Il 14 febbraio, per antica tradizione a Biancavilla si fa memoria di S. Zenone, soldato martire del IV secolo, Patrono della Comunità greco-albanese che alla fine del sec. XV si stabilì nelle terre di Callìcari. Secondo la tradizione, la data del 14 febbraio celebra il giorno dell’arrivo dei Padri fondatori della città in queste terre che, insieme alla devozione alla Madonna dell’Elemosina, recarono con se una reliquia (un dente molare) e una piccola statuetta d’argento del Santo soldato.
Il 16 marzo 1747 il Pontefice Benedetto XIV (Prospero L. Lambertini) concedeva alla Comunità di Biancavilla l’“Indulgenza Plenaria” il 14 febbraio, giorno della festa liturgica, da celebrarsi con “Rito di prima classe con ottava”.
Cenni biografici della vita di S. Zenone
Secondo le poche fonti disponibili, l’esperienza storica di S. Zenone si colloca nel III secolo dopo Cristo nei pressi di Filadelfia d’Arabia (l’attuale Amman, capitale della Giordania). In quella regione del Mar Morto, allora sotto il dominio dell’impero romano, nacque Zenone da nobile famiglia pagana e, cresciuto, divenne soldato, conseguendo alti gradi. La sua conversione al cristianesimo avviene proprio nel periodo della sua militanza. Dopo l’incontro con Cristo e il Battesimo, egli decise di concedere la libertà ai suoi servitori. Tuttavia, il giovane servo Zena, anch’egli convertito al cristianesimo, decide liberamente di non lasciare la casa del suo padrone, rimanendogli accanto fino al martirio. La grande persecuzione dell’imperatore Diocleziano, infatti, arrivò perfino in quelle terre. E quando il generale Massimiano, facendo visita in Arabia, ordinò a tutti i sudditi dell’Impero di adorare gli dei pagani, Zenone offrì la sua limpida e coraggiosa testimonianza di fede, offrendosi liberamente al martirio, insieme al suo fedele compagno Zena.
Massimiano, infatti, indignato per il rifiuto del giovane soldato, lo spogliò delle insegne militari e lo sottopose ad atroci tormenti. Non avendo ottenuto quanto voleva, lo fece rinchiudere in prigione, insieme al suo servo. Quindi, fece sospendere entrambi ad un legno con ai piedi sassi pesanti, e ordinò di accendere sotto il loro piedi del fuoco, mentre venivano battuti con verghe. Il 23 giugno del 304 Zenone e Zena furono decapitati. I loro corpi furono raccolti da alcune vergini cristiane che diedero ad essi degna sepoltura.
Dio onnipotente ed eterno,
che al tuo santo martire Zenone
hai dato la forza di sostenere fino all’ultimo
la pacifica battaglia della fede,
concedi anche a noi di affrontare,
per tuo amore, ogni avversità,
e di camminare con entusiasmo incontro a te,
che sei la vera vita.
(dalla liturgia)