Volentieri diamo notizia ai nostri affezionati lettori di una interessante iniziativa culturale che si svolgerà a Piana degli Albanesi (PA) nel fine settimana. Con l’Eparchia di Piana ci unisce la comune matrice orientale delle nostre comunità, che per Biancavilla è segnata eminentemente dalla bellissima Icona della Madre di Dio “Eleùsa” (“la Misericordiosa”), comunemente della “dell’Elemosina”.

 

Avrà luogo a Piana degli Albanesi il 6 e il 7 di luglio prossimi la seconda tappa del convegno internazionale “Iconostasi e Liturgia Celeste, una prospettiva cattolica orientale per la nuova evangelizzazione”.

Sulla scia degli esiti della sessione romana che si è tenuta il 23 aprile scorso nell’Aula Magna del Pontificio Istituto Orientale a Roma, le parole dell’intervista rilasciata da Sua Ecc.za Mons. Cyril Vasil’, Segretario della Congrezione per le Chiese Orientali, a distanza di due mesi, segnano ancora fortemente gli animi degli oltre 120.000 fedeli delle due Eparchie della Chiesa Greco – Bizantina degli albanesi d’Italia (vedi http://www.radiovaticana.org/IT1/articolo.asp?c=582183). La tradizione orientale bizantina, ultimamente, è diventata oggetto di studio e dunque d’interesse da parte occidentale  (la tradizione latina).

Si tratta di un percorso di riflessione in materia di nuova evangelizzazione come prospettiva cattolica orientale, ripartendo dal principio archetipico dell’arte sacra iconografica e dall’autenticità originaria dell’esperienza mistagogica della liturgia:

è crescente l’esigenza di approfondimento della dimensione del sacro primigenio, immediatamente seguita dalla richiesta di una specifica letteratura divulgativa (necessariamente a più livelli) della tematica religiosa nella esplicitazione dell’oriente cristiano, vista come più autentica perchè più prossima al messaggio della prima evangelizzazione;

– allo stesso modo si avverte un certo disagio nella contemplazione delle immagini sacre occidentali, dove emerge poco la dimensione trascendentale, dimensione che è strettamente legata alla liturgia e che, nell’icona, nasce come atto devozionale di intima preghiera tra il pittore iconografo e il suo unico Dio, invisibile nella Sua divinità e divinamente bello nella Sua umanità.

La continuità dei lavori nel territorio dell’Eparchia di Piana degli Albanesi assumerà una forte caratteristica di contestualizzazione nei luoghi dove da oltre 500 anni si mantiene il rito e la lingua della prima immigrazione.

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