Oggi domenica 22 settembre, al termine della S. Messa d’apertura della Visita Pastorale alla Comunità parrocchiale della Basilica Santuario di Biancavilla, S. E. l’Arcivescovo di Catania ha incontrato i membri dell’Associazione mariana biancavillese.
In un clima sereno di spiritualità e di cordialità si è svolto l’incontro pastorale del Vescovo con i Sodàli dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”. Erano presenti anche i fratelli del Circolo “S. Placido”. L’incontro è stato aperto col canto d’invocazione allo Spirito Santo e con la preghiera mariana dell’Angelus. Il Prevosto-Assistente Spirituale, don Pino Salerno ha brevemente introdotto al momento comunitario. Punti centrali dell’incontro sono stati la Relazione sulla vita associativa pronunciata dal Presidente e l’intervento dell’Arcivescovo che si è mostrato compiaciuto dell’incontro programmato. Mons. Gristina ha sottolineato la bontà della riunione realizzata dopo la Celebrazione della S. Messa, evidenziando ai presenti come questa debba stare alla base di ogni percorso formativo e aggragativo. “La S. Messa – ha detto il Pastore della Diocesi – è il centro della vita della Comunità da dove si irradiano tutte le iniziative di apostolato a Servizio del Regno di Dio”. L’Arcivescovo ha poi esortato tutti ad essere “testimoni credibili del Vangelo” del Cristo morto e risorto nel tempo attuale e nella società. Si è mostrato contento per le molteplici iniziative portate avanti dalla realtà associativa nei diversi ambiti dell’apostolato. Rispondendo ad una sottolineatura della Relazione, circa la difficoltà di annunciare il Vangelo alle nuove generazioni, il Presule ha esortato tutti ad avere grande cura e considerazione del mondo giovanile; ad impegnarsi per la formazione e per l’inserimento nella Chiesa dei giovani; ha altresì invitato ad avere “creatività” e “passione” nel coltivare i carismi giovanili e attraverso la realtà locale dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” far appassionare il giovane a Cristo proponendolo come unica via che conduce al bene. Ha infine esortato a mettersi alla scuola di Maria Santissima perché dia forza, fiducia e consolazione al genere umano.
Al temine dell’incontro, dopo il canto dell’antifona “Salve Regina”, i Soci hanno offerto all’Arcivescovo alcuni doni: una riproduzione artistica di un particolare dell’Icona della Madonna dell’Elemosina e un “Servizio da Messa” lavorato ad intaglio. Tutto si è concluso con una foto-ricordo. Ai presenti, l’Associazione ha distribuito un’immagine-preghiera della Visita Pastorale, recante il testo dell’Angelus; stampa tra l’altro molto apprezzata e lodata dallo stesso Arcivescovo.
Di seguito pubblichiamo l’indirizzo di saluto e l’ intervento del Presidente, M° Giuseppe Santangelo
Eccellenza Reverendissima,
con un’espressione della Lettera agli Efesini, La salutiamo e l’accogliamo fra noi “Non come ospite e forestiero, ma come concittadino dei Santi e della Famiglia di Dio” (cfr Ef 2, 19-20).
Grazie, Eccellenza carissima, per averci voluto incontrare in modo speciale come membri dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”. In Lei oggi facciamo esperienza di Cristo Buon Pastore che, attraverso i suoi ministri, visita, guida, conforta e dona speranza al suo Popolo.
Padre Vescovo, in questa Basilica Santuario, che la fede dei nostri Padri ha voluto innalzare nei secoli a Dio, in onore della Madre del Signore, la Vergine SS.ma dell’Elemosina, e che i suoi predecessori hanno elevato alla dignità di Santuario Diocesano, ha sede l’opera di apostolato della nostra realtà mariana.
Nata di recente, nel clima della rinnovata consapevolezza del ruolo dei fedeli laici nella vita della Chiesa, l’Associazione matura nel clima spirituale che segue all’Anno di grazia del Giubileo del 2000 e viene alla luce il 29 giugno 2002 con la sottoscrizione dei primi trenta soci fondatori.
Il nostro cammino associativo muove i suoi passi quasi in coincidenza con l’avvio del suo ministero episcopale nella nostra Chiesa di Catania, e sempre ci siamo sentiti accompagnati in questi anni dalla sua parola, dal suo magistero, dalla sua umanità cordiale e affettuosa, che ci ha spronato a rinnovare in senso missionario il volto della nostra Chiesa.
L’Associazione è nata con lo scopo principale di rinnovare e diffondere la devozione alla Madonna dell’Elemosina, Patrona e Protettrice di Biancavilla, per ravvivare la fede del nostro popolo e tenere viva la memoria dei benefici elargiti dalla Madre di Dio sulla città e sul popolo. La fede cristiana, infatti, ha plasmato questa comunità sin dalla fondazione della città, che è stata ricondotta al prodigio della nostra Icona, recata qui dagli esuli greco-albanesi alla fine del 1400. Ci piace dire che Biancavilla è nata da un atto di fede, ed ha rappresentato per i nostri padri la terra in cui poter professare liberamente la propria fede religiosa, che nell’oriente era stata minacciata dall’invasione turca.
La plurisecolare devozione dei biancavillesi si è concretizzata in opere d’arte, valga fra tutti lo splendore di questa Basilica, e ha nutrito brillanti figure di uomini e donne che hanno illustrato la nostra città nel panorama religioso, culturale e civile italiano.
Per raccogliere e valorizzare questo patrimonio di fede, la nostra realtà associativa ha riunito insieme per la prima volta uomini e donne, oltrepassando i confini parrocchiali e recuperando quell’identità cittadina per cui da sempre i biancavillesi sono identificati come “Chiddi da bedda matri ‘a limosina” (“quelli della bella Madre dell’Elemosina”). Abbiamo dei bambini di 8 anni, fino a Soci di 86 anni; 208 persone in questi anni hanno ricevuto lo Scapolare e hanno pronunciato la loro consacrazione alla Madonna; 10 fratelli ci hanno preceduto nella casa del Padre e riposano nel Signore. Tra i Soci abbiamo la gioia di annoverare, anche Lei, Eccellenza, per aver riconosciuto nel luglio 2004 la nostra Aggregazione tra quelle di diritto diocesano con l’approvazione canonica del primo Statuto.
In questa famiglia, che è l’Associazione, attraverso l’aiuto fraterno, cerchiamo di fare esperienza dell’amore di Dio e di edificare la nostra fede con il sostegno reciproco e il conforto spirituale lavorando a servizio della Chiesa locale che è la parrocchia e la città tutta di Biancavilla. Siamo convinti, infatti, e ce lo ripetiamo spesso, che “come nessuno può vivere da solo così nessuno può credere da solo” (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica). La fede non può essere un fatto intimo e personale. Un motto ci accompagna: “Opus tuum nos, o Maria – Siamo opera tua, o Maria”. In tal modo vogliamo ribadire l’essenza stessa del nostro stare insieme. È Lei, la Madonna, che ci ha voluti, ci ha riuniti ed è Lei l’unica ragione del nostro operare a servizio del Regno del Figlio suo.
Come indicato nel nostro Statuto, l’attività sociale si svolge in tre diverse direzioni: spiritualità, carità e cultura. Sollecitati dalla continua esortazione dei Vescovi italiani a “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”, abbiamo promosso numerose iniziative lungo questi 11 anni nella direzione della Nuova Evangelizzazione. Ne cito solo alcune: il 1° Convegno di studi mariani in occasione del 150° anniversario del dogma dell’Immacolata Concezione; il 1° Simposio di studi sull’Icona bizantina; gli incontri ecumenici con i fratelli Ortodossi; i pellegrinaggi ai santuari regionali, nazionali e internazionali; il Convegno sulla famiglia; le catechesi sulla fede; le testimonianze di santità vissuta, e ancora pubblicazioni e mostre d’arte. L’anno scorso, nel 10° anniversario della nostra fondazione, abbiamo partecipato all’udienza di Papa Benedetto XVI a Castel Gandolfo, e abbiamo rinnovato la nostra fede presso la Cattedrale di Catania, Sua sede. Prossimamente, dall’11 al 13 ottobre, parteciperemo alle Giornate mariane a Roma, organizzate per l’anno della fede alla presenza del Santo Padre Francesco. Nell’ambito della Carità, cerchiamo di venire incontro, con i nostri piccoli mezzi e con la nostra dedizione, a particolari situazioni di bisogno e di povertà sociale. Non possiamo in questo contesto soffermarci oltre sulle numerose iniziative e sul lavoro ordinario che consiste nella cura delle celebrazioni e delle processioni in onore della Madonna dell’Elemosina (che Lei ha avuto modo di conoscere in questi anni) e nei “Primi Sabati” di mese. Mi permetta, tuttavia, di ringraziare a nome di tutti i Sodàli i Prevosti-Parroci (nostri Assistenti) che si sono succeduti in questi anni. Con loro, abbiamo vissuto i cammini formativi incentrati sulla “Lectio Divina” della Parola, sul Catechismo e sul Magistero della Chiesa. Mi sento di rivolgere un pensiero grato al Prevosto Antonino Tomasello, che ha accolto sul nascere la volontà aggregativa dei primi Soci, fermamente convinto dell’importanza dell’apostolato dei fedeli laici nella Chiesa, e l’attuale Prevosto Agrippino Salerno, nato e cresciuto all’ombra della Madonna dell’Elemosina sotto i carissimi sacerdoti Giosuè Calaciura e Carmelo Maglia, che ha sostenuto con intelligenza e carità pastorale la nostra testimonianza comunitaria e con il quale esiste un proficuo rapporto di collaborazione e di corresponsabilità.
A conclusione di questa breve presentazione, Eccellenza, desideriamo evidenziarLe alcune difficoltà sperimentate in questi anni nella nostra realtà e che, a ben vedere, sono le stesse della Chiesa che dialoga e incontra il mondo contemporaneo. Una fede tiepida e una generalizzata indifferenza rispetto ai temi religiosi sono il principale ostacolo che abbiamo incontrato nella nostra attività. È difficile, Eccellenza, far appassionare la gente al Vangelo, e particolarmente i giovani. Molto spesso l’individualismo, le preoccupazioni personali e familiari, finiscono per soffocare la possibilità di edificare una comunità di fratelli e sorelle in grado di vivere della Parola del Signore. Ci aiuti, caro Padre, a crescere nella comunione fraterna, a costruire rapporti di solidarietà e di vicinanza sincera. Siamo convinti, infatti, che “comunione” e “comunità” debbano essere la strada prioritaria per incontrare concretamente Gesù Signore e fare esperienza della sua misericordia. La Vergine Maria, alla notizia della gravidanza della cugina Elisabetta, si mise in viaggio, di fretta. Così vogliamo anche noi continuare questo viaggio per andare incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo.
Ci benedica, Eccellenza, ci incoraggi, ci confermi nella fede.
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