di Alessandro Scaccianoce

In vista del prossimo conclave, mentre il mondo si interroga sul futuro Papa, proviamo a familiarizzare con i volti dei cardinali più “papabili”. Uno di questi volti, con altissima probabilità, ci accompagnerà nei prossimi anni… vestito di bianco!

Nella foto seguente i cardinali favoriti per la successione a Benedetto XVI: 

da sinistra verso destra: Claudio Hummes (Brasile), Oscar Andres Rodrigues Maradiaga (Honduras), Jorge Mario Bergoglio (Argentina), Norberto Rivera Carrera (Messico), Joao Braz de Aviz (Brasile), Luis Antonio Tagle (Filippine), Peter Turkson (Nigeria), Cristoph Schonborn (Austria), Peter Erdoe (Ungheria), Angelo Scola (Italia), Marc Ouellet (Canadá), Francis Arinze (Nigeria), John Onaiyekan (Nigeria), Timothy Dolan (EE USA)

I 117 cardinali saranno chiamati tra qualche giorno ad eleggere il nuovo Papa. Chi siederà sulla cattedra di Pietro?

Tra gli italiani – che da oltre 30 anni sono assenti dal soglio di Pietro – in pole positon è  l’attuale Arcivescovo di Milano, Angelo Scola, 71 anni. Secondo alcuni osservatori avrebbe l’età giusta: Benedetto XVI, eletto nell’aprile 2005, a 78 anni, è stato un cosiddetto “Papa di transizione”, che si è caratterizzato per un regno breve; al contrario – per intenderci – di quello di Giovanni Paolo II, durato 27 anni.  
Sarebbe logico pensare, dunque, ad un successore più giovane di Ratzinger. I tempi richiedono nuove energie, come ha esplicitamente detto anche l’uscente Benedetto. “Giovane”, per la Chiesa, è considerato chi non abbia superato (o comunque di poco) i 70 anni. Scola, dunque, sarebbe al limite. Nel caso in cui venisse eletto un nuovo Pontefice straniero, Scola viene indicato come prossimo Segretario di Stato.

Tra le prime file dei favoriti c’è anche Marc Ouellet, canadese, 68 anni, Prefetto della Congregazione per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Ouellet proviene dal Quebec, l’area più “cattolica” degli Stati Uniti. Proseguendo nel ragionamento sull’età ideale del papabile, si potrebbe aggiungere alla lista anche il Prefetto della Congregazione per il Clero, Mauro Piacenza, 69 anni, cresciuto alla scuiola del Card. Siri. Ouellet e Piacenza sono state tra le nomine più significative di Benedetto XVI nell’ottica riformatrice della curia romana.

Qualche osservatore inserisce nella rosa dei papbili l’Arcivescovo di Vienna, Christoph Schoenborn, domenicano, 67 anni. Tuttavia, bisogna ricordare che Schoenborn fu dato come papabile già nel conclave del 2005, ed è improbabile che possa riproporsi un nuovo papa di cultura – lato sensu – germanica.

Tra i candidati più probabili dell’area latinoamericana – dove risiede la maggior parte dei cattolici di tutto il mondo – vi sono i due brasiliani Joao Braz de Avis, 65 anni, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica, e Odilo Pedro Scherer, 63 anni, Arcivescovo di San Paolo. Il Brasile è un grande contenitore di cattolici, insieme con il Messico.

Dal sudamerica potrebbe arrivare anche Leonardo Sandri, argentino, 69 anni. Sandri è stato sostituto Segretario di Stato dal 2000 al 2007, vale a dire, il numero tre nella curia. Prima con Angelo Sodano e poi, brevemente, con il suo successore, Tarcisio Bertone. Benedetto XVI lo ha nominato Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Fu lui il 2 aprile 2005 a dare l’annuncio in piazza San Pietro della morte di Giovanni Paolo II.

Cosa offre la Chiesa africana? Da giorni si fa il nome del ghanese Peter Turkson, 64 anni. Dirige l’ufficio vaticano di Giustizia e Pace ed è un portavoce della Chiesa in materia sociale. Sarebbe un segnale importante per il cattolicesimo in Africa, dove l’Islam avanza.

Tra i papabili americani, lontani dagli ambienti della curia romana, è l’Arcivescovo di New York, l’arcivescovo Timothy Dolan, 62 anni. Dolan è un uomo del nostro tempo, ha un account Twitter e uno stile diretto di comunicazione. Ma con i suoi 62 anni potrebbe essere un po’ troppo giovane (Karol Wojtyla è stato eletto a 58 anni e il suo pontificato è stato molto lungo). D’altra parte, favorisce Dolan il fatto di non essere nato in America, un paese che ha già molta influenza a livello mondiale e dove i cattolici sono una minoranza.

Ancora più giovane – quasi imberbe – l’Arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle, che ha soli 56 anni (arriverebbe al papato due anni prima di Giovanni Paolo II). Potrebbe essere tuttavia una scelta significativa, che sposterebbe l’attenzione anche sul cattolicesimo asiatico, con un focus particolare sulla condizione dei cattolici cinesi.

L’elenco non può che essere meramente indicativo. E i meccanismi del conclave sono sufficientemente complessi perchè le previsioni possano essere disattese. Basti ricordare che nel 2005, nonostante il ruolo assunto dal decano del Collegio cardinalizio, Joseph Ratzinger, pochi Vaticanisti avrebbero scommesso su di lui come il successore di Wojtyla. Troppo familiare, troppo coinvolto nel pontificato del Papa polacco, troppi anni in Vaticano… Previsioni puntualmente smentite.

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