“Il pensiero oggi non puo’ non andare alla citta’ di Genova, duramente colpita dall’alluvione”. Lo ha affermato Benedetto XVI dopo l’Angelus di domenica 6 novembre, assicurando la sua preghiera “per le vittime, per i familiari e per quanti hanno subito gravi danni”.
“La Madonna della Guardia parlando ai 40 mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro – ha invocato il Pontefice sostenga la cara popolazione genovese nell’impegno solidale per superare la prova”.
Gia’ ieri Benedetto XVI ha inteso esprimere personalmente la propria solidarieta’ alla citta’ di Genova colpita dalle esondazioni telefonando al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, al quale ha chiesto di far presente alla popolazione e soprattutto ai familiari delle vittime i suoi sentimenti di parteciazione.
“Il cardinale Bagnasco – ha riferito il portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili – era per le vie di Genova per rendersi conto di persona di quanto e’ accaduto e dei successivi interventi di soccorso, quando il cellulare e’ squillato.
Dall’altra c’era il segretario del Papa, monsignor Georg Gaenswein, che ha subito passato l’apparecchio a Benedetto XVI”.
“Diretto testimone della violenza e delle conseguenze devastanti del nubifragio” che si e’ abbattuto su Genova, il cardinale Bagnasco, ha lanciato gia’ venerdi’ sera un appello affinche’ “si accresca la mobilitazione di ogni persona di buona volonta’ per alleviare le difficolta’ piu’ urgenti”.
Da parte sua, ha assicurato l’arcivescovo di Genova, la Chiesa fara’ la sua parte. Parroci e seminaristi sono infatti in prima fila “per affrontare i problemi piu’ impellenti” e stare accanto “alle persone piu’ sole”.
Intanto, “per rispondere alle necessita’ delle popolazioni liguri e toscane colpite in questi giorni dall’alluvione, la presidenza della Cei ha disposto un contributo straordinario di un milione di euro dai fondi dell’otto per mille destinati alla Chiesa Cattolica”, ha reso noto la Conferenza Episcopale Italiana, precisando che “tale somma si aggiunge alle raccolte promosse a livello locale dalla Caritas”.
Un appello affinche’ si ponga fine in Nigeria “ad ogni violenza, che non risolve i problemi, ma li accresce, seminando odio e divisione anche fra i credenti”, e’ stato lanciato oggi da Benedetto XVI.
Il riferimento ai credenti sottolinea il fatto che le attuali lotte tribali coincidono con l’appartenenza religiosa dei diversi gruppi, che vede i cattolici radicati sulle loro terre come contadini e gli islamici impegnati nella pastorizia, protagonisti di aggressioni e stragi a colpi di machete alle quali si e’ risposto pero’ con gli stessi metodi.
Il Papa, come ha detto lui stesso dopo l’Angelus, segue “con apprensione i tragici episodi che si sono verificati nei giorni scorsi in Nigeria e prega per le vittime”.