Una riflessione sulla nascita dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” di Biancavilla, ad opera di uno dei soci fondatori, che è stato anche primo Segretario.
di Alessandro Scaccianoce
L’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” nasce il 29 giugno 2002 a Biancavilla, mediante la sottoscrizione comune di una dichiarazione di intenti da parte di oltre 30 soci fondatori.
Lo scopo principale dell’Aggregazione è promuovere il culto alla Madonna dell’Elemosina, Patrona e Protettrice di Biancavilla, atrtaverso la cura delle celebrazioni in suo onore e attraverso iniziative finalizzate a tenere viva la fede e la memoria storica dei benefici elargiti dalla Madre del Signore sulla città e sul popolo di Biancavilla e la plurisecolare devozione dei fedeli biancavillesi che si è concretizzata in opere d’arte, monumenti e brillanti figure di uomini e donne che hanno illustrato la nostra cittadina nel panorama culturale (penso al prof. G. Sangiorgio), religioso (su tutti Mons. A. Distefano), politico (l’on. Uccellatore e il sindaco Dino laudani) e civile italiano.
L’Associazione, per questi motivi, raccoglie e valorizza tutto il patrimonio devozionale che si è espresso nei secoli, dandogli una forma concreta e nuova, nel contesto pluriforme e anche un po’ dispersivo della società globalizzata in cui si rende necessario ravvivare la fede, tenerla viva ed alimentarla, perchè “nessuno può credere da solo, come nessuno può vivere da solo” (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica).
In altri termini, nel contesto della realtà ecclesiale di Biancavilla, articolata – spesso parcellizzata – in parrocchie e gruppi parrocchiali, oltre alle antiche confraternite, l’Associazione rappresenta un modo nuovo di esprimere la lunga, costante ed ininterrotta devozione mariana del popolo biancavillese. Essa consente di ritrovarsi insieme, recuperando un’identità religiosa e cittadina insieme. Per tale via, quel sentimento antico, che si perpetua e si trasmette quasi “geneticamente” di padre in figlio, di viscerale amore alla Madonna dell’Elemosina, è diventato ad un certo punto un elemento di aggregazione, proprio sulla scorta del rinnovamento spirituale auspicato dal Grande Giubileo dell’Anno 2000.
Pertanto, continuiamo a ripetere – proprio perché ne siamo convinti – che l’Associazione è frutto eminente della devozione alla Madonna e, in ultima analisi, è stata ispirata e voluta dalla Madonna stessa, perché è l’amore per Lei che da dieci anni continua a raccogliere uomini e donne diversissimi per età, formazione e cultura, in una forma (quella associativa) che favorisse ed accrescesse questo stesso amore, in quel legame evangelico che è “più forte della carne e del sangue” (“Chi è mia madre? Chi sono i miei fratelli?”).
Con tale consapevolezza, possiamo ben dire che, al compimento di questi dieci anni ci ritroviamo a celebrare non tanto ciò che noi abbiamo fatto per la Madonna, in suo onore, ma il mare di grazie, di favori e di benevolenza che Ella ha profuso, attraverso la forma dell’Associazione, a quanti si sono accostati al suo cuore materno, con semplicità e stupore. Da qui il motto elaborato per questo evento: “Opus tuum nos, o Maria” (“Siamo opera tua, o Maria”) e che da oggi diventa il motto che si associa al logo identificativo della nostra Realtà Associativa.
Quante consolazioni la Madonna ha donato ai suoi devoti, quanti momenti di gioia, di comunione e di sincera fratellanza ha regalato alla nostra Aggregazione in questi dieci anni! Anche lacrime condivise, per quei compagni di cammino che ci hanno lasciato per entrare nella vita definitiva. Certo, non sono mancate incomprensioni e tensioni, dovute alle nostre debolezze e alle nostre miserie. Anche in tali occasioni la nostra Associazione ha sperimentato che la radice, il fondamento dello “stare insieme” non è nella nostra bravura o nella nostra abilità organizzativa, ma nell’essere fondata su un esclusivo, sincero, tenero e filiale affetto alla Madonna della Misericordia. Lei, prima di tutto, prima di ogni nostra azione e ogni nostro progetto, Lei sopra ogni nostro calcolo o desiderio, sopra i sentimenti di gelosia o di rivalsa, che talvolta si radicano nel nostro misero cuore. Perché essere membri dell’Associazione non vuol dire affatto essere migliori degli altri. Ma essere disposti a ricominciare dopo ogni errore, a rialzarsi dopo ogni caduta, a lasciarsi plasmare dall’azione del Signore che ci interpella e ci chiama ogni giorno ad una novità di vita.
Al compimento di questo primo traguardo, possiamo guardare avanti con fiducia e speranza, sapendo che la nostra Madre del cielo ci precede e ci accompagna… e continua a pregare noi! Non siamo soli nel nostro cammino terreno, e tantomeno nella nostra esperienza di fede. La Madonna, proprio Lei, ci ha messo accanto tanti fratelli e sorelle che costituiscono una “compagnia di vita buona”, che ci aiutano e ci sostengono, rispetto ai quali possiamo farci “prossimo”. Ed è questa, credo, la dimensione più bella della nostra Associazione. Poi ci sono le processioni, le iniziative culturali e di carità, i pellegrinaggi, le pubblicazioni, il sito… Ma tutto è un “di cui”, un derivato della misericordia del Signore, di cui abbiamo fatto esperienza in carne e ossa.
Sotto il manto della Madonna – quel manto simboleggiato dallo scapolare – non siamo soli. Non solo c’è posto per tutti nel Suo cuore ma, per il semplice fatto di confidare nel Suo cuore, ci ritroviamo al fianco di molti fratelli e sorelle. E in questi dieci anni lo abbiamo ben sperimentato.