5 febbraio, la Chiesa Metropolitana di Catania, onora la sua patrona e concittadina: S. Agata Vergine e Martire. Nella Basilica mariana di Biancavilla, S. Messa nella ricorrenza liturgica ed esposizione della tela settecentesca.

Scuola siciliana: S. Agata V. e M., olio su tela (sec. XVIII). Biancavilla, Basilica di S. Maria dell'Elemosina. Allestimento curato dalla cerimoneria della Basilica nel giorno della festa  liturgica.  Foto: G. Sant'Elena.

Scuola siciliana: S. Agata V. e M., olio su tela (sec. XVIII). Biancavilla, Basilica di S. Maria dell’Elemosina. Allestimento curato dalla cerimoneria della Basilica nel giorno della festa liturgica. Foto: G. Sant’Elena.

“Sant’Agata entrata poi nuovamente nel carcere, allargò le sue braccia al Signore, e disse: Signore che mi hai creato e custodito dalla mia infanzia, e che nella giovinezza mi hai fatto agire virilmente; che togliesti da me l’amore del secolo, che preservasti il mio corpo dalla polluzione, che mi facesti vincere i tormenti del carnefice, il ferro, il fuoco e le catene, che mi donasti fra i tormenti la virtù della pazienza; Ti prego di accogliere ora il mio spirito: perché è già tempo che io lasci questo mondo per tuo comando e giunga alla tua misericordia. Dette queste parole alla presenza di molti con forte grido, rese lo spirito”.

(dalla “Passio” di S. Agata)

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O Padre, che tra i segni della tua onnipotenza
concedi alla debolezza umana
la vittoria del martirio;
nella solennità della beata Agata, vergine e martire,
donaci sul suo esempio, di perseverare fedelmente
nel nostro cammino verso di te.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

(dalla Liturgia propria della solennità)

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