Sabato scorso al Teatro comunale “La Fenice”, oltre 400 persone hanno partecipato all’iniziativa che ha voluto ricordare la figura di Don Giuseppe Puglisi, il sacerdote-martire siciliano che ha speso la sua vita a favore della dignità dell’uomo. Don Puglisi: Un grande esempio di fede e di educazione permanente alla fede.
di Vincenzo Ventura
Ha riscosso un grande successo, in parte inaspettato, l’iniziativa “3P – Don Pino Puglisi: il coraggio del Vangelo, una speranza per la sicilia” promosso dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” in collaborazione con l’ Associazione Culturale Symmachia e col patrocinio del Comune di Biancavilla per ricordare una delle figure straordinarie di Sicilia, di quella che Paolo Borsellino definiva una “terra bellissima e disgraziata”.
Al Teatro “La Fenice” di Biancavilla si è creata un’atmosfera particolare dove testimonianze dirette e musica, insieme a contributi filmati, hanno permesso di conoscere più a fondo il contesto in cui don Puglisi ha svolto il suo ministero sacerdotale e la lotta alla mafia, in uno dei quartieri più difficili di Palermo.
Ad intervenire sono stati don Mario Torcivia che ha conosciuto don Puglisi e che ha redatto la “positio” del processo di beatificazione, conclusosi con la celebrazione di beatificazione del 25 maggio scorso, e Maurizio Artale presidente del Centro “Padre Nostro” voluto e fondato da don Puglisi a Brancaccio. Ad intervistarli sono stati Alessandro Scaccianoce e Vincenzo Ventura, esponenti rispettivamente dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” e dell’Associazione Culturale Symmachia. Ad introdurre è stata Miryam Mazzaglia, anch’essa dell’Associazione mariana biancavillese.
Per tre anni, “3P” (come si faceva chiamare) ha fatto prima di tutto il parroco, amministrando i sacramenti, aiutando i suoi ragazzi, le loro famiglie, a strappare nuove leve alla criminalità organizzata.
Puglisi aveva come arma l’amore che trovava la sua fonte nel Vangelo, inteso come strumento di giustizia, di libertà, di affermazione della dignità umana, di speranza.
“Occorre tempo prima che qualcosa possa cambiare”, ripeteva don Pino con un sorriso vero, dolce e semplice che riusciva a mostrare anche quando subiva intimidazioni e percosse fisiche. Dava fastidio don Puglisi, era un vero “rompiscatole” (come si definiva ai suoi alunni). Bisognava mettere a tacere quel “parrino” che non faceva il “parrino” perchè si spingeva oltre, perchè attuava un metodo educativo rivoluzionario: i ragazzi prendevano coscienza del fenomeno mafioso e per questo consigliava di “lasciar perdere chi ti porta a mala strada”. Quella bocca doveva essere tappata attraverso un’esecuzione esemplare che Salvatore Grigoli volle concretizzare raggiungendo don Puglisi, nei pressi della sua abitazione, a Brancaccio, la sera del 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno. “Me l’aspettavo”, disse don Puglisi all’assassino che, tutt’oggi, come collaboratore di giustizia, porta impresso nella mente (e nel cuore) quel solito sorriso dolce di Puglisi.
A condividere l’iniziativa anche la Scuola media statale “Luigi Sturzo” di Biancavilla che ha partecipato proponendo un vero e proprio concerto di Natale grazie all’Orchestra composta da giovanissimi musicisti, fiore all’occhiello della città. A scandire i momenti della serata anche gli intermezzi tratti dal musical “3P” di Armando Bellocchi e del CGS – Life.
Durante la manifestazione sono intervenuti il sindaco di Biancavilla Giuseppe Glorioso e il vicesindaco di Adrano Angela Anzalone che hanno accolto la proposta di Symmachia di intitolare una strada o una struttura proprio a don Puglisi.
Presenti fra gli altri il presidente dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” Giuseppe Santangelo, che ha parlato ai presenti dell’attività associativa resa anche a favore della cultura della legalità e che l’iniziativa si coniuga col programma pastorale diocesano che vuole passare “dall’anno della fede all’educazione permanente alla fede”.
E’ intervenuta anche una rappresentanza di giovanissimi della comunità di S. Filippo di Adrano con in testa il parroco don Gaetano Milazzo. Presente inoltre don Placido Brancato, salutato e ringraziato per il lavoro svolto a Biancavilla a favore dei ragazzi più disagiati all’Oratorio da lui fondato.