Negli ultimi giorni diversi giornali si sono interessati alla salute di Papa Benedetto, ipotizzando una malattia grave a suo carico. In realtà le condizioni di salute erano già precarie da tempo e si erano pesantemente aggravate negli ultimi mesi. Ancora una conferma che il Papa ha lasciato il governo della Chiesa per nessun altro motivo che per “il venire meno delle forze”.

 

Redazione SME

Lo abbiamo visto fortemente dimagrito e con accentuati problemi di deambulazione, nell’ultima sua apparizione mediatica in occasione dello storico incontro dei “due Papi” del 23 marzo scorso a Castel Gandolfo. Da allora su molti giornali si è cominciato a scrivere delle precarie condizioni di saluto del Pontefice emerito.

In realtà, che la situazione non fosse rosea era ben noto da tempo. L’efficienza fisica era stata pesantemente compromessa da un ictus del ’92; poi durante gli anni del pontificato i bypass al cuore, i problemi legati agli sbalzi fortissimi di pressione, l’insonnia con la relativa difficoltà di riposare adeguatamente (è caduto più volte dal letto), la vista (dall’occhio sinistro non vede quasi più), la deambulazione sempre più ridotta per il male all’anca e al ginocchio destro, e una stanchezza cronica che lo avevano reso sempre più inadatto alla mole di lavoro. Come aveva rivelato anche il Dott. Patrizio Polisca, medico personale del Sommo Pontefice.

Tuttavia, sembra che i giornali solo adesso si siano accorti di un Benedetto emaciato e debilitato. Cosa c’è di vero in quanto è stato scritto in questi giorni? Nessuna malattia specifica, come ha precisato l’arcivescovo Georg Gaenswein, già segretario personale di Papa Benedetto. C’è stato sicuramente un ulteriore decadimento fisico nelle ultime settimane, ma questo è legato essenzialmente all’età e alle conseguenze di chi è dovuto passare attraverso un periodo molto travagliato, gestendo situazioni anche emotivamente difficili, come uno storico ritiro dal ministero petrino. «Benedetto XVI non ha nessuna malattia specifica e i suoi problemi di salute sono quelli legati all’età», ha evidenziato Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana. Nessuna necessità immediata di ricovero, quindi, e, come previsto, il prossimo mese è programmato il ritorno in Vaticano  nel monastero allestito per lui nei giardini vaticani.

Secondo quanto comunica Vatican Insider, anche papa Francesco si tiene informato sulle condizioni del predecessore. La stessa fonte rivela che Papa Francesco continua a dar prova di grande considerazione per il suo predecessore mentre si appresta a mutare i vertici ecclesiastici e in particolare la figura chiave del Segretario di Stato, che dovrebbe essere un italiano. Per questo ruolo pare che sarebbe  figura gradita da Benedetto XVI il cardinale Fernando Filoni, attuale prefetto del dicastero di Propaganda Fide, e prima di allora (dal giugno 2007 al maggio 2011) sostituto per gli Affari generali proprio in Segreteria di Stato. Secondo quanto scrive il vaticanista G. Galeazzi “Questa preferenza è stata espressa dal Papa emerito anche durante lo storico incontro avuto col nuovo Pontefice sabato 23 marzo nella residenza di Castel Gandolfo. Filoni, 67 anni, vanta tra l’altro un’esperienza internazionale di primo piano, anche in situazioni irte di difficoltà, essendo stato nunzio apostolico in Iraq mentre infuriava la guerra e poi nelle Filippine. Occorrerà vedere se Bergoglio terrà conto di questa preferenza del suo predecessore, il quale nell’incontro a Castel Gandolfo, come si è potuto vedere nelle immagini, gli ha consegnato anche un consistente pacco di documenti e due buste sigillate, evidentemente riguardanti il ministero pontificio. Ed è stato Bergoglio stesso a volere che fosse ritratto lo scatolone sul tavolo: segno dell’avvenuto passaggio delle consegne tra i due pontefici. Insomma la parola di Ratzinger ha un grande peso per Francesco. E la salute del predecessore tiene in apprensione anche lui”.

Accompagniamo con la preghiera l’amato Papa Benedetto, in “questo ultimo tratto della sua vita terrena”, come ha chiesto lui stesso a Castel Gandolfo il 28 febbraio scorso accomiatandosi dai fedeli.

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