Ieri in centomila a Palermo per la beatificazione del sacerdote palermitano che fu assassinato nel ‘93 dalla mafia.
All’evento di Beatificazione, presente anche una rappresentanza dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” che ha confermato la partecipazione alla liturgia di beatificazione.
Il Santo Padre Francesco, all’Angelus di oggi, ricorda la figura del nuovo beato.
Redazione SME
Da ieri il sacerdote palermitano Giuseppe Puglisi è beato. Ad accogliere il decreto di beatificazione di 3P (P. Pino Puglisi) che ha lottato contro la mafia ed è stato assassinato nel quartiere di Brancaccio a Palermo il 15 settembre 1993 c’erano secondo le stime ufficiali circa 100 mila fedeli giunti al Foro Italico “Umberto I” del capoluogo siciliano. Don Pino, come veniva comunemente chiamato, è stato proclamato beato con la lettura della lettera apostolica del papa regnante da parte dell’Em.mo Sig. Cardinale Salvatore De Giorgi. La celebrazione eucaristica, iniziata alle ore 10.30, è stata presieduta dall’arcivescovo metropolita di Palermo il Cardinale Paolo Romeo, che nella sua Omelia ha ribadito: «Il martirio di Padre Puglisi richiama l’educazione delle coscienze e la Chiesa deve essere in prima linea. La Chiesa è felice, così deve esserlo tutta la comunità». Alla celebrazione eucaristica hanno preso parte 40 Vescovi, 750 presbiteri e 70 diaconi, 250 i giornalisti accreditati. Tra le autorità Piero Grasso, presidente del Senato, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri e tante altre autorità. Alla celebrazione era presente anche una piccola rappresentanza dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” che ha risposto positivamente all’invito delle Chiese di Sicilia ad essere presente al così grande evento ecclesiale. Anche all’Angelus di oggi, Sua Santità Francesco, Papa ha voluto ricordare l’esempio luminoso del martire siciliano: “La mafia voleva sconfiggere don Pino Puglisi, ma in realtà è lui che ha vinto. Ieri a Palermo è stato proclamato beato il sacerdote martire Pino Puglisi, ucciso dalla mafia nel 1993”. “Don Puglisi – ha aggiunto – è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il vangelo – ha aggiunto – li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà pero è lui che ha vinto, con Cristo risorto». «Io penso – ha ancora aggiunto a braccio – a tanti dolori di uomini e donne, anche bambini, che sono sfruttati da tante mafie, che sfruttano loro facendogli fare il lavoro che li rende schiavi, con la prostituzione, con tante pressioni sociali, dietro di questi sfruttamenti, di queste schiavitù, ci sono mafie, ma preghiamo il Signore perché converta il cuore di queste persone, non possono fare questo, non possono fare i nostri fratelli schiavi, dobbiamo pregare il Signore, preghiamo perché questi mafiosi e queste mafiose si convertano a Dio». «Lodiamo Dio – ha detto riprendendo il testo scritto su don Puglisi – per la sua luminosa testimonianza e facciamo tesoro del suo esempio».