Domenica prossima i siciliani sono chiamati al voto per il rinnovo del Parlamento Regionale e l’elezione del Presidente della Regione. In queste ore si alternano comizi elettorali e promesse di rinnovamento e speranza. Astensionismo, voto di protesta o presa di coscienza?
di Alessandro Scaccianoce
Non si può fare finta che non sia accaduto. Ieri sera piazza dell’Università di Catania era gremita di gente plaudente ed entusiasta! L’occasione? Il comizio di Beppe Grillo, sbarcato in Sicilia a nuoto pochi giorni fa.
Sarebbe troppo facile liquidare il fenomeno come “antipolitica” o “populismo”. Il comico genovese, leader del Movimento 5 stelle, ha ridestato il senso di orgoglio dei siciliani, la loro identità, ma ha anche evidenziato tutti i limiti della nostra realtà: “Mai possibile – ha detto Grillo – che non esista un pulman che dalla Stazione di Catania porti direttamente sull’Etna?”. Come dire: abbiamo le cose più belle del mondo, ma non siamo in grado di promuoverle e di farne occasione di sviluppo! “Ogni città – ha urlato – dovrebbe essere considerata patrimonio dell’umanità!”.
Grazie, caro Grillo!
Mi rammarica solo il fatto che a dircelo doveva essere un genovese giunto a nuoto sull’Isola. L’ennesimo straniero giunto a conquistare la nostra terra? Perché la nostra coscienza è intorpidita, perché ci siamo lasciati passare sopra la testa decisioni e mancate decisioni che oggi sono alla base di una crisi strutturale che probabilmente condizionerà il futuro della Sicilia per i prossimi 20 anni? Sono parole di Nello Musumeci, che in uno dei suoi comizi ha detto esplicitamente che i prosimi anni saranno difficili per l’Amministrazione della Regione Siciliana. Il che è molto più che verosimile. 29mila lavoratori forestali stagionali (contro i 500 della Lombardia e i 900 della Toscana) vorranno pur dire qualcosa dell’oculatezza dei nostri amministratori!!
“Siciliani, chi siete? cosa volete?” Ha incalzato il comico. Domanda esistenziale, che forse come siciliani abbiamo smesso di porci, abituati a vivere alla giornata, per sbarcare il lunario. Senza progetti. Eppure i più grandi movimenti culturali sono nati qui! Ha ricordato Grillo: “Avete tutto cio per cui vale la pena vivere!”. Ed è vero! Che cosa ne abbiamo fatto di un’eredità tanto prestigiosa? Possiamo davvero accettare di ridurre la politica a voto di scambio? Occorre ripartire, dalle idee, dalle persone, da noi stessi. Mi sembra lodevole l’intento di pulizia delle liste, auspicato da Rosario Crocetta. A patto che dietro le nuove facce non ci siano i vecchi burattinai! Guardiamo in faccia le responsabilità di chi ha determinato questa situazione. E giudichiamo, anche attraverso il voto!
Le elezioni regionali di domenica prossima sono un’occasione da non perdere per tutti i siciliani che vogliono alzare la testa, che vogliono guardare con fiducia, orgoglio e speranza al loro futuro. Il voto non è solo un’opinione, ma un’assunzione di responsabilità verso la nostra terra. Purché esercitato con coscienza libera!
Quella gente in piazza ieri a Catania, ci dice che esiste una Sicilia libera, arrabbiata, che ha voglia però di ricominciare!
Non scandalizzi questo post in un blog cattolico. Perché la nostra Fede è la lente che ci consente di guardare in profondità la realtà e di valutarla alla luce della verità sull’uomo e sul mondo.
Riteniamo che la tentazione dell’astensionismo non sia moralmente accettabile, tantomeno in tale situazione di crisi. Occorre ascoltare, valutare, scegliere… e votare! Perché il domani è frutto anche delle nostre scelte di oggi.