Le emozioni e l’arricchimento spirituale nella gioia di un incontro speciale con Benedetto XVI; il papa dell’umiltà e della comunione con Dio.
di Giuseppe Sant’Elena
Incontrare Benedetto XVI è stata un’esperienza indimenticabile che porterò con me per tutta la vita, ma non solo; è stata una grazia, un dono di Dio, come un dono è stato il suo pontificato. Ciò che veramente ha profondamente colpito è stato il suo sguardo penetrante rivolto nei nostri occhi, sempre più evidente man mano che si avvicinava a noi, felice ed entusiasta nel vedere “tanti giovani devoti a Maria”. Ed è così. L’associazione “Maria SS. dell’Elemosina” è colma di giovani devoti a Maria SS.ma, e vedere il Papa notare questo bel dato di fatto mentre manda la sua benedizione a tutti i fedeli di Biancavilla è stata una grande gioia. Durante l’incontro abbiamo insieme a lui ricordato la straordinaria visita a Palermo, il 3 ottobre 2010, un altro particolare momento del suo pontificato che difficilmente potrà essere dimenticato, perché fu proprio la prima volta che lo vidi di presenza e nella quale percepii la reale santità di quest’uomo. Come dimenticare le sue parole durante l’incontro con i giovani a piazza Politeama? Riuscii ad arrivare proprio sotto il palco e lì, con occhi di bambino, vidi un uomo veramente umile, piccolo, composto, cordiale, caratteristiche che sin d’allora iniziai a riconoscergli ed apprezzare. Ma fu una frase, proprio prima della fine dell’incontro, che mi colpì profondamente: “La mafia è strada di morte, incompatibile con il Vangelo; non abbiate paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani”.
Queste parole hanno accompagnato molte esperienze che ho svolto in questi anni e sono divenute, perché no, il manifesto della mia vita cristiana. Papa Benedetto ha giocato e continua a giocare un ruolo fondamentale nella mia vita, come in quella di tanti e tanti giovani. E Ancora una volta, a distanza di anni, anche se non più sommo pontefice “regnante” della Chiesa cattolica, anche se il peso degli anni incombe su di lui, è riuscito a dare segno della sua meravigliosa persona. Un uomo di Dio, lucido, sorridente, confidenziale. Si è rivolto a noi con incredibile amorevolezza, senza porre barriere, proprio come un nonno dialoga coi propri nipoti. Che emozione vedere il Papa venerare l’icona della nostra “Bella Madre”, baciare il medaglione distintivo della nostra realtà associativa raffigurante la Vergine e soprattutto sentir da lui dire di sentirsi parte della nostra associazione mariana. Sono stati gesti, sguardi, momenti che, sì, non dimenticherò mai.