Nel giorno che ricorda la fondazione della città di Biancavilla, è stato celebrato domenica 14 febbraio il Giubileo della Municipalità nell’Anno Santo della Misericordia.
Redazione SME
Il 14 febbraio si ricorda la nascita della città di Biancavilla, ovvero la data dell’arrivo dei Padri albanesi nella terra etnea. In questo giorno per antica tradizione si celebrava la festa S. Zenone, soldato martire del IV secolo, patrono della Comunità greco-albanese che, insieme alla devozione alla Madre di Dio dell’Elemosina, recò con sé una reliquia (un dente molare) e una piccola statuetta d’argento del Santo d’Arabia.
Accogliendo l’invito del Santuario Giubilare, domenica scorsa alle 18,30 sono convenuti in pellegrinaggio i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, del Consiglio Comunale, della Polizia Municipale e dei dipendenti comunali di Biancavilla. Per il Sindaco è intervenuto il vicesindaco Giuseppe Sapienza.
La Celebrazione eucaristica è stata presieduta dal prevosto, don Pino Salerno, che ha evidenziato l’importanza del lavoro come servizio di ciascuno alla collettività: “Questo servizio – ha detto il Prevosto – è ancora più evidente in chi come voi lavora in un ambito che si riflette immediatamente sulla comunità cittadina. E’ importante tenere presente questo spirito nello svolgimento del proprio dovere”.
Nella sua omelia P. Pino ha commentato il brano evangelico della I Domenica di Quaresima delle tentazioni di Gesù: “le tentazioni sono in qualche modo l’anticipazione delle numerose contraddizioni che Gesù dovrà subire nel suo itinerario, fino all’ultima violenza della morte. In esse è rivelata l’autenticità dell’umanità di Cristo, che, in completa solidarietà con l’uomo, subisce tutte le tentazioni tramite le quali il Nemico cerca di distoglierlo dalla sua completa sottomissione al Padre”. Nella riflessione, è stato ancora spiegato che nelle tentazioni viene anticipata la vittoria finale di Cristo nella risurrezione. “Cristo inaugura un cammino – che è l’itinerario di ogni essere umano – dove nessuno potrà impedire che il disegno di Dio si manifesti per tutti gli uomini: la sua volontà di riscattarlo, cioè di recuperare per l’uomo la sovranità della sua vita in un libero riconoscimento della sua dipendenza da Dio”.
Nell’omelia sono stati toccati anche i temi legati alla storia di fede della comunità biancavillese d’origine che, ancora oggi trova molte delle sue espressioni identitarie nel culto della Beata Vergine Maria e nei suoi Santi.
Al termine della celebrazione, la Municipalità tutta, portandosi presso l’altare della Madonna dell’Elemosina, ha offerto all’amata protettrice un bouquet di rose, mentre presso la cappella di S. Placido, è stato omaggiato il santo protopatrono Zenone.