Il 12 e 13 ottobre a Roma si è celebrata la Giornata Mariana Mondiale, in occasione dell’Anno della Fede. Con il Santo Padre Francesco attorno a Maria Santissima. Anche l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” di Biancavilla è stata presente all’evento. Di seguito il racconto delle esperienze e delle emozioni vissute dai pellegrini.
di Alessandro Scaccianoce
Più di 800 Associazioni Mariane da tutto il mondo e oltre 200 mila persone in una piazza San Pietro traboccante e “troppo piccola” per accogliere tutti: sabato e domenica scorsi il popolo di Maria si è riunito fisicamente e spiritualmente (tramite i media) a Roma per la Giornata Mariana Mondiale, uno dei grandi eventi che giunge quasi a conclusione dell’Anno della Fede.
Tra le molte realtà di spiritualità mariana intervenute da tutto il mondo, c’eravamo anche noi, con una nutrita rappresentanza dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” di Biancavilla. Un gruppo costituito da oltre 40 fedeli biancavillesi, più 2 amici adraniti, giunto a Roma sabato mattina. Dopo una veloce ricognizione dell’Istituto religioso che ci ospitava, a piazza Navona, abbiamo iniziato il nostro peregrinare a partire dalla Basilica di Sant’Agostino, dove abbiamo scoperto una veneratissima statua della Madonna dei partorienti, oltre alla splendida tela della “Madonna dei Pellegrini” del Caravaggio: una Vergine scarna e tuttavia ricca di fascino nell’essenzialità della luce e nella povertà degli attributi divini. Camminando alla volta di San Pietro abbiamo fatto tappa presso il Santuario di San Salvatore in Lauro, dedicato alla Vergine Lauretana, che custodisce insigni reliquie di San Pio da Pietrelcina e del Beato Giovanni Paolo II. Ad attenderci c’era Patrizia, gentile e sorridente guida, che ci ha illustrato la spiritualità dei gruppi di preghiera di Padre Pio che da questo Santuario si irradia in tutto il mondo. La preghiera dell’Angelus in questo luogo così ricco di fede e devozione ha segnato ufficialmente l’inizio del nostro viaggio spirituale.
Il Ponte degli Angeli ci ha regalato subito una visione spettacolare: la maestosità di Castel Sant’Angelo, con San Michele in vetta che ripone la sua spada, a conferma della compiuta cristianizzazione degli edifici pagani, il Tevere, scandito dalle arcate dei ponti e, in fondo, il maestoso cupolone, che riproduce la volta del cielo! Eravamo giunti alla meta…!
Una foto di gruppo prima di proseguire, giusto per immortalare un momento tanto solenne. Quindi il cammino è ripreso per via della Conciliazione. Movimento di gente, fermento, vivacità internazionale ci hanno confermato di essere al cuore della Chiesa universale. Dopo un tipico pranzo romano (tra l’altro, con fagioli e trippa!) nel tipico Borgo Pio, breve fila all’ombra del colonnato per l’ingresso in piazza San Pietro. Qui la straordinaria sorpresa che per ciascuna delle Associazioni intervenute erano stati predisposti sul sagrato della Basilica alcuni posti a sedere, a pochissimi metri dall’altare papale! Che bel regalo ci ha fatto la Madonna!
Il tempo di renderci conto della maestosità della piazza, della monumentale facciata del Maderno, che veniamo subito circondati da un fiume di persone, di accenti e lingue diverse, accomunate a noi dalla stessa devozione mariana. Eravamo lì tutti per la stessa Mamma! Da qui in poi è un continuo scambio di informazioni sulle reciproche devozioni delle varie città d’Italia e del resto del mondo.
Il corteo degli stendardi, scandito dalle musiche della banda, ha segnato l’apertura ufficiale dell’evento. I nostri migliori ragazzi hanno sfilato lungo il variopinto corteo, raggiungendo anch’essi il sagrato della Basilica. Poi un improvviso sventolìo di fazzoletti bianchi ha richiamato la nostra attenzione. Un elicottero sorvolava la nostra testa: la Madonna di Fatima era sopra di noi. Pochi minuti dopo la statua originale, venerata in “Cova da Iria”, faceva il suo ingresso in piazza San Pietro. Piccola, troppo piccola per quell’immensità di spazi e di gente, eppure bellissima, forse proprio perchè piccola. Allo stesso tempo “umile e alta più che creatura”.
La Madonna ha percorso in lungo e in largo la piazza per poter essere vista da tutti. L’emozione era tanta, per la consapevolezza di vivere un momento davvero straordinario. Poi un cenno delle Guardie Svizzere fa capire che è arrivato lui: il Papa! La piazza esplode in un grido di gioia e di festa, Francesco scende con fatica i pochi scalini che lo separano dall’altare. Resta fermo, serio, concentratissimo, con gli occhi puntati su quella Madonnina che gli viene incontro. In quello sguardo, corrucciato e a tratti malinconico, sembra di leggere i pensieri del Pontefice per le tragedie e le sofferenze che si consumano nel mondo. Il Papa depone ai piedi di quel venerato simulacro una corona del Rosario e poi si segna col segno della croce.
Tutti prendono posto. Inizia la Via Matris, con letture bibliche e canti. Poi tocca al Santo Padre prendere la parola. Cito a memoria uno dei passaggi che più mi hanno colpito: “Maria è la Madre del Signore! Come Lei, anche noi possiamo generare il Cristo nella nostra vita, incarnandolo nell’oggi della storia”. Proprio bello! Noi, generatori di Cristo, come Maria.
La benedizione apostolica e il canto del Salve Regina concludono questa celebrazione solenne. Il Papa si allontana, lasciando il posto a Maria. Per Lei gli ultimi applausi e il saluto del popolo di piazza San Pietro.
Subito dopo, ci apprestiamo all’altare papale per salutare alcuni dei porporati presenti: il Card. Ouellet, il Card. Piacenza, il Card. De Giorgi. Un caloroso scambio di saluti è avvenuto con Mons. Krajewski, novello Vescovo ed Elemosiniere. Un saluto affettuoso rivolgiamo a Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, organizzatore dell’evento. Mons. Fisichella si ricorda di Biancavilla, per essere venuto a celebrare un matrimonio proprio nella nostra Basilica Santuario. E’ un momento di festa!
Il ritorno in Istituto è stato accarezzato da un’aria fresca e serena, colorato dal tramonto romano che si specchia sul Tevere, offrendo riflessi di bellezza indicibile, , mentre nelle orecchie risuonava ancora l’Ave di Fatima. Cena e poi… Roma by night! Che spettacolo…!!