Celebrata ieri sera a Biancavilla la solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo. La Comunità cristiana si è riunita in Basilica Santuario per ringraziare e lodare il Signore Gesù per l’incommensurabile dono dell’Eucarestia. Presenti tutte le realtà ecclesiali della città, tra le quali, l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”. A curare la celebrazione, quest’anno, la Parrocchia del SS. Salvatore con il parroco, don Salvatore Verzì che ha presieduto la S. Messa. Cancellata la tradizionale processione eucaristica esterna a causa della pioggia. Omaggiata al termine della solenne benedizione eucaristica, l’Icona della Beata Vergine dell’Elemosina.
Redazione SME
Commentando la liturgia di questa solennità eucaristica, il Cristiano può affermare che Gesù ha promesso di stare con i suo fedeli fino alla fine del mondo (Mt 28,20). Egli ha mantenuto la sua parola in molti modi. Egli è con il suo Popolo nella sua parola, che è sempre una parola viva e santa, che conduce al Padre chi ad essa si affida. Egli è presente, ancora di più, nel sacramento del suo corpo e del suo sangue. E ciò merita certo una festa. Questo sacramento colma, innanzi tutto perché fa arrivare fino a credente l’“incarnazione” del Verbo divino: Dio continua a venire per restare. Non abbandonerà più i suoi servi fedeli. In secondo luogo, questo sacramento “nutre”: alimenta quella vita divina che è la vera vita, poiché è eterna. Questo sacramento, infine, fa vedere, sotto forma di pane e di vino, colui che gli apostoli hanno visto, ma, proprio come Gesù di Nazaret non era visto da tutti come il Messia, il sacramento del suo corpo e del suo sangue non convince tutti. Per chi si ferma alle apparenze, tale sacramento non costituisce una prova, poiché ciò che si vede non basta. Infatti si vede solo ciò che si lascia vedere. Per il credente invece, cioè per chi si lascia raggiungere dall’amore di Dio, questo sacramento è il più grande fra i segni, il segno che mette in comunione con Gesù stesso. Il credente è da esso trasfigurato, il suo peccato è purificato, grazie ad esso pregusta il banchetto promesso: quello delle nozze del Figlio.
Foto: G. Stissi – Archivio SME