Appassionante tavola rotonda ieri sera al Circolo “Castriota”. Iniziative culturali delle Associazioni “Maria SS. dell’Elemosina” e “Symmachia” per l’edizione 2014 dell’“Ottobre Sacro”.
Redazione SME
Ieri sera al Circolo “Castriota” di Biancavilla si è svolta la Tavola rotonda sul tema “Come cambiano le feste?”. Alla serata, promossa dalle Associazioni “Maria SS. dell’Elemosina” e “Symmachia” hanno preso parte il dott. Nino Milazzo, storico collaboratore di Enzo Biagi, e il prof. Antonio Arena, storico delle tradizioni e antropologie culturali, insegnante di religione e consigliere comunale di Paternò.
La serata è stata caratterizzata anche dagli interventi di Pippo Ventura e del prof. Nino Distefano, cultori di storia e tradizioni biancavillesi.
A dare avvio all’evento è stato il momento conviviale con la degustazione di castagne, vino, mosto e altri dolciumi.
I saluti sono stati affidati al Presidente del Circolo, dott. Pippo Catania, che ha sottolineato l’importanza di recuperare e riscoprire l’identità sopita delle feste patronali, quale occasione di incontro e di socializzazione; quindi il dott. Alessandro Scaccianoce, moderatore dell’incontro, ha aperto la conversazione, illustrando il senso dell’iniziativa, finalizzata a ritrovare nuovo slancio e a creare nuovo coinvolgimento sociale attorno alle festività ottobrine, spesso relegate a scelte unilaterali degli amministratori di turno.
Incalzato dalle domande del moderatore, il dott. Milazzo è intervenuto evidenziando i limiti e le degenerazioni di certe manifestazioni patronali (richiamando anche alcuni aspetti della festa di S. Agata a Catania) e ha invitato a un superamento della mentalità baronale e pesudo-feudale che spesso caratterizza il vivere sociale dei siciliani: “non possiamo essere orgogliosi – ha detto Milazzo – del fatto che Biancavilla abbia il più alto numero di laureati in provincia di Catania, se poi non siamo in grado di valorizzare queste risorse, costrette ad emigrare in cerca di fortuna. La festa deve valorizzare il meglio delle risorse locali. Solo così potrà avere un futuro la festa e la città”.
Nel suo intervento, il prof. Antonio Arena ha richiamato il “Direttorio sulla pietà popolare” che illustra gli aspetti sociologici della festa, come tempo fondamentale per l’uomo, segnato dal riposo, dalla gratuità e dalla cura degli affetti. Egli, che in veste di amministratore ha collaborato più volte all’organizzazione della festa di S. Barbara a Paternò, ha formulato anche alcune proposte circa il futuro delle feste: “dovremmo avere il coraggio – ha detto Arena – di scelte significative, come la rinuncia ai fuochi o l’attenzione a situazioni di difficoltà e bisogno. Dobbiamo recuperare un afflato religioso più autentico senza cedere alla tentazione oggi molto diffusa di separare la fede dalla vita. D.altra parte bisogna anche promuovere sempre più la conoscenza di queste manifestazioni anche oltre l’ambito locale, come occasione di crescita e promozione del territorio”.
Brillante, come sempre, l’intervento di Pippo Ventura che ha ricordato alcuni aspetti caratteristici delle lontane edizioni della festa patronale e ha provocatoriamente concluso: “oggi le feste patronali sono diventate quasi superflue. I ragazzi ogni giorno hanno un motivo per festeggiare!”.
Il prof. Nino Distefano ha citato invece alcuni documenti dell’Archivio della Matrice in cui è raccontato lo svolgimento delle feste patronali alla fine dell’800.
“Con il boom economico degli anni ‘50 – ha detto Distefano – è cambiato lo stile di vita dei biancavillesi. Questo mutamento si è riflesso anche nella festa di San Placido, ad esempio con la radicale trasformazione della fiera”.
A conclusione del suo intervento, Distefano ha letto una poesia del poeta biancavillese Benina che descrive l’aria di festa che si respirava nell’ottobre del 1985.
Il prevosto Don Pino Salerno ha chiuso la serata con una riflessione sulla necessità di coinvolgere per le feste patronali tutte le realtà civili e religiose, proponendo l’istituzione di un comitato civico che possa esprimere l’opinione della gente in merito all’organizzazione di un evento che non può più essere considerato solo come “a festa do sinnicu”.
La crisi economica e la crisi di valori hanno cambiato notevolmente le feste e le stanno trasformando sempre più. Un tempo attese con trepidazione, oggi svalutate dalle tante occasioni di incontro. Eppure bisogna ritrovare il senso e la dimensione sempre attuale delle feste, momento imprescindibile per la vita del singolo cittadino e della comunità tutta, che in esse esprime la sua identità.
Presenti alla serata anche il M° Giuseppe Santangelo, Presidente dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” e il giornalista Vincenzo Ventura, direttore dell’Associazione “Symmachia”.
Con l’evento culturale di ieri si è anche inaugurato ufficialmente il primo concorso sulle feste patronali promosso dalle due Associazioni.