Pubblichiamo un primo articolo sul Convegno di venerdì scorso, scritto dalla nostra amica giornalista Giuliana, che è stato pubblicato sul quotidiano online catania.blog.sicilia.it all’indirizzo http://catania.blogsicilia.it/famiglia-felice-se-ne-parla-a-biancavilla/163033/
 
di Giuliana Avila

Grande successo al Teatro la Fenice di Biancavilla per la presenza della giornalista e scrittrice Costanza Miriano e dello scrittore Andrea Giovanoli nell’ambito dell’evento “E’ possibile una famiglia felice?”,  promosso dall’Associazione Maria SS. dell’Elemosina, dalla Pastorale Familiare e dal Comune di Biancavilla.

L’organizzatore Alessandro  Scaccianoce, durante il proprio intervento, ha sottolineato riportando le parole di Benedetto XVI che “è la famiglia la scuola di umanesimo in cui si sviluppa la Fede”.

Tale concetto è stato ribadito anche dal primo cittadino, Giuseppe Glorioso,  che nel proprio racconto personale ha esplicitato che qualsiasi fede si coltiva all’interno del nucleo familiare. “La mia passione per la politica, che oggi mi vede cittadino di tutta Biancavilla, di chi mi ha votato e di chi non l’ha fatto, e per questi ancora di più, nasce in famiglia. Lì dove sentivo mio padre accalorarsi per la società, è stato messo il primo seme per ciò che oggi sono divenuto. Sono convinto che ogni cosa che la famiglia semina nell’arco della vita germoglierà, nel bene e nel male. Ma famiglia è anche la cittadinanza, e io ringrazio la mia giunta e tutta Biancavilla  che insieme formano una vera agenzia educativa:  strano ma vero, i ragazzi provenienti da realtà disagiate della nostra città, anziché essere messi in istituto vengono affidati a famiglie locali. Questo è per noi un grande segno di unione e soprattutto di aiuto nel formare i giovani”.

Tutta l’attenzione è stata però per lei, Costanza Miriano, autrice dei libri Sposati e sii sottomessa (40 mila copie vendute) e Sposala e muori per lei (già alla quarta ristampa),  i cui titoli destano scalpore fra i credenti, gli atei e le femministe, e che s’ispirano a San Paolo, colui che la giornalista definisce il suo coach matrimoniale.

“Uomini e donne sono diversi, e l’uomo può solo imparare la donna non comprenderla – ci dice –  Le donne pensano forse che sia la parità a combattere la diversità? Sbagliato. Un matrimonio se riesce è grazie alla donna. E non con concetti banali, ma perché siamo noi che dobbiamo desiderarlo. Nessun uomo e donna si soddisfano al 100% poichè cercano l’infinito. Però se cerchiamo forza nell’amore che ci sostiene allora è più semplice. Io cerco solo di provare a vivere il matrimonio come scrivo nel mio libro: evitare le prediche e l’atteggiamento da maestrine, ma amiamo il nostro uomo con gesti concreti e accettandolo com’è senza volerlo cambiare. E comunque- continua – nella coppia si è complementari la grandezza di un uomo sposato non può prescindere da quella della sua donnamentre a lei può succedere di trovare la sua grandezza anche vicino a un uomo non esattamente nobile. I miei libri fanno scalpore, c’è chi mi dice che sono semplicemente fortunata, non capendo che vivere un matrimonio è sacrificio. Altri affermano che è perché sono cattolica e dunque un po’ triste. Già, spesso noi cristiani veniamo descritti come tristi e demodé.  Io non sono d’accordo, infatti io e come me molte altre cattoliche praticanti, rido, amo la moda e dico no alle mutande ascellari!”

Costanza Miriano ha ribadito inoltre ciò che aveva espresso il 13 gennaio in piazza Farnese durante ( la manifestazione in sostegno a quella francese per la famiglia, contro la legge sul matrimonio omosessuale e la libertà di adozione per le coppie di persone dello stesso sesso): “ La famiglia è fatta da un uomo ed una donna. Oggi la coppia omosessuale viene chiamata arcobaleno. Ma non dovrebbe avere tale nome la coppia etero che è composta da due soggetti diversi fra loro?”

Anche il deputato regionale Nino D’Asero, intervenendo durante la conferenza, ha ribadito , come già affermava in tempi non sospetti il sociologo Giampaolo Fabris, che questo momento di crisi economica, di valori e di discontinuità affettiva è la transizione d’epoca e la vera rivoluzione sarà trovare la stabilità che solo un nucleo familiare può dare, così da trovare stabilità anche nella vita sociale.

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