Meditazioni sulla sponsalità della Vergine Maria, in una prospettiva familiare che ben introduce al prossimo incontro mondiale delle famiglie.
Redazione SME
La preghiera della Chiesa, gli scrittori ed oratori sacri hanno, già dai primi secoli, messo in onore il titolo di Maria come sposa, ma non tanto come sposa di Giuseppe quanto come «sposa di Dio, sposa del Padre, sposa del Verbo, sposa dell’Agnello, sposa dello Spirito Santo». Sono titoli che hanno bisogno di sottili spiegazioni, perché non è facile capire questo straordinario mistero che fa entrare in rapporto con la stessa Trinità Divina, nell’intimità più profonda, l’umile Vergine di Nazareth, scelta dal Padre per essere la madre del suo Figlio Incarnato.
Chi dice che Maria è la sposa del Padre, vuol sottolineare che il Padre dal quale solo viene Cristo come persona divina, ha voluto associarsi Maria perché Cristo nascesse da Lei come vero e perfetto uomo. «Così, come l’ha scritto qualcuno, l’unico Cristo è Figlio del Padre, consostanziale a Lui, secondo la divinità e consostanziale a noi, mediante Maria la Teotokos, secondo l’umanità» (H. M. Manteau-Bonamy).
Chi dice che Maria è la sposa del Verbo, pensa soprattutto al fatto, che diventando la madre di Cristo e collaborando con Lui alla nostra redenzione, dà con Lui vita alla Chiesa ed ai credenti e riceve da Lui ciò che le dà diritto ad essere chiamata madre nostra e madre della Chiesa. E’ «la sposa dell’Agnello» perché con Lui si è immortalata per noi, ed è per questo che la Liturgia estende a Lei i testi che parlano delle nozze fra la Chiesa e l’Agnello.
Chi chiama Maria «sposa dello Spirito Santo» ricorda le parole dell’Angelo che, nel giorno dell’Annunziazione, le disse: «Lo Spirito Santo verrà sopra di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà della sua ombra, per questo il bambino che nascerà, sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio» (Lc 1,35). Questo titolo ci fa anche pensare che lo Spirito non è apparso nella vita della Vergine soltanto al momento dell’Incarnazione, ma che ha preparato il suo cuore e la sua intelligenza a capire e ad accettare la sua vocazione e che è rimasto con Lei per far crescere sempre il suo amore, in altre parole per continuare l’opera i santificazione già iniziata con la sua Immacolata Concezione nel seno della madre Anna.
Maria è “sposa di Dio”, «perché è Dio e Figlio e Spirito Santo, che viene in Lei, nella sua vita di donna, capace di maternità, come Padre, come Figlio e come Amore increato e materno. Dire allora che lo Spirito Santo è nella Vergine Maria Amore fecondante, non è né incarnare lo Spirito, né divinizzare la persona di Maria. E’ semplicemente affermare che il Padre inviò lo Spirito comunicandogli la potenza concepiente del suo Amore infinito» (Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio).
Ma tutte queste considerazioni ci mostrano che Maria è scelta da Dio come sposa perché destinata ad essere Madre. E Madre lo sarà in un focolare dove lo sposo sarà Giuseppe. Il modo con il quale Maria è sposa di Giuseppe, è il segno visibile del suo nodo di essere sposa di Dio.
Essere sposi implica unità nell’amore, unione di volontà per apprezzare le gioie ed affrontare i lavori e le difficoltà di ogni giorno, dedizione comune ad una grande missione, compassione quando uno soffre, preoccupazione comune per i figli e tutte le persone che Dio reca nell’ambito della famiglia.
Giovanni Paolo II termina con una invocazione significativa alla Sacra Famiglia: «Per misterioso disegno di Dio, in essa è vissuto nascosto per lunghi anni il Figlio di Dio: essa è dunque prototipo ed esempio di tutte le famiglie cristiane. E quella Famiglia, unica al mondo, che ha trascorso un’esistenza anonima e silenziosa in un piccolo borgo della Palestina; che è stata provata dalla povertà, dalla persecuzione, dall’esilio; che ha glorificato Dio in modo incomparabile alto e puro, non mancherà di assistere le famiglie cristiane, anzi tutte le famiglie del mondo, nella fedeltà ai loro doveri quotidiani, nel sopportare le ansie e le tribolazioni della vita, nella generosa apertura verso le necessità degli altri, nell’adempimento gioioso del piano di Dio nei loro riguardi».
«A Gesù, a Maria, a Giuseppe affido ogni famiglia».