Vogliamo sottolineare la celebrazione dell’Ottava di Pasqua con questo breve augurio di S. E. Mons. Mario Oliveri, Vescovo di Albenga-Imperia, che augura ai suoi condiocesani e a tutti i fedeli cristiani la grazia di lasciarsi permerare dalla presenza di Dio nella propria vita.
Nella celebrazione della Pasqua, la Chiesa rende presente ed efficace per il mondo intero il Mistero Pasquale di Cristo , il Mistero del Passaggio di Dio dentro la vita dell’uomo per redimerla, liberarla dal male e quindi dal peccato, renderla giusta e santa, cosicché in essa si realizzi la partecipazione alla vita divina. Questa mirabile operazione divina, che opera una mirabile trasformazione nell’uomo, avviene per mezzo della Croce di Cristo, il Figlio Unigenito del Padre fatto Uomo, per mezzo del Mistero della sua Morte e della sua Resurrezione, per mezzo del mirabile passaggio che, nella Natura umana di Cristo, è avvenuto dalla Morte alla Vita.
Ecco: l’ingresso di Dio nell’uomo, affinché l’uomo sia del tutto posseduto da Dio, non può avverarsi se non in Cristo e per mezzo del Cristo, se non nel Mistero della sua Morte e della sua Resurrezione; la Pasqua di Cristo diventa la nostra Pasqua, per mezzo della fede in quel Mistero e per mezzo deiSacramenti che fanno entrare in noi la forza redimente e santificante di quel Mistero.
Si può così comprendere facilmente perché la Chiesa considera la Pasqua, che Essa celebra con la massima solennità, come il Giorno di Dio, come il Giorno in cui, e per mezzo del quale, tutto si rinnova, tutta la vita spirituale dell’uomo, ferita e fiaccata e sconvolta dal peccato, rifiorisce, riprende e si rinvigorisce. Tutto ciò che il peccato ha fatto decadere e corrompere rinasce e risorge, in virtù della gloriosa Resurrezione del Verbo Incarnato, che ha sofferto la Passione, il supplizio della Croce, il tormento della Morte.
Già ho detto che nella Grazia di quel Mistero si entra per mezzo della fede e dei Sacramenti, ma si entra dunque anche e necessariamente per mezzo della penitenza, del pentimento dei peccati e del vero distacco del cuore e della volontà dal peccato: senza questo non v’è redenzione, non v’è rinnovamento, non v’è rigenerazione e nascita a vita divina. Rinnovamento, rigenerazione e rinascita avvengono innanzitutto per mezzo del perdono di Dio, che è la vera liberazione dal peccato.
La grazia quaresimale è già stata grazia pasquale. Chi non avesse saputo ben ricevere e vivere il tempo di grazia che è stata la Quaresima, difficilmente potrebbe avvalersi e gioire della grazia della Pasqua, e trovarsi ben irrobustito in tutta la sua vita cristiana.
Il buon cristiano sempre vive in spirito di penitenza, sempre vive secondo il dono ricevuto della figliolanza divina, sempre vive nella carità e secondo la carità, continuamente rivolto a Dio anche quando si fa vero fratello di chi gli è vicino, di chi egli incontra, di chi egli ama con cuore sincero; anche quando opera per la propria ed altrui vita nel mondo.
Il bisogno continuo di perdono, di rinnovamento e di rinascita, dice al cristiano la necessità di mantenere ferma la speranza nella vita di cui si potrà godere perfettamente soltanto una volta terminato il cammino od il pellegrinaggio nel tempo e nello spazio, una volta che si sarà ammessi all’eterna vita, alla perfetta partecipazione della vita stessa di Dio.
Nella Pasqua, il cristiano mentrenecessariamente ravviva la propria fede, cresce anche nella speranza che dà gioia, che fa superare ogni tristezza, ogni difficoltà ed ogni ostacolo e prova, che la vita quaggiù sempre comporta.
A tutti i cristiani, anche a quelli tiepidi, affievoliti, diventati quasi indifferenti alle cose dello Spirito, il mio augurio di Vescovo è quello di non restare lontani dalla cosi grande opportunità che la Pasqua offre di rivivere, di rialzarsi, di riprendere respiro e speranza, di ritornare a Dio con tutto il cuore, di operare nella giustizia e nella santità.
+ Mario Oliveri, Vescovo