Domenica sera scorsa, nella Basilica di Biancavilla, celebrati i 25 anni di sacerdozio del Prevosto, don Agrippino Salerno.
Redazione SME
In un clima di grande gioia e festa, come anche di preghiera e di raccoglimento, si è conclusa ieri sera la “Settimana Vocazionale” che ha avuto il suo culmine con la celebrazione eucaristica in ringraziamento a Dio Padre, datore di ogni dono e grazia per i 25 anni di ministero sacerdotale di don Pino Salerno. Una comunità parrocchiale orante, variegata nelle sue componenti aggregative laicali, raccolta nel maggior tempio della città di Biancavilla, ha accolto alle ore 19, 30 il proprio parroco nella festa liturgica dell’Esaltazione della S. Croce per celebrare insieme, nel giorno del Signore i Divini Misteri della salvezza. Ed è in questo contesto rituale che nella sua omelia, don Pino, ha esaltato il vessillo della Croce di Cristo come “amore che disarma la violenza” e “segno di pace ed unità”. Ricordando il 25mo di ordinazione, conferitagli dall’Arcivescovo Mons. Luigi Bommarito, il Sacerdote festeggiato ha voluto esprimere la sua immensa gratitudine al Signore che ha reso “bella e gioiosa” la sua vita come anche ai tanti sacerdoti e laici delle comunità cristiane che in questi anni ha servito con paternità spirituale. “Festa della fedeltà al Signore”, ha ancora indicato la fausta ricorrenza celebrata perché ha “reso la disponibilità a Dio a plasmare la sua vita secondo i disegni dell’Onnipotente”. Prima della conclusione della celebrazione, la Comunità parrocchiale unitamente alle aggregazioni ecclesiali, l’Opera Cenacolo “Cristo Re” e all’Amministrazione Comunale, hanno voluto omaggiare il Prevosto Salerno con diversi indirizzi di saluto ed augurio seguiti poi dalla consegna di alcuni doni (Incensiere, navetta, cucchiaino) ad uso liturgico che rimarranno in Basilica a perenne memoria del fausto giubileo sacerdotale. Dal canto suo, don Pino ha voluto offrire alla Basilica una Casula sacerdotale preziosa, da subito indossata per la celebrazione. (Di seguito la descrizione degli oggetti). Dopo la benedizione impartita ai molti fedeli intervenuti, l’Icona della Vergine SS. dell’Elemosina, esposta per la lieta occasione all’altar maggiore, ha fatto la sua “discesa” sul piano presbiterale per essere devotamente omaggiata con 25 rose bianche. “Maria mi è stata sempre vicina – ha detto ancora don Pino – mi ha accompagnato nelle diverse tappe della mia vita… dal nome di mia madre, Maria, alla chiesa del Seminario maggiore di Catania che mi ha accolto per la formazione al presbiterato fino al ritrovarla in questa Basilica come Madre della Misericordia, dove oggi servo questa comunità”.
CASULA SACERDOTALE
“Rivèstiti di Cristo”
Cfr Gal 3,27
Dono del Prevosto Don Agrippino Salerno
alla Comunità Parrocchiale
nel 25° della sua ordinazione sacerdotale
1989 – 2014
Un lavoro di alto pregio, opera di maestranze locali che sottolinea in modo eccellente il valore della dignità sacerdotale ma anche la grande responsabilità di cui è rivestito colui che è chiamato ad agire in “persona Christi”. La casula presenta una ricca simbologia teologica e liturgica. Interamente ricamata in oro, è il segno visibile della regalità divina di Cristo che si riflette nella gloria eterna.
Parte anteriore: “Cristologica”
Calice con ostia radiosa
contornato da spighe e uva
“Davanti a me tu prepari una mensa… il mio calice trabocca” (Sal 23,5).
Il calice della Passione del Signore è divenuto calice eucaristico.
L’ostia radiosa è il corpo di Cristo,
offerto in sacrificio per la redenzione dell’umanità.
Agnello immolato e vittorioso
adagiato sul libro con i “sette sigilli”
“Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione” (Cfr Ap 4, 11.)
Il cartiglio indica le parole della Scrittura: “Ecce Agnus Dei”
Ramoscello di Rose con spine
Richiamo alla Passione redentiva di Cristo
Stemma Pontificio
Emblema concesso dalla Sede Apostolica alla Basilica di Biancavilla;
luogo dove la Casula verrà utilizzata e custodita a perenne memoria.
Parte posteriore: “Mariana”
Spirito Santo
manifestato sottoforma di Colomba
Mette in luce il Mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio.
“Maria, Sposa dello Spirito Santo” (secondo la tradizione bizantina).
Il cartiglio riporta le parole dell’angelo all’Annunciazione (Lc 1, 28).
Icona della Gran Madre di Dio dell’Elemosina
rivestita della preziosa riza
Icona della Patrona di Biancavilla e titolare della Basilica Collegiata Santuario.
Maria è la prescelta del Padre per dare al mondo “l’Autore della Vita”. La Madonna riproduce l’icona bizantina ricoperta dalla tradizionale riza impreziosita dagli ex-voto.
Ramoscello di gigli
Segno di purezza, candore e della maternità verginale della Madre del Signore
Monogramma mariano
sormontato da corona regale
La “M” indica il monogramma di “Maria”, titolare del maggior tempio sacro biancavillese.
Maria (dell’Elemosina – incoronata nel 1948) è inoltre Regina di grazia e di Misericordia.
Progetto grafico e iconografico:
Giuseppe Santangelo
Confezionamento:
Salvatore Papotto, Sarto
e assistenti: Giuseppina e Maria Dell’Erba
Ricami in oro su tessuto di “moella” laminato:
Madre Venera Sapienza, canossiana
e le collaboratrici:
Marianna Grigoli,
Rosanna Leone,
Angelina Nicotra.
Pittura Icona Madonna dell’Elemosina
Alfio Pappalardo
Consegna dell’Incensiere
In questa Santa Eucarestia,
rendimento di grazie al Signore
per i 25 anni di sacerdozio
di don Agrippino Salerno,
la Comunità parrocchiale tutta,
le varie Aggregazioni ecclesiali
che fanno riferimento alla Parrocchia
e l’Opera Cenacolo “Cristo Re”
unitamente
offrono
in dono
UN NUOVO INCENSIERE SOLENNE
con i simboli propri della missione pastorale di don Pino in questi anni.
Questo oggetto “unico”, ad uso liturgico, realizzato in argento su lavorazione artigianale, resterà a futura memoria del suo zelo pastorale.
Tre sono i simboli raffigurati:
la Beata Vergine Maria dell’Elemosina,
emblema di questa comunità dove don Pino esercita il suo ministero di Parroco
con speciale dedizione alla cura e al decoro di questa Basilica Collegiata Santuario;
il “globo di Cristo Re”, simbolo dell’Opera Cenacolo “Cristo Re” dove don Pino svolge il suo ministero a favore di tante situazioni di bisogno e di sofferenza;
il Sacro Cuore di Gesù, simbolo del Piccolo Seminario, in cui don Pino è cresciuto e nel cui ambito ha irrorato il germe della sua vocazione sacerdotale.
Correlati all’incensiere sono la Navetta per l’incenso e il relativo cucchiaino.
Tra le nuvole di incenso che da questo turibolo
si innalzeranno alla Trinità Santissima,
salga la preghiera per la Chiesa, per il sacerdozio universale in Cristo
e per la comunità tutta del Popolo Santo di Dio.
Progetto iconografico
Giuseppe Santangelo
Realizzazione
Bottega Benedetto Gelardi, Palermo
Offerenti
Comunità Parrocchiale “S. Maria dell’Elemosina”,
Aggregazioni ecclesiali,
Opera Cenacolo “Cristo Re”.
Tra i doni offerti, l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina, dona alla Basilica in onore del 25mo sacerdotale, una pianeta romana in tessuto laminato in oro e una guarnizione d’altare “viola” per il Tempo liturgico dell’Avvento.