Conferenza spirituale del mariologo monsignor Giovanni Lanzafame.
Redazione SME
Sabato 23 gennaio, in Basilica Santuario, si è svolto un incontro spirituale e nel contempo culturale sul tema “Con Maria, Madre di Misericordia, nell’anno liturgico”. A relazionare, il noto mariologo monsignor Giovanni Lanzafame, invitato nel contesto del Giubileo della Misericordia nel Santuario giubilare biancavillese.
Ordinato sacerdote nel 1977, don Lanzafame ha conseguito la laurea in teologia nel 1980, specializzandosi in mariologia presso la facoltà pontificia “Marianum” di Roma; ha svolto anche degli studi sul periodo del barocco europeo presso l’Accademia di Belle Arti “S. Martina e S. Luca” di Roma. Mariologo di fama internazionale, esperto d’arte e di tradizioni popolari, è autore di circa quaranta pubblicazioni. L’ultima porta il titolo “Barocco in processione – vare e fercoli in Sicilia”, dove cita ampiamente i due fercoli della Madonna dell’Elemosina (maggiore e minore) custoditi a Biancavilla. Dal 2000 si trasferisce in Spagna, a Siviglia, per compiere studi sui temi mariani, dell’arte barocca e sui fenomeni della pietà mariana e popolare in Andalusia.
A dargli il saluto di “benvenuto” a Biancavilla, il prevosto don Pino Salerno, mentre alla fine della relazione del monsignore, il presidente dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” Giuseppe Santangelo, gli ha offerto una riproduzione dell’Icona della Madonna dell’Elemosina unita ai ringraziamenti per la sua qualificata presenza.
Nella sua appassionata relazione, monsignor Lanzafame ha invitato l’assemblea a riflettere su come la liturgia della Chiesa s’impernia sul nucleo centrale del mistero di Cristo: la sua passione e la sua risurrezione, attualizzate nell’Eucaristia, con cui siamo liberati dal peccato e inseriti nella nuova alleanza con Dio e con i fratelli.
L’incontro con Cristo risorto, che ripresenta e offre al Padre la sua passione redentrice, ci mette a contatto anche con Maria, «compagna generosa del tutto eccezionale e umile ancella del Signore», che soprattutto soffrendo con il Figlio suo morente in croce, cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale nelle anime (LG 61).
La Chiesa approfondisce così il significato di Maria nella storia della salvezza scaglionando alcune feste in suo onore nel corso dell’anno liturgico.
Così, nel tempo di avvento, la Chiesa celebra l’8 dicembre la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, «preparazione radicale (cf. Is 11,1.10) alla venuta del Salvatore» e «felice esordio della Chiesa senza macchia e senza ruga». Poi si ha una frequente menzione della beata Vergine, soprattutto nelle ferie dal 17 al 24 dicembre, facendo «risuonare antiche voci profetiche» su di lei e sul Messia e leggendo «episodi evangelici relativi alla nascita imminente del Cristo e del suo precursore» (MC 3).
Il tempo di Natale è tempo di particolare venerazione di colei la cui «illibata verginità diede al mondo il Salvatore». Il primo giorno di gennaio si celebra la solennità della Madre di Dio, «per mezzo della quale abbiamo ricevuto… l’Autore della vita» e il Principe della pace. Nell’Epifania che celebra la vocazione universale alla salvezza, la Chiesa contempla la Vergine come sede della Sapienza, la quale presenta all’adorazione dei magi il Redentore di tutte le genti (cf. Mt 2,11). Nella festa della santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (domenica fra l’ottava di Natale) si guarda con ammirazione alla santa vita che essi condussero nella casa di Nazaret.
Durante la quaresima si celebrano alcune feste mariane, anche se non direttamente armonizzate con il periodo di preparazione alla Pasqua. L’Oriente e l’Occidente, celebrano il 25 marzo la solennità dell’Annunciazione del Signore, «memoria del fiat salvifico del Verbo incarnato, che entrando nel mondo disse: “Ecco, io vengo (…) per fare, o Dio, la tua volontà” (cf. Eb 10,7; Sal 39,8-9)»; ma anche «festa della nuova Eva, vergine obbediente e fedele, che con il suo fiat generoso (cf. Lc 1,38) divenne, per opera dello Spirito, madre di Dio, ma anche vera madre dei viventi» (MC 6). Legata a ragioni di culto locale è la memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes (11 febbraio), che però ha acquistato un più vasto ambito e ha suscitato un interesse più vivo. (Questa memoria cade quasi sempre nel tempo ordinario).
Durante il tempo pasquale ricorre di solito la festa della Visitazione (31 maggio), che ricorda l’accorrere di Maria da Elisabetta per porgerle l’aiuto della sua carità e proclamare la misericordia di Dio Salvatore.
Nel tempo ordinario si collocano tutte le altre memorie e feste mariane: Cuore immacolato di Maria (sabato dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù), Maria del monte Carmelo (16 luglio), Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore (5 agosto), Natività di Maria (8 settembre), Vergine addolorata (15 settembre), Maria del rosario (7 ottobre), Presentazione di Maria al tempio (21 novembre). Particolare rilievo assume in Oriente e in Occidente la solennità dell’Assunzione di Maria al cielo o della Dormizione (15 agosto):
È, questa, la festa del suo destino di pienezza e di beatitudine, della glorificazione della sua anima immacolata e del suo corpo verginale, della sua perfetta configurazione a Cristo risorto; una festa che propone alla Chiesa e all’umanità l’immagine e il consolante documento dell’avverarsi della speranza finale: ché tale piena glorificazione è il destino di quanti Cristo ha fatto fratelli… (MC 6).
La solennità dell’Assunzione ha un prolungamento festoso nella celebrazione di Maria regina (22 agosto), «nella quale si contempla colei che, assisa accanto al Re dei secoli, splende come regina e intercede come madre» (MC 6).
Prima di concludere la sua relazione, monsignor Lanzafame si è soffermato brevemente sulla festa estiva della Madonna dell’Elemosina a Biancavilla, a fine agosto, evidenziandone i caratteri eminentemente genuini e devozionali.