Conferenza e dibattito sulla Fede, sulla pratica religiosa, sulle motivazioni dei credenti. Venerdì 24 agosto prossimo a Biancavilla, nel 10° Anniversario dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, in preparazione all’Anno della Fede.

di Alessandro Scaccianoce

“CREDERE OGGI: vivere e testimoniare la Fede nel nostro tempo”. È questo il tema della conferenza in programma a Biancavilla (Ct) venerdì 24 agosto nell’ambito della “Grande Festa Estiva” in onore della Madre di Dio dell’Elemosina, promossa dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, che quest’anno celebra i suoi primi dieci anni di vita, in collaborazione con la sezione regionale siciliana di Alleanza Cattolica. Relatore principale sarà il Prof. Massimo Introvigne, sociologo e storico delle religioni di fama internazionale, prestigioso ed autorevolissimo autore di libri e saggi sui temi della fede e del Magistero pontificio.

L’iniziativa si colloca alla vigilia dello straordinario Anno della Fede voluto dal Santo Padre Benedetto XVI  che avrà inizio il prossimo 11 ottobre e proseguirà fino al 24 novembre 2013. Tra i relatori anche il Rev. Prof. Antonio Ucciardo, Docente di Teologia Dogmatica presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Luca” di Catania. Ai saluti del Presidente dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, Giuseppe Santangelo, e di Alberto Maira, esponente regionale di Alleanza Cattolica, seguiranno le conclusioni del Prevosto Parroco della Basilica Santuario dell’Elemosina, Don Agrippino Salerno. A moderare l’incontro e il dibattito seguente sarà Alessandro Scaccianoce, Responsabile della attività culturali dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”.

La conferenza, che si svolgerà nell’elegante cornice del Giardino Botanico di Palazzo Portale, prende le mosse da un recentissimo studio del CESNUR, il Centro Studi sul­le nuove religioni diretto da Massimo Introvigne, sulla “Pratica cattolica e le minoranze religiose” condotto nella Sicilia Centrale. Le rilevazioni statistiche hanno evidenziato che vi sarebbe un 70,8% della popolazione lontano dalla fede della Chiesa Cattolica, distinto in un 5 % che si colloca nel cosiddetto “ateismo debole” (di chi non ha tempo per pensare alle “cose di Dio”) mentre il 2,4 % è rappresentato dagli “atei cinici e convinti”. Vi è poi un corposo 63,4% del campione che si dichiara “spirituale ma non religioso”, ovvero che non partecipa attivamente alla vita religiosa.

Dati impressionanti, che non possono non interrogare innanzitutto i credenti, perché riscopriamo le ragioni della nostra fede. Non è più tempo di cristiani “per abitudine”: piuttosto, oggi più che mai, è necessario “rendere ragione della nostra fede”.

Sui numeri pesa certamente anche la propaganda mediatica contro la religione (33,0%) e, in generale, le suggestioni sulle «ricchezze» della Chiesa (23,0%), sul fenomeno dei preti pedofili (21,6%) e il rifiuto degli insegnamenti della Chiesa cattolica in tema di morale (18,2%).

Ci chiediamo: la Fede è un retaggio del passato o è possibile credere anche oggi? Quel 63,4% di persone che si dichiara “spirituale ma non religioso” esprime una grande domanda di senso religioso, che però fa fatica a identificarsi appieno con la vita di fede della Chiesa Cattolica. Occorre ripartire da quelle domande mai sopite nel cuore dell’uomo per un nuovo annuncio missionario del Vangelo del Signore Gesù.

Il primo rimedio all’ateismo, come suggerisce il Concilio Vaticano II, «[…] lo si deve attendere sia dall’esposizione adeguata della dottrina della Chiesa, sia dalla purezza della vita di essa e dei suoi membri […] con la testimonianza di una fede viva e adulta, vale a dire opportunamente formata a riconoscere in maniera lucida le difficoltà e capace di superarle» (Gaudium et Spes, n. 21). Anche se, ovviamente, non tutto può ridursi alla incoerenza o alle manchevolezze  degli uomini di fede.

Nonostante i continui tentativi di costruire un mondo senza fede religiosa e i limiti  dei  credenti, occorre ribadire che anche oggi è possibile ed è sommamente utile per ogni uomo e ogni donna aderire a Dio, a Lui affidarsi, accogliendoLo come l’unica ragione di vita, nella consapevolezza che da Lui veniamo e a Lui ritorneremo.

Anche oggi, e più che mai, occorre chiarire che rinnovare l’Atto di Fede non significa abbandonarsi ad un cieco destino ineluttabile. Credere, infatti, non significa censurare la propria ragione, ma al contrario, valorizzarla fino al suo grado massimo: fino, cioè, a concepire l’Assoluto, l’Incommensurabile, l’Infinito che ci precede, ci chiama dal nulla all’esistenza e ci “ricrea” ogni istante. Questa realtà, che chiamiamo “Dio”, non è estranea o indifferente alla nostra vita, confinata in un “iperuranio” inaccessibile. Per rivelazione noi sappiamo che Dio è entrato nella nostra storia, ha scelto di farsi compagno della nostra vita e sarà con noi “fino alla fine del mondo”. Lo sappiamo e lo sperimentiamo nei Sacramenti e nella vita concreta di tanti uomini e donne che sono stati plasmati dalla sua Presenza.

Per questo motivo “nessuno può credere da solo”, perché i credenti, come attesta sant’Agostino, “si fortificano credendo”. È quanto attesta da dieci anni l’esperienza Associativa Mariana di Biancavilla, che conta 150 membri, fatta di condivisione e di sostegno reciproco. L’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, infatti, nasce per tenere desta e attualizzare quella Fede che ha mosso e guidato i Padri fondatori di Biancavilla nel loro esilio dalla terra greca, verso un luogo dove poter vivere in libertà il loro Credo.

 

La conferenza in programma a Biancavilla per il prossimo 24 agosto vuole essere un’occasione per ribadire che tra le fatiche e le difficoltà del nostro tempo è ancora possibile sperare proprio a partire dalla Fede “vissuta come esperienza di amore ricevuto e (…) comunicata come esperienza di grazia e di gioia (Benedetto XVI, Porta Fidei, n. 7).

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