Concludiamo la novena di Pentecoste con l’ultima meditazione predisposta da Sant’Alfonso: la santità, ovvero la vita in pienezza, è la meta di ogni sforzo cristiano. Ma è anche dono da impetrare da Dio.

di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori

Chi più ama Dio si fa più santo. Diceva S. Francesco Borgia che l’orazione introduce nel cuore umano l’amore divino; la mortificazione poi è quella che toglie dal cuore la terra e lo rende capace di ricevere quel santo fuoco. Quanto più di terra vi è nel cuore, tanto meno di luogo vi trova il santo amore. (lob. XXVIII, 12, 13). Perciò i santi hanno cercato di mortificare quanto più poteano l’amor proprio ed i loro sensi. I santi son pochi; ma bisogna vivere con i pochi se vogliamo salvarci con i pochi, come scrive S. Giovanni Climaco. E S. Bernardo dice che chi vuol fare vita perfetta bisogna che faccia vita singolare.

Prima di tutto però per farsi santi è necessario aver desiderio di farsi santi: desiderio e risoluzione. Alcuni sempre desiderano ma non mai cominciano a metter mano all’ opera. «Di queste anime irresolute, dicea S. Teresa, non ha paura il demonio». Al contrario diceva la santa che «Dio è amico delle anime generose». Il demonio cerca di farci apparir superbia il pensare di fare grandi cose per Dio. Sarebbe superbia se noi pretendessimo farle confidando nelle nostre forze; ma non è superbia il risolverci di farci santi fidandoci di Dio e dicendo: Tutto posso in Colui che mi dà la forza (Fil 4,13).

Bisogna dunque farsi animo, risolversi e cominciare. La preghiera può tutto. Quel che non possiamo noi con le nostre forze, ben lo potremo con l’ aiuto di Dio, il quale ha promesso di darci quanto noi gli cerchiamo (cfr. Gv 15,7).

Affetti e preghiere

Caro mio Redentore, tu desideri il mio amore e mi comandi di amarti con tutto il cuore. Sì, Gesù mio, con tutto il cuore io voglio amarti.

No, mio Dio, ti dirò confidando nella tua misericordia, non mi spaventano i miei peccati commessi, perché ora li odio e detesto sopra ogni male; e so che tu ti scordi delle offese di un’anima che si pente e ti ama. Anzi perché io più degli altri ti ho offeso, più degli altri ti voglio amare, coll’ aiuto che da te spero.

Mio Signore, tu mi vuoi santo, ed io voglio farmi santo per darti gusto. Ti amo, bontà infinita. A te tutto mi dono. Tu sei l’ unico mio bene, l’ unico mio amore. Accettami, amor mio, e rendimi tutto tuo e non permettere che io ti dia più disgusto. Fà ch’io tutto mi consumi per te, come tu ti sei tutto consumato per me.

O Maria, o sposa la più amante dello Spirito Santo e la più amata, impetrami amore e fedeltà.

Pater, Ave, Gloria.

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