Sacerdote dal carattere mite e gentile ma anche determinato, uomo di fede solida e robusta, ha formato molti giovani alla vita cristiana, ha alimentato la vita di fede del suo popolo per diverse generazioni.
I fedeli lo ricordano in quest’anno della fede con vivo affetto nel 12° anniversario della dipartita (2001 – 22 novembre – 2013).
di Giuseppe Santangelo
da Symmachia – n. Novembre 2011)
A dieci anni dalla morte, mi viene richiesta una speciale memoria del caro e indimenticato mons. Carmelo Maglia, scomparso il 22 novembre 2001. Dico Scomparso, anche se non credo sia un termine adatto ai fedeli e ai credenti perché “ai tuoi servi fedeli, o Signore, la vita non è tolta ma trasformata”. Così recita una preghiera della liturgia cattolica. Sono più che certo, infatti, che con la morte terrena P. Maglia, come tutti i fedeli defunti, vive ora immerso nella luce senza fine di Dio. Se dieci anni fa è scomparso alla vita di quaggiù, è comparso al Creatore con tutti quei tesori di bene che ha seminato nei suoi 76 anni di vita; troppo pochi per un uomo come lui che fino all’ultimo ha saputo dare impulso alla vita cristiana di molti, alimentando la fede nei fedeli affidati alle sue cure pastorali per diverse generazioni. È bene ricordarlo ancora oggi, perché P. Maglia dal carattere mite e gentile, ma anche serio e determinato, era stimato e amato da tutti e il suo ricordo rimane vivo in molti.
Con grande sbigottimento, la città e l’intera diocesi di Catania apprese della sua morte, quanto mai improvvisa e inattesa. Lui, che appariva sempre robusto in salute come anche nella fede, ci aveva lasciati… ci ha lasciato però insegnamenti di vita umana, cristiana e di esemplarità sacerdotale oggi quanto mai validi in un mondo minacciato dal secolarismo e da un certo pluralismo che non vuole permettere che si distingua tra il bene e il male, dove impera un laicismo intollerante. P. Maglia con quella sua umiltà e quella sua fierezza di sacerdote ha testimoniato con la vita il suo essere “Alter Christus” (un altro Cristo), consegnandoci propositi di bene e di amore intramontabile.
A tutti era nota la sua venerazione per il canonico Placido Caselli, che alla fine dell‘800 aveva fondato il Piccolo Seminario di Biancavilla, dove P. Maglia fu accolto da ragazzino per l’educazione alla vita cristiana. In tale contesto maturò la sua vocazione sacerdotale che dopo gli studi al Seminario maggiore di Catania coronò con l’Ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1948. Negli Uffici che svolse nei suoi anni di vita presbiterale, mons. Maglia si distinse per zelo indefesso, prudenza meditata, umiltà vissuta, acutezza dimostrata e… simpatia donata: sì, perché era anche uomo di umor sottile e di lucida ironia.
Sia al Piccolo Seminario, che servì per quasi tutta la vita, come anche in parrocchia, la Matrice-Collegiata, seppe dare quella testimonianza di vita vissuta nella coerenza e nella gioia perché alimentata alla fonte radiosa di Cristo.
Preoccupato dell’educazione scolastica, sociale e cristiana dei giovani, innamorato di Gesù Eucaristia, della Madonna e del Papa, P. Maglia seppe contagiare chiunque gli stesse accanto di questi affetti. Quante iniziative a favore della formazione dei giovani, degli studenti, dei ministranti… quanta forza di volontà e fisica nello svolgimento del suo ministero; forza che traeva dalle innumerevoli volte in cui sostava in ginocchio davanti al SS. Sacramento spesso con il Rosario in mano, in silenzio e in preghiera adorante; quanto impegno profuso per l’incremento della devozione alla Madonna dell’Elemosina e per il decoro della sua Basilica-Santuario; quanto spirito ecclesiale animava la sua vita, quanta gioia nel cuore egli ebbe nelle sue visite in Terra Santa e a Roma in preparazione al Giubileo del duemila. Era rimasto estasiato dopo essersi immerso nelle radici della fede. Per il suo modo di celebrare con arte il servizio liturgico, non ricorrendo mai ad espedienti ed accorgimenti mondani, ma concentrandosi ad occhi bassi sulla verità dell’Eucaristia, seppe trasmettere mirabilmente il senso del sacro in tutte le sue celebrazioni; per le sue accurate omelie, mai arroganti, chiassose, divaganti o discostanti dal mistero celebrato, seppe far permeare nelle coscienze di ciascun fedele sentimenti di amore e docilità alla divina Rivelazione; la sua parola dolce, appassionante e nitida era efficace veicolo del messaggio salvifico del Vangelo. In questo ha anticipato quel nuovo impulso liturgico e pastorale che il Santo Padre Benedetto XVI dona oggi alla Chiesa universale. Nella mitezza e solidità di dottrina del Santo Padre, ci sembra di rivedere in molti casi l’amato P. Maglia. Per tutto questo e per i sui consigli discreti e generosi, dati a larghe mani nel sacramento della Confessione, P. Maglia può essere annoverato tra i sacerdoti che hanno efficacemente nutrito la fede del popolo biancavillese.
Uomo del fare, ma innanzitutto uomo del silenzio, del raccoglimento e del primato di Dio. Come non ricordare i lunghi momenti di solitudine vissuti nel suo bosco, dove coltivava personalmente frutti di stagione che sovente amava donare ad amici e parrocchiani. Era poi un erudito nella storia e nella letteratura come anche un appassionato dell’arte e della montagna. Si teneva aggiornato anche sulla vita pubblica e sociale della città di cui sperava il bene e voleva sempre il meglio. Amava la sua Biancavilla, ed essa lo ricambiò simbolicamente partecipando in massa al rito funebre celebrato dall’arcivescovo Luigi Bommarito che, tra le altre cose, lo definì “un tesorodi sacerdote”. Per tutti questi meriti la Chiesa lo volle insignire del titolo di Cappellano di Sua Santità (ovvero “monsignore”), titolo onorifico riservato ai sacerdoti che si distinguono per zelo ed integrità di fede e di costumi, onorificenza che accettò non senza imbarazzo.
I ricordi personali affiorano numerosi uno dopo l’altro in me che ho avuto il dono di stargli accanto in parrocchia da ragazzo e da giovane, che sotto la sua saggia prepositura ho scoperto la bellezza delle ragioni del credere e della vita della Comunità cristiana. Per tutto questo lo ringrazio, custodendo il suo sorriso e il suo ricordo.