dalle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice ad alcuni gruppi delle altre parrocchie della città, insieme al prevosto don Pino Salerno, si sono riuniti attorno ad un “quadretto scenografico” sull’episodio evangelico di Zaccheo e il sicomoro, curato dai giovani dell’ACR della parrocchia matrice. Dopo aver letto a più voci il vangelo di Zaccheo (Lc 19, 1-10), i ragazzi hanno condiviso alcune riflessioni maturate da loro nella meditazione del brano, invitando tutti ad avere il coraggio di ‘scendere’ anche noi dall’albero come Zaccheo, seguendo l’invito di Gesù ad accoglierlo nei nostri cuori e a ricambiare il suo sguardo d’amore. Accogliendo questo invito, guidati dalla croce giubilare, il sacerdote e tutti i fedeli in un corteo, scandito dal canto dell’inno del giubileo della Misericordia, sono giunti alle porte della Basilica, dove i ragazzi hanno consegnato a tutti fogli e matite per la riflessione personale e un segno: una foglia, per ricordare da dove veniamo, gli ostacoli che vogliamo lasciarci alle spalle, e aprirci alla novità della contemplazione e dell’adorazione di Colui che per amore ha dato tutto se stesso.
Il corteo è dunque entrato in Basilica e, guidato da un percorso di lumini accesi, è giunto silenziosamente presso la cappella di S. Placido, dove insieme ai giovani tutti i fedeli si sono stretti attorno al Santissimo Sacramento, per vivere la seconda parte del momento. Fedele al manifesto delle 24 ore, ‘Ritornerò da mio padre’, la veglia penitenziale ha preso le mosse dal passo del Padre Misericordioso (Lc 15, 11-32), su cui si è incentrata la riflessione del parroco, rivolta in modo particolare ai giovani presenti e all’importanza di far entrare la misericordia nella nostra vita. In cappella, a fare da sfondo al Santissimo esposto, la tenera Icona della Madonna dell’Elemosina, Madre di Misericordia, il cui sguardo d’amore ci conduce all’abbraccio del Figlio.
A seguire, le confessioni, durante le quali i giovani del gruppo CASPEF della parrocchia, i giovani dell’Associazione “SME”, insieme ai giovani del coro hanno animato la veglia con canti e meditazioni. A conclusione delle confessioni, sulle note dell’inno del Giubileo, Misericordes sicut Pater, un segno: ciascuno ha bruciato dei granelli d’incenso in un braciere ai piedi di Gesù esposto, simbolo del nostro ringraziamento che sale come profumo gradito a Dio e della volontà di ricominciare una nuova vita seguendo la Sua Parola e i Suoi comandamenti. Il momento si è concluso con la preghiera del Giubileo e la benedizione eucaristica, e alla fine i giovani hanno consegnato a tutti le immaginette con le opere di misericordia, come invito a far fruttificare la nostra esperienza della Misericordia del Padre con le nostre opere.
Molti sono i giovani e i fedeli che sono rimasti in compagnia di Gesù sacramentato anche durante la notte, come una famiglia che si stringe attorno al Padre, riscoprendo la bellezza dello stare insieme, del condividere il tempo, la preghiera, la stanchezza e soprattutto la gioia di essere lì con i propri difetti, contraddizioni, fragilità, cadute, miserie, sconfitte, ma anche con i propri talenti e la preziosità che ciascuno di noi porta dentro, con la consapevolezza di essere piccoli e imperfetti ma di essere amati sempre e comunque con una tenerezza che stupisce e commuove.
A conclusione di questa meravigliosa esperienza, abbiamo scoperto il significato profondo e il grande valore delle “24 ore”: la possibilità di far vivere un momento di unione alle comunità ecclesiali e ai singoli individui, l’importanza di scoprirsi ‘famiglia’ e la preziosa novità dell’aprirsi agli altri e del condividere insieme ciò che di più prezioso abbiamo: la nostra Fede.