Meditazioni a partire dai testi della Scrittura, di Pio XII e di Autori sacri sulla tradizionale simbologia della luna, da sempre associata alla Vergine Maria, segno della sua bellezza e rappresentazione figurata del suo rapporto col “Sole di giustizia”.
Redazione SME
Vi sono due significativi riferimenti biblici alla Vergine Maria, in cui viene esaltata la sua bellezza, associandola a quella della luna:
“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Ap. 12,1).
“Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?” (Ct 6,10).
Da sempre la Chiesa guarda a Maria «Pulchra ut luna – bella come la luna». E in tal modo esprime l’eccelsa Sua bellezza. Come deve essere bella la Vergine! Certamente nel volto della propria Madre Iddio ha raccolto tutti gli splendori della sua arte divina… Come splende la luna nel cielo oscuro, così la bellezza di Maria si distingue da tutte le bellezze, che paiono ombre accanto a Lei. Maria è la più bella di tutte le creature…
Sappiamo quanto facilmente una bellezza umana, che è come l’ombra d’un fiore, rapisce ed esalta un cuore gentile: che cosa dunque esso non farebbe dinanzi alla bellezza di Maria, se potesse contemplarla svelata, faccia a faccia? Così Dante vide nel Paradiso (cant. 31, v. 130-135), in mezzo a «più di mille Angeli festanti», «ridere una bellezza, che letizia – era negli occhi a tutti gli altri santi»: Maria!
Come il volto di ogni figlio rispecchia gli occhi della madre, così possiamo immaginare che il volto di Gesù, quel volto che gli Angeli adorano, dovesse riprodurre in qualche modo i lineamenti del volto di Maria.
Sul suo volto non si rivela soltanto la bellezza naturale, ma anche la ricchezza delle grazie di cui Ella fu ricolmata sin dal Suo concepimento. Maria è Colei sulla quale è stata riversata la grazia di Dio fino al punto di essere totalmente piena dei doni celesti. Ben consapevole di non essere per se stessa meritevole di tale onore, la Madonna si proclama ancilla Domini, serva del Signore. Ella riconosce che tutto quello che ha gli è stato donato gratuitamente, è frutto della assoluta benevolenza di Dio.
Proprio come la luna riceve dal sole la sua luce. Se la luna piena ci permette di ammirare la bellezza della notte, si deve esclusivamente al fatto che riflette la luce solare. Così Maria: tutta la sua bellezza, interiore ed esteriore, proviene da Dio.
La luna esprime anche l’avvicendarsi dei tempi e delle stagioni. “La luna sotto i suoi piedi” significa: sotto il suo dominio. La Donna dell’Apocalisse domina la successione del tempo; vive in una dimensione superiore, ma non atemporale: la luna esiste. Corona e stelle, inoltre, stanno ad indicare una situazione di premio raggiunta.
Ma la Chiesa non paragona Maria soltanto alla luna; servendosi ancora della Sacra Scrittura (Ct. 6,10) esclama: Tu sei, o Maria, «electa ut sol», eletta come il sole.
La luce della luna non porta il calore, non porta la vita. Fonte di luce, di calore e di vita è il sole. Ora Maria, che ha la bellezza della luna, splende anche come un sole e irraggia un calore vivificante. Parlando di Lei, parlando a Lei, non dimentichiamo che è vera Madre nostra, perché attraverso di Lei abbiamo ricevuto la vita divina. Ella ci ha dato Gesù e con Gesù la sorgente stessa della grazia. Maria è mediatrice e distributrice di grazie.
Nel XII sec. uno scrittore cristiano, Adamo di S. Vittore, riprendeva così l’immagine dell’Apocalisse: “Come il sole fa impallidire la luna e la luna le miriadi di stelle, così Maria, ineguagliabile, riluce su tutta la creazione“. Bellezza e candore immacolato di Maria vengono celebrati attraverso l’immagine della donna “vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”. Nascono, così, le più belle raffigurazioni della Vergine Maria, statue o pitture che, a partire dal tardo XVI sec., aggiungono all’iconografia mariana una falce di luna sotto i piedi della Vergine. Sole e luna, come pure la stella, nella tradizione, cantano la bellezza dell’amata mediante il ricorso a simboli cosmici, che si ritrovano anche nella lirica amorosa. Ma la bellezza di Maria – che la tradizione cristiana acclama come tota pulchra (Ct. 4,7) – è la sua piena santità. Essa è illuminata dai raggi di un sole nascosto alle sue spalle, simbolo divino e messianico, mentre le dodici stelle che fungono da aureola o corona incarnano le dodici tribù d’Israele e gli apostoli.
Preghiera di Pio XII, dell’8 dicembre 1953
O Vergine, bella come la luna, delizia dei Cielo, nel cui volto guardano i beati e si specchiano gli Angeli, fa’ che noi, tuoi figli, Ti assomigliamo e che le nostre anime ricevano un raggio della tua bellezza che non tramonta con gli anni, ma rifulge nell’eternità.
O Maria, Sole dei Cielo, risveglia la vita dovunque è la morte e rischiara gli spiriti dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel volto dei tuoi figli, concedi a noi un riflesso dei tuo lume e dei tuo fervore.
Salvaci, o Maria, bella come la luna, fulgida come il sole, forte come un esercito schierato, sorretto non dall’odio, ma dalla fiamma dell’amore. Amen.